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La questione delle bombe ad uranio arricchito utilizzate dagli Israeliani in Libano

di Prof. Dr. Massimo Zucchetti - 07/11/2006

Fonte: staff.polito.it/massimo.zucchetti/

Rispondi citando


dato che è la mia specialità e che ho anche scritto un libro sull'uranio impoverito (http://www.clut.it/viewbook.php?id=79), mi sento
in dovere di raccontarvi qualcosa sulla questione delle bombe ad uranio arricchito utilizzate dagli Israeliani in Libano. In breve, si sospetta chealcune loro bombe bunker-buster avessero le punte appesantite con uranio.

La notizia è apparsa su questo articolo dell'Independent, a cura del noto giornalista Robert Fisk:
http://news.independent.co.uk/world/fisk/article1935945.ece

Fra i molti rapporti che girano su internet, quello da leggere, anche perchè è corto, è questo: http://www.llrc.org/du/subtopic/lebanrept.pdf E' l'unico che contenga dei dati sperimentali e non semplicemente delle supposizioni. Questo rapporto, a cura di Chris Busby e Dai Williams, riporta delle misurazioni effettuate su due campioni di suolo in crateri del sud del Libano.

In uno di questi campioni, il campione denominato LS6, sono state trovate tracce di uranio arricchito (nell'altro, LS7, la misura è normale). Come sono state individuate queste tracce?
1) La radioattività del campione è circa 182 Bq/kg, contro un valore normale tra 5 e 20 Bq/kg

2) Il rapporto fra i due isotopi dell'uranio
(U238 / U235) non è - come nell'uranio naturale,
pari a 142, ma inferiore (pari a 108), segno che
vi è più U235 di quanto ce ne sia nell'uranio
naturale, cioè che l'uranio è arricchito.

In particolare, il numero 142 deriva dal rapporto fra le abbondanze isotopiche naturali dell'Uranio (99.3% di U238 e 0.7% di U235) Se fate 99.3 / 0.7 ottenete appunto 142
Nell'uranio impoverito questo rapporto è molto più alto, pari a circa
450/500.
Nell'uranio arricchito per scopi civili, il rapporto vale circa 60.
Avere trovato un rapporto pari a 108 significa avere uranio debolmente arricchito, in particolare con il 99.1% di U238 e lo 0.9% circa di U235

Ci sono due punti deboli in tutta la questione, e cioè:
1) Le misurazioni effettuate sono troppo poche e sparse. Ci vogliono altre misure atte a confermare quel'unico risultato positivo
2) Pare non ci sia nessuna ragione al mondo per utilizzare uranio debomente arricchito in un proiettile bunker-buster. L'uranio arricchito ha le stesse proprietà fisiche dell'uranio (pesantezza, piroforicità) e costa molto di più.

A questa seconda domanda tentano anche di
rispondere sia Busby e Williams che il Green
Audit Report reperibile a questo sito:
http://www.llrc.org/du/subtopic/lebanon.htm#lebanrept

Dicono in particolare che:

- Potrebbe trattarsi di uranio ancora debolmente arricchito derivante dal riprocessamento delle scorie nucleari. In un reattore all'uranio, dopo
il funzionamento, si procede alla dissoluzione chimica del combustibile esaurito, estraendone il plutonio e l'uranio, e lasciando separati gli
altri elementi radioattivi (transuranici e prodotti di fissione) che vengono poi vetrificati e vanno a formare le scorie. Potrebbe darsi che Israele pratichi il riprocessamento del combustibile allo scopo di ricuperare il plutonio, ma non sia più interessata all'uranio debolmente arricchito derivante dal processo, che verrebbe quindi messo a disposizione dei militari. Un'altra supposizione, secondo me priva di fondamento, è che l'uso di uranio arricchito venga fatto a bella posta per mascherare l'uso di
uranio impoverito. Non mi sembra plausibile, casomai andrebbe usato uranio naturale.

Un'altra idea secondo me priva di fondamento è che la presenza di uranio arricchito denoti l'uso di micro-bombe a fissione. Ciò viene smentito
dall'assenza, sul luogo dell'esplosione, dei prodotti di fissione che in questo caso dovrebbero essere presenti.

In conclusione, si tratta invece, secondo me, di bombe bunker-buster convenzionali appesantite con uranio debolmente arricchito, utilizzato in
quanto disponibile come sottoprodotto del riprocessamento del combustibile nucleare. Questa supposizione, tuttavia, andrebbe surrogata
da ulteriori misure, perchè una sola è davvero poco.

Questo è quanto si può dire finora, staremo a vedere se escono altri
risultati.

Un caro saluto
Prof. Dr. Massimo Zucchetti
DENER - Politecnico di Torino
email: massimo.zucchetti@polito.it


Fonte: ApritiSesamo@yahoogroups.com
7.11.06

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