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Il business del latte in polvere

di Iacobelli Claudia - 03/11/2006

 

Ogni giorno 4000 bambini nel Sud del Mondo potrebbero essere salvati dalla morte per malattie e denutrizione se fossero allattati al seno e non con latte in polvere.

"Il numero di vittime causate dall'uso improprio del latte in polvere ogni mese è equivalente a quello che causò l'esplosione della bomba di Hiroshima nel 1945" (James Grant, Direttore Esecutivo UNICEF).
Al Nord molti pensano che il latte in polvere sia migliore di quello materno, arricchito com'è di sali minerali e vitamine. Studi approfonditi hanno però confermato l'intuito del buon senso millenario: l'allattamento al seno è il miglior modo per iniziare la vita. È gratuito, salutare e protegge dalle più comuni infezioni, inclusa polmonite, infezioni alle orecchie e gastroenterite, e ha un importante effetto immunitario. Persino in Inghilterra, un bambino allattato con il latte artificiale è esposto 10 volte in più a malattie di tipo gastrointestinali rispetto ad un bambino allattato al seno. “Ma nelle società povere ­ sostiene l'UNICEF ­ i bambini allattati artificialmente sono 25 volte più esposti alla morte di quelli allattati al seno”.
Per quanto possa sembrare paradossale, la prima ragione è da ricercarsi nella denutrizione dovuta al fatto che molte famiglie guadagnano troppo poco per attenersi alle dosi prescritte. Ad esempio le famiglie delle regioni agricole dei paesi dell'Est Europeo, quando le madri non allattano, spendono circa il 70% dei loro averi nel latte artificiale (International Child Health, 1996), così come una donna argentina, che spende 50 dollari al mese per comprare il latte in polvere, potrebbe acquistare, con gli stessi soldi 15 chili di carne, 75 chili di agrumi e 50 chili di verdura (Breastfeeding: the best investiment, WABA 1998). Pertanto non deve stupire se il latte è annacquato diverse volte più del prescritto, con il risultato finale che i bambini, lungi dal crescere belli e robusti, diventano rachitici e sottopeso fino a morire.
La seconda ragione per cui l'allattamento al biberon uccide è la mancanza di igiene. L'acqua con cui il latte è preparato è spesso malsana ed è impossibile sterilizzare biberon e tettarelle senza la comodità del fornello e senza disinfettanti.
Mamme con pochi soldi, poche comodità e poche conoscenze igieniche somministrano ai loro bambini latte allungato in biberon a malapena sciacquati, con tettarelle esposte all'aria, su cui si posano di continuo decine di mosche. Le inevitabili conseguenze sono infezioni intestinali che provocano diarree mortali.
Secondo l'UNICEF, ogni anno muoiono un milione e mezzo di bambini perché non sono allattati al seno. Nonostante ciò molte società produttrici di latte in polvere, pur di vendere i loro prodotti, non si fanno scrupolo a promuoverne l'uso con tecniche di marketing irresponsabili!
"Trincerarsi dietro il paravento del libero mercato è ridicolo oltre che assurdo: con la stessa giustificazione si è trasformato il Terzo Mondo in un'enorme pattumiera dei paesi industrializzati. Nel caso del latte artificiale è ancora peggio: la Nestlé spaccia addirittura per “aiuti” le sue scorrette pratiche di Marketing" (Dijbril Diallo, consigliere speciale dell'UNICEF).
In questo secolo è dilagato l'uso di alimenti per neonati. Un esempio è dato dal Cile: la percentuale di neonati allattati al seno è crollata dal 95% al 20% nel periodo 1950-1970. Altro esempio in Nigeria, dove i bambini venivano allattati fino all'età di circa quattro anni; con gli alimenti artificiali, l'allattamento al seno smise, nel 70% dei casi, alla età di quattro mesi. In entrambi i casi le donne credevano fermamente ai vantaggi del latte in polvere e dicevano di essere state consigliate dal personale medico. Questo cambiamento di costumi è dovuto all'influenza esercitata dai produttori di latte in polvere che non consigliano l’utilizzo di questo “surrogato” solo e soltanto nei casi estremi in cui esso debba essere utilizzato (madre deceduta o gravemente malata, abbandono), ma come simbolo di progresso e di salute a priori. Diverse multinazionali produttrici di latte in polvere ricorrono a irresponsabili tecniche di marketing, violando il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei sostituti del latte materno, redatto dall’OMS con la collaborazione dell’UNICEF. Un codice questo che bandisce queste tecniche di marketing: "Inappropriate pratiche nutritive portano alla malnutrizione infantile, alla malattia e alla mortalità in tutti i paesi, e pratiche improprie nel marketing di sostituti del latte materno possono contribuire a questi gravi problemi di salute pubblica" (Preambolo del Codice).
Il Codice Internazionale fu adottato dalla World Health Assembly (Assemblea Mondiale della Sanità) il 21 maggio 1981. Rappresenta per tutti i governi un modello di minima regolamentazione che dovrebbe essere adottato per proteggere la salute infantile impedendo un marketing inappropriato di sostituti del latte materno. Vieta la pubblicizzazione del latte artificiale e di qualsiasi altro sostituto del latte materno. Una ulteriore risoluzione dell'OMS del 1986 ha chiarito poi il problema dei rifornimenti gratuiti dichiarando che non ci devono essere rifornimenti di latte per i bambini dell'ospedale e, nei reparti maternità , la piccola quantità di latte necessario deve essere comprata. Il codice si applica ai sostituti del latte materno, incluso il latte in polvere iniziale, quello di proseguimento, altri derivati del latte e prodotti per lo svezzamento (cibi e bevande) quando presentati come una parziale o totale sostituzione del latte materno, biberon e tettarelle.
Le etichette devono portare le informazioni necessarie sull'uso appropriato del prodotto, e non devono dissuadere dalla pratica dell’ allattamento al seno. I produttori di latte in polvere devono far sì che ogni confezione abbia un messaggio ben evidente in un linguaggio chiaro e appropriato (le parole "Notizia Importante" o le loro equivalenti; una dichiarazione sulla superiorità dell'allattamento al seno; una dichiarazione che il prodotto debba essere usato soltanto con il consenso di un medico; istruzioni per la preparazione adeguata, e un avvertimento sui rischi per la salute in caso di preparazione inadeguata); né la confezione né l'etichetta devono avere disegni di neonati o altri disegni o testi che possano idealizzare l'uso del latte in polvere iniziale; non devono essere usati i termini "umanizzato", "maternizzato" o simili; cibi pubblicizzati per l'alimentazione dei neonati,che non rispondano ai requisiti di latte in polvere iniziale,ma che possono essere modificati in tal senso, devono portare un avvertimento sull’etichetta.
