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Draghi, un vero traditore

di Gianni Petrosillo - 15/09/2018

Draghi, un vero traditore

Fonte: Conflitti e strategie

Draghi è un nemico dell’Italia. È un italiano che non ha esitato a svendere la Patria per successo e soldi. A dirlo non siamo noi ma un ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, quindi non un pisquano qualsiasi. Affermò il politico sardo sull’attuale Capo della Bce: “Un vile, un vile affarista…socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana …il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, dell’industria pubblica, la svendita dell’industria pubblica italiana, quand’era Direttore Generale del Tesoro, colui che svenderebbe quel che rimane di questa povera patria (Finmeccanica, l’Enel, l’Eni) ai suoi comparuzzi di Goldman Sachs”. Draghi, in Europa, è stato sempre garante dell’egemonia americana, si è ingerito in questioni politiche per conto dei suoi padroni d’oltreoceano e continua a farlo rilasciando dichiarazioni gravissime che compromettono la libertà dei nostri governi. Usa lo strumento finanziario come un bastone per picchiare sulle teste degli Stati che non seguono la linea dei mercati, controllati dalle grandi imprese del denaro americane. Ora costui ha affermato, dall’alto di una carica immeritata che ricopre solo in virtù dei suoi legami servili con l’establishment di Washington, che le parole di alcuni ministri dell’esecutivo Lega-5S avrebbero fatto danni. Le dichiarazioni politiche forti procurano guai e indispettiscono la finanza? Perché i silenzi e la remissività di quelli che c’erano prima sono stati di maggiore utilità alla collettività? No, i disastri li ha causati lui, come dirigente pubblico nazionale e internazionale, al servizio di interessi extraitaliani ed extraeuropei. Paggetto dei mercati e cortigiano dei circoli dominanti yankee, ha costruito le sue fortune personali sulle sventure del popolo italiano. Ha contribuito a demolire le speranze di una generazione di connazionali e a compromettere il futuro delle prossime. Gente simile dovrebbe essere messa di fronte alle proprie responsabilità storiche con processi popolari ed, invece, si arroga ancora il diritto di suggerire la via per il prossimo disastro, perché è sulle rovine nazionali che prospera la sua fama. In questa epoca di mediocri, Draghi può sembrare una figura di spicco. Effettivamente è un ottimo tecnico che ha devastato l’economia pubblica. Ci vuole bravura per essere pessimi. Ma basti ricordare le sue opere, più delle parole, per giudicarlo definitivamente. È il dominus di privatizzazioni che hanno depauperato lo Stato e di leggi finanziarie che hanno favorito la discesa dei barbari prenditori sul nostro capitalismo. Sia stramaledetto, lui e chi ce l’ha messo.