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Gli Usa ci ripensano

di Luca Galassi - 03/10/2006

Revocate le sanzioni ai Paesi che decisero di non garantire l'immunità ai militari Usa di fronte alla Corte dell'Aja

La ritorsione era stata decisa dagli Usa tre anni dopo l'istituzione del Tribunale penale interanzionale (Tpi): i Paesi che non avessero sancito l'immunità dei militari statunitensi sul loro territorio sarebbero stati puniti con la sospensione degli aiuti militari. Washington ha deciso nei giorni scorsi di tornare a far affluire tali aiuti a 9 Paesi sudamericani 'voltagabbana'.

I Paesi che non hanno firmato il pattoVenezuela fuori dagli aiuti. Si trovano sulla scrivania del presidente Bush le delibere che consentiranno di porre fine alla sospensione degli aiuti, riattivando l'erogazione di sovvenzioni economiche destinate agli eserciti di 9 Paesi, tra cui Brasile, Uruguay e Paraguay. Il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, giunto in Nicaragua ieri nell'ambito di un tour nei maggiori Paesi sudamericani, ha affermato che "sarebbe una circostanza sfortunata se alcune divergenze politiche avessero l'effetto automatico di danneggiare i rapporti tra i nostri militari e quelli di altri Paesi". Il Venezuela, rivelano i funzionari della Difesa Usa, rimane escluso dagli aiuti.

Funzionari della Corte penale internazionaleDipendenza economica. Iniziò tre anni fa il processo di 'convincimento' dell'amministrazione Bush verso i governi latinoamericani per proteggere civili e militari statunitensi dal Tribunale penale internazionale dell'Aja, il primo tribunale permanente istituito per processare i responsabili di genocidio. Si chiedeva ai Paesi di firmare trattati bilaterali che garantissero, nel loro territorio, l'immunità ai miltari e ai parlamentari Usa, tutelandoli così dall'eventuale azione penale del Tpi. Una firma in cambio di aiuti economici, prevalentemente destinati alle Forze militari dei Paesi sottoscrittori. Una legge del dicembre 2003 ha tuttavia incluso nei tagli anche i programmi di assistenza sanitaria, sociale e legale. Più di 100 Paesi hanno firmato, nel mondo. Si tratta di Paesi molto poveri, le cui economie dipendono in larga parte dal sostegno statunitense. Una ventina di Paesi sono stati sanzionati per non aver aderito a tali patti. Nel 2005 l'Ecuador, che ha una presenza militare Usa tra le più cospicue, aveva perso 8 milioni di dollari in aiuti. L'Uruguay ne ha persi 1,5. Dominica e Caraibi hanno perduto 400 mila dollari ciascuno e con essi la possibilità di mantenere attive le vedette della Guardia Costiera, che per due anni sono rimaste in porto.

Soldati in addestramentoLe paure di Washington. In aggiunta ai tagli, il programma di addestramento 'International military education and training', che consente agli ufficiali sudamericani di studiare negli Stati Uniti, ha tagliato 770 posti all'anno, sui 3 mila totali. Il Dipartimento della Difesa Usa aveva già espresso un parere favorevole alla ripresa dei finanziamenti, sostentendo che i programmi di addestramento militare non dovessero essere vincolati a patti internazionali. Ma, più probabilmente, sulla decisione di aprire nuovamente i rubinetti ha pesato il timore che altre potenze, come ad esempio la Cina, che ha già mostrato interesse a vendere armi ai Paesi sudamericani, potessero riempire il vuoto lasciato dagli Stati Uniti.