Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Pakistan, bombe sulla madrasa

Pakistan, bombe sulla madrasa

di redazionale - 30/10/2006

Uccisi 80 terroristi per l'esercito, 140 civili secondo i residenti
Shaukat SultanUn bombardamento aereo di una scuola coranica a ridosso del confine con Afghanistan ha ucciso questa mattina decine di persone: 83 terroristi islamici, secondo le autorità pachistane, almeno 140 studenti dagli 8 ai 20 anni secondo i residenti della zona.

L'Esercito: uccisi 80 terroristi.
All'alba di oggi gli elicotteri da guerra dell'esercito pachistano hanno effettuato un raid  nel villaggio di Chingai, 10 chilometri a nord di Khar, la città principale della regione tribale di Bajaur. I missili hanno colpito una madrasa, una scuola coranica che, secondo il portavoce dell'esercito, generale Shaukat Sultan, "era utilizzata dai terroristi di al Qaeda come campo di addestramento, non come una scuola di teologia islamica". "Nella madrasa c'erano 83 sospetti militanti: finora sono stati trovati 40 cadaveri, ma non ci dovrebbero essere sopravvissuti", ha dichiarato il generale Sultan. Le autorità escludono vittime civili perché l'edificio era isolato, non circondato da abitazioni.

MappaI residenti: erano 140 giovanissimi studenti. Fonti locali "bene informate" citate dall'agenzia di stampa Afghan Islamic Press sostengono però che nella madrasa si trovassero non sospetti militanti di al Qaeda, bensì almeno 140 giovani studenti di età compresa tra gli otto e i vent'anni e che quindi il raid ha sicuramente provocato vittime civili innocenti. Morti civili sono stati confermati anche all'agenzia afgana Pajhwok da residenti del villaggio.
La madrasa colpita era guidata da Maulana Liaqatullah, esponente del gruppo islamico Terhrik Nefaz-e-Shariat Muhammad, bandito dal governo per i suoi presunti legami con al Qaeda.

Le macerie di DamadolaLa strage di civili di Damadola.
Chingai si trova vicino a Damadola, il villaggio bombardato dall'aviazione Usa lo scorso 13 gennaio in un raid che uccise almeno 18, forse 30 civili nel villaggio pachistano di Damadola, a pochi chilometri dal confine afgano. Un attacco sferrato con missili lanciati dagli velivoli telecomandati Usa ‘Predator’ e organizzato dalla Cia allo scopo di eliminare l’ideologo di al Qaeda e braccio destro di bin Laden, il medico egiziano al Zawahiri. Che però, secondo i sempre ben informati servizi segreti pachistani (Isi), non si trovava a Damadola.