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Si sperimenta la terza via al solare

di redazionale - 07/11/2006

Rubbia:«Più fondi a rinnovabili»
Carlo Rubbia
L'appello del Nobel per la fisica ai governi: «Investite nelle alternative l'1% di ciò che va alle fonti fossili».

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«Non possiamo continuare solo sulla via del gas e del petrolio. Quando sul pianeta arriveremo a quota dieci miliardi di persone, non so come potremo far fronte alla domanda energetica senza aver investito sufficientemente nelle fonti alternative e non inquinanti per l'ambiente». Lo ha detto ieri a Trieste il premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia.

«Per sviluppare le energie alternative – ha aggiunto Rubbia, parlando a margine del convegno “Sharing Knowledge across the Mediterranean”, organizzato dall' Ictp (International Centre for Theoretical Physics) e dedicato al premio Nobel per la Fisica Abdus Salam, in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa - bisogna inventare, scoprire e per questo spendere molto di più in ricerca a livello mondiale. A mio avviso, i Governi di tutti i Paesi dovrebbero spendere in ricerca per le energie alternative e rinnovabili almeno l'1% delle somme che ogni anno vengono spese per le energie fossili. Ciò significherebbe moltiplicare del 10% i finanziamenti attuali. La domanda di energia, infatti, è sempre più crescente – ha proseguito Rubbia – basti pensare che a livello planetario il consumo energetico è aumentato del 3% l'anno negli ultimi 25 anni, senza contare il fatto che nuovi colossi, come la Cina e l'India, richiederanno un fabbisogno di energia ancor più importante nel prossimo decennio. Cosa faremo quando arriveremo alla saturazione delle risorse?».

Rubbia è al momento impegnato in una serie di ricerche sull'energia solare termodinamica ad alta temperatura. Un'energia, che viene catturata da una serie di specchi parabolici e immagazzinata da un fluido salino: si tratta della terza via per le energie rinnovabili, sulla quale il premio Nobel sta lavorando nella centrale elettrica di Priolo, inaugurata nel 2004 in provincia di Siracusa.

«Il nostro obiettivo per quanto riguarda l'energia solare – ha spiegato Rubbia - è soprattutto quello di riuscire a conservare nel tempo l'energia accumulata, in modo da trasformare una fonte dipendente dalle condizioni climatiche in un'energia disponibile in maniera costante per la collettività». Questo tipo di fonte energetica pulita, infatti, secondo Rubbia, se applicata industrialmente su larga scala, potrebbe sostituire, soprattutto in Regioni con una buona insolazione come nel Sud Italia, l'energia derivante da carbone, petrolio e metano.

7 novembre 2006

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