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Allarme tra i blogger

di Carola Frediani - 17/10/2006





La modifica al diritto d'autore contenuta Finanziaria ha suscitato un putiferio nella rete internet italiana i cui abitanti non abbassano mai la guardia sulla libertà di espressione e di informazione. Anche se in questo caso la virulenza delle reazioni è stata uguagliata solo dalla difficoltà di fare chiarezza. Alla Finanziaria è collegato un decreto legge (262 del 3 ottobre) che varia sottilmente la legge del 1941 sul diritto d'autore. Più che di una modifica si tratta di un'aggiuntina: "I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori" recita il testo, aggiungendo che tale compenso verrà stabilito da accordi tra gli interessati.

L'ambiguità minacciosa del legalese dispiega tutta la sua potenza: si parla di riproduzione di articoli, anche «parziale», effettuata con «qualsiasi mezzo». Si tratta dunque di un'odiosa gabella sul pane quotidiano della blogosfera, ovvero sulla possibilità di riprodurre (in parte) e di citare articoli giornalistici per poi commentarli, o anche solo a titolo informativo? E' la fine dell'intensa conversazione online, costituita da rimandi, citazioni, e anche da un po' di spregiudicato copia-e-incolla? I blogger si agitano, mentre fioriscono le interpretazioni giuridiche. Riccardo Franco Levi, ispiratore della modifica nonché sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, getta un po' di luce sulla materia precisando che si tratterebbe di «una base giuridica per la riscossione dei diritti d'autore sulle rassegne stampa». Insomma, un modo per regolare meglio l'attività di chi fotocopia articoli per usi commerciali (come i service che realizzano appunto delle rassegne) o la pratica di alcune testate di ripubblicare articoli altrui. Una questione tra editori, dunque, o poco più. Ma tant'è qualche dubbio rimane.