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La Piccola grande Italia

di redazionale - 09/11/2006

La Piccola grande Italia va in Parlamento

Più di 350 sindaci hanno incontrato oggi il presidente della Camera fausto Bertinotti. Realacci: «Da qui deve partire il rilancio e la sfida del paese. Presto una legge»
Da Feroleto in Calabria a Pettorano sul Gizio in Abruzzo, da Ussaramanna in Sardegna a Castelmezzano in Basilicata, da Perlasco in Lombardia a Percile nel Lazio, da Giffoni Sei Casali in Campania a Mazzarrone in Sicilia, da Sospirolo nel Veneto a Campello sul Clitunno in Umbria, da Fenis in Val d’Aosta a Monghidoro in Emilia Romagna, da Chiopris Visconi in Friuli Venezia Giulia a Lucignano in Toscana, da Melpignano in Puglia a Brusisco in Piemonte, da Pievebovigliana nelle Marche a Ferrazzano in Molise, fino a Marengo in Liguria. Sono solo alcuni degli oltre trecentocinquanta piccoli comuni che oggi, per mezzo del loro primo cittadino, sono arrivati a Montecitorio ad incontrare il Presidente della Camera Fausto Bertinotti, in un appuntamento un po’ irrituale per un luogo istituzionale come il Parlamento italiano. E’ stata la prima volta, infatti, che una rappresentanza così nutrita e composita della piccola grande Italia ha avuto una vetrina di tale peso nel mondo politico e istituzionale, in un occasione unica per dare rilievo a questa realtà che custodisce gran parte dell’identità italiana: i paesaggi, il patrimonio artistico, i segni della storia, le tradizioni, la cultura enogastronomica, lo stile di vita.

All’incontro, promosso da Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, e fortemente voluto dal presidente della Camera Fausto Bertinotti, hanno preso parte anche Lino Duilio, Presidente della V Commissione della Camera dei Deputati Bilancio, tesoro e programmazione; Maurizio Lupi, deputato del Parlamento e secondo firmatario della legge sui piccoli comuni; Fabio Melilli, Presidente dell’Unione delle province italiane; Secondo Amalfitano, Coordinatore Consulta ANCI piccoli comuni; Enrico Borghi, Presidente dell’Unione delle comunità montane; Matteo Fusilli, Presidente di Federparchi; Vilma Mazzocco, Portavoce del Forum del terzo settore.

«I piccoli comuni – spiega Realacci, primo firmatario della legge a sostegno dei comuni con meno di 5000 abitanti, già sottoscritta da più di 120 parlamentari di maggioranza e opposizione – presidi della nostra identità, possono diventare i protagonisti della scommessa sul futuro dell’Italia. L’indispensabile impegno sui saperi e sulla conoscenza non può fare a meno, infatti, dei talenti del territorio, proprio quelli che i piccoli comuni custodiscono. La ricerca, l’innovazione, le nuove tecnologie sposate alla bellezza, alla qualità, alla creatività, al patrimonio storico-culturale, ai paesaggi, ai prodotti tipici e alla forza delle comunità possono diventare laboratori del nuovo made in Italy ed essere un’arma invincibile nella competizione globale». L’incontro di oggi è stato anche l’occasione per illustrare la proposta di legge sui piccoli comuni, attualmente in esame alla commissione Bilancio della Camera con relatori gli On. Massimo Vannucci e Tino Iannuzzi. Si tratta di una legge di indirizzo e orientamento con norme dirette a migliorare le condizioni di vita nelle aree del "disagio insediativo" promuovendo le attività economiche, sociali, ambientali e culturali esercitate nei piccoli comuni e di tutelare e valorizzare il patrimonio naturale, rurale e storico-culturale custodito in questi comuni, favorendo inoltre l’adozione di misure in favore dei cittadini residenti e delle attività economiche, con una particolare attenzione al sistema di servizi territoriali.

I piccoli comuni sono una realtà importantissima nel nostro paese. Solo quelli sotto i 5mila abitanti sono quasi 6mila e rappresentano più del 70% degli 8100 comuni italiani. Vi risiede più di un quinto della popolazione nazionale (ma la percentuale sale in alcune regioni: in Valle d’Aosta solo gli abitanti dei comuni sotto i 5mila rappresentano il 71% del totale, in Trentino in Molise quasi il 50%). Oltre mille comuni sono interessati da parchi nazionali e riserve naturali. In quasi 2mila comuni gli abitanti non arrivano a mille. Da dieci anni in qua, nei piccoli comuni la popolazione è cresciuta dello 0,8%, ad un ritmo doppio della crescita nazionale (che si attesta sullo 0,4%; il dato emerge dal raffronto tra l’ultimo censimento e quello precedente, del 1991).