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Riletture: Maurice Halbwachs (1877-1945)

di Carlo Gambescia - 28/09/2006

 

Maurice Halbwachs (1877-1945) è probabilmente il sociologo che per primo ha studiato in modo originale la natura sociale della memoria collettiva. Formatosi, come del resto tutta la corrente sociologica francese, alla scuola di Durkheim, ne perfeziona l’approccio realistico (oggi si direbbe olistico) ai fatti sociali. Per sintetizzare il suo pensiero, si potrebbe dire, che per Halbawacs, l’uomo "guarda" mentre la società "vede".
Maurice Halbwachs, nasce a Reims nel 1877. Proviene da una famiglia borghese, il padre è un insegnante di tedesco. Dopo il liceo si iscrive all’università, dedicandosi agli studi filosofici giuridici e sociali. Appena conseguito l’ Agrégé de Philosophie, viene nominato Maître de Conférences presso l’università di Caen. Nel 1919, diviene professore di sociologia a Strasburgo. Nel 1935 viene chiamato alla Sorbona per insegnare la stessa disciplina. Viaggia molto. Nel 1938 viene nominato presidente dell Institut Français de Sociologie. Nel 1944 passa al Collège de France, come titolate della cattedra di Psicologia collettiva. Nel luglio dello stesso anno viene arrestato dalla Gestapo, insieme al figlio. Halbwachs viene prima internato a Fresnes e poi deportato a Buchenwald, dove muore nel 1945. Sulla sua morte, causata dalle durissime privazioni della prigionia, si veda la struggente testimonianza, di Jorge Semprun, suo allievo a Parigi, e sfortunato compagno di prigionia ( L’écriture ou la vie, Gallimard, Paris 1994, trad. it. Guanda, Parma 1996, pp. 23-29).

Due sono i concetti fondamentali sviluppati da Halbwachs : "quadro sociale" » e " memoria sociale ".
Per quadro sociale Halbwachs intende il ricordo in sé, come insieme di nozioni che in qualsiasi momento l’individuo può richiamare, ma anche i punti di riferimenti collettivi esterni. Ad esempio il ricordo di una persona è sempre legato a un evento : e il nostro giudizio sulla persona e sull’evento è condizionato, se non determinato, da quello che è il giudizio sociale diffuso, da noi interiorizzato nel tempo, sull’evento e dunque sulla persona (che può essere un matrimonio, una chiamata alle armi, eccetera). Il quadro sociale è una forma di memoria sociale stereotipata) : il giudizio, che è dietro il ricordo individuale, cambia perciò nel tempo, seguendo il flusso dei giudizi sociali diffusi. In questo senso un matrimonio o una chiamata alle armi possono essere vissuti, a secondo del diverso, giusdizio sociale diffuso. Quel che era giusto ieri, oggi può essere ingiusto, e così via.
Per memoria collettiva Halbwachs intende l’insieme dei quadri sociali, così come si sviluppano nel tempo. La memoria collettiva è collegata agli effetti sociali di un avvenimento. E fino quando questi perdurano difficilmente un gruppo sociale dimentica un certo avvenimento. Ad esempio, una guerra, può segnare la memoria collettiva di generazioni successive, anche dopo che si è spenta, per ragioni anagrafiche, la memoria individuale della perdita in guerra di un proprio caro. Si tratta però di un " prolugamento " della memoria sociale, che dipende anche dall’importanza sociale che viene data al ricordo collettivo del conflitto. In questo senso la memoria collettiva individuale " guarda" mentre quella sociale " vede". E si potrebbe anche dire "provvede" : nel senso che la società perpetua, trasformandoli in collettivi, i nostri ricordi individuali. Seguendo, ovviamente, il filo dell’interazione tra collettivo e individuale. Dove però, secondo Halbwachs, l’ultima parola finisce per essere, sempre quella, « pronunciata » dal gruppo sociale .
Maurice Halbwachs è autore di una ventina di libri e di alcune centinaia di articoli scientifici. Tra le sue opere principali ricordiamo : La classe ouvriére et le nives de vie (Alcan, Paris 1913), Le cadres sociaux de la mémoire (Alcan, Parisi 1925, trad. it. Napoli- Los Angeles, Ipermedium 1997 ; trad. it. del solo cap. V : Memorie di famiglia, Armando, Roma 1996), Les causes du suicide (Alcan Paris 1930), L’évolution des besoins dans le classes ouvrières, Alcan, Paris 1933), Esquisse d’un psychologie des classes sociales (1938, 1952 2° ed., Rivière, Paris 1955, trad. it. Feltrinelli, Milano 1966), La topographie légendaire des Evangiles en Terre Sainte. Etude de Mémoire collective, Presses Universitaires de France, Paris 1941, trad. it. Arsenale, Venezia 1988, con una bella prefazione di Franco Cardini : il titolo italiano è diverso : Memorie di Terrasanta), La mémoire collective (postumo, Presses Universitaires de France, Paris 1950, ed. postuma, trad. it. Unicopli, Milano 1987). Si segnala, infine, nella quasi assoluta mancanza di contributi italiani adeguati allo spessore teorico di Halbwachs, l’interessante saggio di Francesco Saverio Nisio, La sociologia ethica di Maurice Halbwachs [Mille sguardi], in " Rassegna Italiana di Sociologia", 3/2000, pp. 323-362, alla cui ricca bibliografia di e su Halbawchs, si rinvia il lettore.