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UCOII: Qualcuno vorrebbe che la profezia oscura dello "scontro di civiltà" si avverasse

di Al Hikma - 26/09/2006

Fonte: Al Hikma

 

dialogo, ragionevolezza e misericordia reciproca, questi gli strumenti per evitarlo.

 

Dal caso del Crocefisso a Porta a Porta fino a Ratisbona, passando per il dipinto in San Petronio e le vignette blasfeme, la sintetica storia delle recenti crisi che rischiato di compromettere la comune scelta di dialogo è ripercorsa nella lettera che oggi il presidente dell'UCOII Mohamed Nour Dachan, consegnerà al Papa nel corso dell'incontro odierno a Castelgandolfo.

Nel documento si evidenzia che per i musulmani la buona relazione tra i credenti e, in particolare con i cristiani, è ingiunta dalla stessa rivelazione coranica che recita:   "Dialogate con bella maniera con la Gente della Scrittura" (XXIX, 46) e la priorità da dare alla vicinanza con il mondo cristiano è stabilita nel versetto 82 della Sura V, che dice : "…troverai che i più prossimi all'amore per i credenti sono coloro che dicono: « In verità siamo nazareni», perché tra loro ci sono uomini dediti allo studio e monaci che non hanno alcuna superbia".

Fedeli a queste indicazioni divine e seguendo l'esempio del Profeta Muhammad (pbsl) che costituisce per noi l'interpretazione autentica e la migliore applicazione della Rivelazione divina, l'UCOII si è sempre adoperata per il rispetto tra le fedi e per disinnescare ogni possibilità di scontro interconfessionale, sconfessando senza esitazioni, nel caso della nota polemica contro il Crocefisso,  quelle che definimmo " "voci sguaiate e irrispettose della sensibilità religiosa cristiana".

Uguale atteggiamento improntato alla ragionevolezza mantenemmo nella ben più ampia e profonda crisi determinata dalla pubblicazione delle vignette blasfeme in Danimarca e poi in diversi paesi d'Europa (compresa l'Italia). Rifiutando la logica dello "scontro di civiltà" abbiamo scritto, tra l'altro, che: Questo conflitto è fondamentalmente tra diverse percezioni dell'assoluto: per noi  una tradizione di origine divina che s'incarna nell'esempio sublime del Profeta Muhammad, per gli altri il concetto della libertà di espressione, di stampa, di satira che sono assurti a veri e propri dogmi laici, la cui pretesa o anche solo suggerita messa in discussione , suscita reazioni vivissime e accesi dibattiti. Siamo certi che non ci sia incompatibilità assoluta tra queste due diverse maniere di pensare all'irrinunciabile, a condizione che da entrambe le parti ci sia la volontà di capire, di accogliere, di modificarsi quel che è necessario per poter accettare e vincere la sfida della multiculturalità (…)

In ultimo, la nostra condotta della crisi scatenata dal discorso del Papa a Ratisbona, è stata di estremo cautela proprio per la scarsa consistenza "islamica" di alcuni dei soggetti che l'hanno innescata (il dirigente, erroneamente presentato come gran Mufti della Turchia, di Dyanet, l'agenzia di stato turca per gli affari religiosi, un organismo fortemente delegittimato, il parlamento pakistano in crisi per la vicenda afghana, Al Fatah).

Pur esprimendo una fraterna critica per la nota citazione di Manuele Paleologo, e ribadendo il significato profondo del concetto della libertà religiosa nell'islam (sancita inequivocabilmente dal versetto 2,256 "Non c'è costrizione nella religione" l'antesignano divino del diritto oggi comunemente riconosciuto o invocato), abbiamo stigmatizzato ogni protesta violenta e già il 16 settembre, in piena crisi, anche diplomatica, abbiamo scritto e reso noto che per quanto ci riguardava le spiegazioni date dal vaticano erano sufficienti e che consideravamo l'incidente chiuso. Anzi, abbiamo immediatamente rilanciato sul dialogo chiedendo al Papa di patrocinare la V Giornata del Dialogo Cristiano-Islamico che ormai dal 2002 si celebra in occasione dell'ultimo venerdì di ramadan (quest'anno il 20 ottobre).

L'incontro odierno nonostante la pesantezza diplomatica è il segno di una volontà di dialogo che non può e non deve essere disattesa e che ci trova sempre e comunque pronti e disponibili nell'interesse della nostra comunità e del Paese in cui viviamo e in cui vivranno i nostri figli.  
 

Il documento integrale è di oltre 15 mila battute e corredato da sei allegati (comunicati o doc. UCOII degli ultimi anni) 
 

Il presidente Dachan regalerà al Papa una scatola di datteri e  due libri: 

Un importante testo di esegesi coranica della Sura 19 del Corano

"La Sura di Maria nella sapienza islamica" di Ludovico Idris Zamboni, pag 448, ed. GEI, 2003 

e la migliore biografia del profeta Muhammad scritta in lingua europea e tradotta in italiano

"Il Profeta Muhammad" di Martin Lings , pag 374, ed. Il Leone Verde, Torino, 2004