Campioni di prodotti a cui si applica il Codice non devono essere dati a donne incinte, madri di neonati e bambini piccoli, o membri delle loro famiglie.
Non devono essere dati rifornimenti gratis o sottocosto di sostituti del latte materno a reparti maternità o ospedali. Rifornimenti gratis o sottocosto possono essere dati ad altre istituzioni sociali solo per il benessere di neonati che devono essere nutriti con sostituti del latte materno,e devono continuare per tutto il tempo in cui i suddetti neonati ne hanno bisogno. Essi non devono essere usati come incentivo alle vendite (articoli 5.2,7.4,6.6,6.7, Risoluzione OMS 39.28).
È importante per i neonati ricevere cibi complementari adeguati,di solito quando raggiungono i 6 mesi di vita. Ogni cibo o bevanda dato prima che i cibi complementari siano nutrizionalmente necessari, può interferire con l'inizio o il proseguimento dell'allattamento al seno e quindi non ne deve essere promosso l'uso durante questo periodo.
Bisogna inoltre fare ogni sforzo perché vengano usati i cibi disponibili localmente (Preambolo del Codice; Risoluzione WHA 39.28).
Indipendentemente da ogni altra misura presa per rendere operante il Codice, produttori e distributori di prodotti a cui si applica il Codice devono considerarsi responsabili per la sorveglianza delle loro pratiche di marketing, secondo i principi e gli scopi del Codice, e prendere provvedimenti per assicurare che la loro condotta ad ogni livello sia conforme ad esso.
Tutte le madri possono allattare al seno se vengono loro forniti i giusti avvertimenti ed aiuti. Ma la loro fiducia verso l'allattamento naturale è minata dall'aggressiva pubblicità del latte in polvere.
Dieci anni dopo la stesura del Codice, nell'agosto 1990, i rappresentanti dei governi di trenta paesi, partecipanti ad un incontro promosso da OMS e UNICEF a Firenze, hanno formulato la "Dichiarazione degli Innocenti". "A tutte le donne – afferma la Dichiarazione – deve essere data la possibilità di allattare esclusivamente al seno...".
Proposta questa che Fare Verde ha recepito e che si propone di inserire nel programma dei temi da trattare a livello nazionale nel prossimo futuro: la necessità di salvaguardare e promuovere l’allattamento naturale al seno che, nel corso degli ultimi anni, sta diventando sempre più un’eccezione invece di essere la regola.
Per approfondire l’argomento Fare Verde ha preso contatto con la Lega per l'Allattamento Materno (La Leche League) che è un'associazione senza fine di lucro presente in tutto il mondo ed è l'organizzazione più autorevole riconosciuta nel campo dell'allattamento materno. Nata negli USA nel 1956, si rese conto che troppe mamme allattavano poco o per niente, soprattutto perché non avevano nessuno a cui rivolgersi. Iniziò così un lavoro di informazione ed incoraggiamento che oggi si è trasformato in un'organizzazione internazionale che aiuta migliaia di mamme e bambini in tutto il mondo.
Il latte per il proseguimento è giudicato dall'Assemblea Mondiale per la Sanità come "non necessario" e non salutare per i bambini sotto i 6 mesi. In molti paesi Nestlé e le altre compagnie consigliano sull'etichetta e nelle loro pubblicità il "latte per il proseguimento" per i bambini a partire da 4 mesi.
Il Ministero della Sanità italiano, seguendo le direttive Cee 91/321 e 92/52, ha emesso il decreto n. 500 del 6 aprile 1994 concernente gli alimenti per lattanti e di proseguimento destinati all’esportazione verso Paesi terzi:
  • Una dicitura relativa alla superiorità dell’allattamento al seno; una dicitura che raccomandi di utilizzare il prodotto soltanto dietro parere di persone qualificate nel settore della medicina, dell’alimentazione o della farmacia oppure di altre persone qualificate nel settore della maternità e dell’infanzia.
  • L’etichettatura degli alimenti per lattanti e degli alimenti di proseguimento non deve fornire informazioni che scoraggino l’allattamento al seno e fare esplicito riferimento alle diciture "umanizzato", "maternizzato" o ad espressioni analoghe. L’etichettatura degli alimenti per lattanti non deve riportare immagini di lattanti, né altre illustrazioni o diciture che inducano a idealizzare l’uso del prodotto, ad eccezioni delle illustrazioni che facilitino l’identificazione del prodotto e ne spieghino i metodi di preparazione prima del consumo.
  • Pubblicità Non è consentita la pubblicità in ogni sua forma nei punti di vendita, nonché la distribuzione di campioni ovvero il ricorso ad altri sistemi diretti a promuovere la vendita degli alimenti per lattanti direttamente presso il consumatore nella fase del commercio al dettaglio. Produttori e le persone aventi titoli alla distribuzione degli alimenti per lattanti non devono offrire al pubblico, alle donne incinte, alle madri e ai membri delle famiglie, direttamente o indirettamente attraverso il sistema sanitario ovvero attraverso gli operatori sanitari, campioni gratuiti o a basso prezzo o altri omaggi.
  • Materiale informativo e didattico Il materiale informativo riguardante i prodotti disciplinati dal presente regolamento, qualora sia destinato alle gestanti e alle madri dei lattanti e dei bambini, deve fornire precise informazioni su: benefici e superiorità dell’allattamento al seno; allattamento materno, preparazione all’allattamento al seno e modalità per assicurarne la continuazione; eventuali conseguenze negative per l’allattamento al seno derivanti dall’introduzione dell’allattamento artificiale parziale; difficile reversibilità della decisione di non allattare al seno; corretta utilizzazione degli alimenti per lattanti.
  • Il materiale informativo di cui al comma 1, qualora contenga informazioni sull’impiego degli alimenti per lattanti, non deve riportare alcuna immagine che possa idealizzare l’impiego di tali alimenti e deve, altresì, fornire informazioni su: conseguenze sociali e finanziarie sulla utilizzazione degli alimenti per lattanti; rischi derivanti alla salute dei soggetti interessati all’utilizzazione non appropriata degli alimenti per lattanti.
Nonostante la legge lo vieti, la promozione aggressiva del latte artificiale continua anche in Italia.
 
