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Iraq, Usa valutano se dividerlo in tre regioni

di redazione - 08/10/2006

 
La proposta prevede di lasciare a Baghdad la gestione di affari esteri e petrolio
 
A rivelarlo è il 'Sunday Times': una commissione indipendente del Congresso ha elaborato un progetto per la suddivisione del Paese in tre aree: una sciita, una sunnita ed una curda

Washington, 8 ott. (Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti George W.Bush starebbe considerando l'ipotesi di suddividere l'Iraq in tre regioni autonome dando attuazione al progetto di una commissione indipendente del Congresso. Secondo fonti di Washington, il gruppo di studi sull'Iraq, co-presieduto dall'ex segretario di Stato James Baker, dovrebbe presentare, dopo le elezioni del prossimo mese per il Congresso, una relazione da cui risulta che in Iraq la situazione della sicurezza è ormai fuori controllo, con attentati con ordigni esplosivi, attacchi contro la coalizione e la violenza settaria che portano alla morte di almeno 100 persone al giorno. L'unica soluzione cui è giunta la commissione Baker è dunque quella del 'divide et impera', cioè di suddividere il Paese in tre distinte regioni autonome: una sciita, una sunnita e un'altra curda, al fine di riuscire a governarle. ''I curdi hanno già una loro area e il federalismo in Iraq prima o poi si realizzerà. La sfida per gli iracheni sarà come gestirlo'', ha dichiarato una fonte vicina al gruppo, il cui progetto rappresenterebbe un'ultima possibilità per risolvere il 'problema Iraq', dove i sequestri di massa aumentano sempre più e dove cresce il numero delle atrocità commesse anche dalla polizia.

Baker, 76 anni, amico di lunga data dei Bush, segretario di Stato durante la prima guerra del Golfo nel 1991, la scorsa settimana ha dichiarato di aver incontrato molte volte il presidente americano per discutere di ''politiche e personale''. Il suo gruppo non consiglierà ''partizioni'', ma di certo favorirà una suddivisione del Paese che distribuirà il potere e la sicurezza alle regioni, lasciando il governo a Baghdad per quanto riguarda gli Affari esteri, la protezione dei confini e la distribuzione delle entrate legate al commercio del petrolio. Il governo iracheno sarà incoraggiato a tenere una conferenza costituente per tracciare le linee di un governo federale, mentre Iran e Siria saranno invitate ad appoggiare l'iniziativa che potrebbe venir fuori nell'ambito di una conferenza internazionale. Baker ha gia incontrato rappresentanti del governo siriano e dovrebbe vedere a New York l'ambasciatore iraniano negli Stati Uniti. ''Penso che non si debba parlare solamente con i propri amici, ma anche con i propri nemici, per giungere diplomaticamente alla pace'', ha detto l'ex segretario di Stato.

Sul fronte della cronaca anche oggi si registrano vittime. Un soldato americano è morto nel corso di alcuni scontri nella zona nord ovest di Baghdad. Secondo quanto ha riferito il comando statunitense in Iraq, il soldato è stato ucciso da alcuni insorti che hanno aperto il fuoco con armi leggere contro la sua pattuglia.

Mentre è stato imposto il coprifuoco a Diwaniyah, 200 chilometri a sud di Baghdad, in seguito a violenti scontri scoppiati questa mattina fra soldati americani e miliziani del predicatore radicale sciita Moqtada al Sadr. Lo hanno riferito le autorità irachene. Testimoni oculari riferiscono di ''intensi combattimenti'' fra le parti. Due tank americani sono stati distrutti dopo essere stati colpiti da ordigni esplosivi nell'area di al-Jomhouriya. Venti i miliziani sciiti uccisi, secondo fonti statunitensi.

Intanto a Baghdad sono stati trovati i corpi senza vita di 51 persone, che recavano segni di torture. Infine a Kirkuk, nel nord dell'Iraq, si è concluso un coprifuoco di 36 ore, durante il quale migliaia di soldati e poliziotti iracheni, con il supporto di elicotteri americani, hanno condotto un'ampia operazione di sicurezza. Vi sono stati 180 arresti e sono stati sequestrati grandi quantitativi di armi e munizioni.