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Dal web alle coscienze: un possibile itinerario?

di Alain de Benoist - 05/11/2006

     
 

Gruppo Opìfice. La controinformazione viaggia attraverso la rete. Tutte le opinioni che non hanno voce nei canali mediatici principali riescono ad avere accesso su internet in modo immediato: al suo interno troviamo quello che la televisione, la radio o i giornali non dicono. Queste piccole-grandi opinioni presenti nel web in che modo possono diventare Opinione? Attraverso un'azione diretta sul singolo o solamente dopo aver "condizionato" i media tradizionali?  

Alain de Benoist. Non vi sono dubbi sul fatto che l’informazione oggi reperibile su Internet contribuisce enormemente a completare o rettificare quella che si può ricevere dai grandi media dominanti, i quali soffrono attualmente di un crescente deficit di credibilità. Allo stesso modo questa informazione elettronica è essa stessa di natura e qualità estremamente variabili. E’ oltretutto raramente possibile verificarla o controllarla. Coloro che la utilizzano devono dunque fare delle scelte – e farle con discernimento. Si tratta d’altra parte di una informazione assai «volatile», che non può generalmente avere un impatto di “verità” come nella condizione di venir trascritta su carta o di essere utilizzata all’interno di libri o articoli. Credere che questa contro-informazione possa divenire l’Opinione mi sembra dunque rivelare un ottimismo eccessivo. Io guardo piuttosto ad essa come ad una sorta di contropotere. Coloro che la utilizzano sono dei « privilegiati », che beneficiano di un’informazione più completa rispetto agli altri e che, grazie ad essa, possono acquistare a livello individuale o collettivo un miglior potere di persuasione. Nelle circostanze attuali, mi pare vano pensare più in grande. Ma è già tanto.