Riassumendo: vantaggi dell’allattamento materno per il bambino:
  • soddisfa tutti i bisogni nutritivi fino al sesto mese di vita
  • è facile da digerire
  • fornisce l'acqua sufficiente, anche in paesi dove essa scarseggia
  • si adatta al ritmo di crescita del bambino e favorisce una crescita ottimale
  • previene la carenza di vitamina A e di altre vitamine
  • fornisce difese contro le infezioni intestinali e respiratorie
  • riduce il rischio di allergie respiratorie e della pelle
  • evitando la tettarella, aiuta a prevenire la carie ed i difetti della dentizione
  • diminuisce il rischio del diabete
  • apporta nutrienti essenziali per lo sviluppo neurologico
  • stimola un più equilibrato sviluppo psicologico
  • favorisce la relazione affettiva con la madre
 
vantaggi dell’allattamento per la madre:
  • stimola la contrazione dell'utero dopo il parto, riducendo il rischio di emorragie ed accelerando il ritorno alle dimensioni normali
  • ritarda l'ovulazione, aiutando a distanziare le nascite
  • contribuisce a prevenire il cancro al seno e alle ovaie
  • diminuisce il rischio di osteoporosi nella donna anziana
  • aiuta la madre a recuperare la forma fisica
  • è piacevole e dà serenità e tranquillità
  • favorisce la relazione affettiva con il figlio o la figlia
  • Vantaggi generali:
  • è sempre pronto e disponibile (anche per bambini prematuri e gemelli: più latte viene succhiato, più ne viene prodotto)
  • ha la giusta temperatura
  • è gratuito
  • è ecologico

Scarica il testo del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei sostituti del latte materno redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)