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Prodi e la sua finanziaria truffa (finanza creativa)

di Uriel - 10/10/2006

Fonte: wolfstep.cc


Ora che Prodi ha mostrato la sua finanziaria, appare sempre di piu' inpossibile per la sinistra accusare Tremonti di "finanza creativa" e di "espedienti" per nascondere i debiti a bilancio.

La sua stessa finanziaria ne e' piena, e quel che e' peggio e' che il conto arrivera' alla prossima generazione, sotto forma di debito pensionistico.

Mi riferisco alla decisione di cedere ad INPS una parte del TFR, che sara' impiegato in un fondo, attraverso il quale in realta' si finanzieranno opere pubbliche.

Allora, vediamo di chiarire: il debito pubblico si ottiene quando lo stato pubblica dei titoli che vengono acquistati in cambio di un promessa di una certa resa.

Se lo stato obbligasse i lavoratori a cedergli il proprio TFR in cambio di BOT, o CCT , o altro, starebbe facendo altro debito pubblico. Cosa che la UE non tollera.

Cosa fa allora Prodi? Costringe i lavoratori a finanziare lo stato, sotto forma di INPS, e quindi il debito diventa previdenziale, e non "debito pubblico". Questa differenza di classificazione fara' si che questo debito non venga conteggiato come debito pubblico ma come debito previdenziale.

Ma quel che e' peggio e' che il cosiddetto professore lo fa a condizioni peggiori rispetto ai BOT. Per stessa ammissione del saccente Padoa Schioppa, i lavoratori in cambio del TFR avranno una resa SUPERIORE ai titoli di stato.

In altre parole, non solo fa altro debito, ma fa un debito a condizioni peggiori, economicamente parlando. Soddisfa pero' i sindacati, che ottengono quelle che secondo loro sono garanzie per i lavoratori.

Quindi, il governo sta facendo un debito, ma lo sta nascondendo nel grande lago del debito pensionistico. Mediante questo stratagemma (del tutto analogo a quelli di Tremonti) cosmetico riuscira' a far credere che il debito pubblico sia calato.

Quindi, non ci vengano a dire che si tratti di questa finanziaria etica e trasparente.  Si tratta della solita roba cosmetica, semplicemente un po' piu' furba, apparentemente.

Se avessimo una destra che non sia fatta dal branco di patetici cialtroni incompetenti, questa truffa sarebbe gia' emersa a iosa.

Ma c'e' di peggio: proviamo a chiederci quando e come tale debito sara' pagato.

Quando andremo in pensione e richiederemo il TFR, ci aspetteremo di trovare i soldi con una certa resa.

INPS dovra' pagarci tali soldi, ma non trattandosi di un sistema contributivo, da dove li prendera'? Li prendera' dai contributi previdenziali dei nostri figli.

Cioe' , in pratica, per pagare le infrastrutture del governo Prodi il governo costringe INPS a fare debiti. In cambio il lavoratore riceve una qualche sorta di "bot pensionistico" con una resa piu' alta di quella normale.

Quando fra qualche anno il lavoratore richiedera' indietro i soldi con gli interessi, INPS derubera' suo figlio per dargli i soldi con gli interessi.

E questo perche' quei soldi dati a INPS finiscono col finanziare opere pubbliche, ragione per cui INPS non potra' averli usati ed investiti. INPS si trovera' a restituire dei soldi che non sono mai finiti nelle sue tasche, piu'  una resa che non puo' aver prodotto (non avendo avuto i soldi).

E quindi, ricapitolando:


Anziche' fare debito pubblico, Prodi sta facendo debito pensionistico per nascondere sotto un tappeto il buco.
Tale debito viene shiftato nel tempo, in modo da essere un problema di restituzione solo fra 15-20 anni.

Io non ci vedo ne' alcuna etica, ne' alcuna trasparenza. Non ci vedo nessuna onesta' e niente di quella sensazione di rigore e di pulizia che vogliono spacciare all'opinione pubblica.

Vedo solo l'ennesimo furto verso le prossime generazioni, coperto da una coperta di propaganda. Vedo una finanza creativa, con la quale si costringe l'industria a versare i TFR (tutti insieme) ad un ente pensionistico, che li usera' per finanziare opere NON pensionistiche del governo, dovendo poi pagare tale prestito a prezzi superiori a quelli di mercato. 

E come se non bastasse, pagheranno salato le prossime generazioni.

Ma non provate a dirlo: non appena saranno nella merda, ci sara' uno sciopero dei giornalisti.

Ma dello sciopero dei giornalisti come bavaglio alla stampa nei momenti piu' critici, ne parlero' in un altro post. Anticipo solo questo: la correlazione fra scioperi dei giornalisti e brutti momenti di un certo schieramento politico e' altissima.

Pericolosamente alta.