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Per capire Gilad Atzmon

di Miguel Martinez - 26/09/2006

 

Per tutti coloro che hanno commentato l'articolo di Gilad Atzmon.

Primo, per qualcuno che lo ha difeso, definendolo comunque "ebreo". Gilad Atzmon non è ebreo, né nel senso di credente nella religione ebraica, né nel senso di identitarismo etnico-razziale.

Non ho messo il suo articolo qui, per dimostrare che "esiste un ebreo antisionista", ma semplicemente perché è un amico, che conosce molto bene Israele, e che dice cose sagge. Esistono veramente ebrei antisionisti, ma quella è un'altra faccenda.

Invece, i critici di Atzmon li dichiaro tutti antisemiti, perché non leggono mai gli scritti dei sionisti  (aggiungo faccina con sorriso per chiarire le mie intenzioni :-) ).

La questione è, cos'è il sionismo oggi, non ai tempi del brillante letterato Herzl (un personaggio che per molti versi mi piace), non ai tempi dei primi insediamenti in Palestina, ma ai tempi di Alan Dershowitz e di Abe Foxman, delle grandi raccolte di fondi da parte degli imprenditori e degli avvocati delle organizzazioni ebraiche statunitensi, ai tempi descritti da Philip Roth nel suo meraviglioso racconto Operazione Shylock.

A prima vista sembra difficile definire il sionismo del 2000, perché si esprime con una carica emotiva tale da oscurare ogni ragionamento, e già questo dovrebbe confermare la diagnosi di Gilad.

Certamente, il sionismo non c'entra niente con altri fenomeni di attaccamento alle proprie radici, visto che nasce distruggendo uliveti per piantarci pinete, e distruggendo villaggi per farci shopping center.

Anche se oggi esiste un certo recupero di simboli religiosi, il sionismo nasce anche negando le radici religiose delle stesse comunità ebraiche.

Però,non è impossibile riconoscere la logica che comunque sta dietro i nove decimi della produzione sionista:

1) L'umanità, da sempre, vuole sterminare gli ebrei.

2) Gli ebrei non sono una religione, ma si definiscono come coloro che l'umanità vuole sterminare, e per quest'unico motivo devono stare insieme.

3) Per difendersi contro lo sterminio, possiedono uno dei migliori eserciti del mondo, un arsenale nucleare capace di distruggere il pianeta. E secondariamente, anche uno stato-rifugio che è Israele.

4) La dimostrazione del punto n. 1 è che ancora oggi c'è gente che critica Israele.

5) Israele (con tanto di arsenale di armi distruzione di massa, omicidi mirati, guerre) è indispensabile perché c'è gente che critica Israele.

Il sionismo è inseparabile dallo stato emotivo che suscita.

Perché Israele si regge sul ricordare ogni giorno, a ogni persona di lontane origini ebraiche, che il suo simpatico vicino di casa sogna segretamente di sgozzarla nella notte. E quindi, chiedere a quella persona soldi, pressioni sui politici e se possibile, anche l'emigrazione in Medio Oriente. Facendola sentire un kapò se non firma un assegno abbastanza grosso.

Israele si regge sul ricordare ogni giorno, alle persone non di origine ebraica, che il Grande Complotto Islamonazicomunista vorrebbe trasformarci tutti in bevitori di latte di cammella, e che ogni ambulante marocchino vorrebbe sgozzare anche noi nella notte.

E che, per difendersi dallo sgozzatore di Marràkesh (sì, l'accento cade lì), per qualche motivo misterioso, occorre "difendere il diritto di esistere di Israele".

Leggete quello che scrivono i sionisti, prima di difenderli.