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Nasce il Manifesto liberi da ogm

di redazionale - 09/11/2006


Sottoscritto da 18 organizzazioni il testo che pone l'agroalimentare al centro dello sviluppo. Un emendamento Ue mette a rischio biotech anche il biologico. De Castro: «Daremo battaglia» / LEGAMBIENTE: «Passo avanti» / PDF: il manifesto
No agli Ogm, difesa delle tradizioni, delle biodiversità, della cultura e del territorio. Sono questi i valori dell'agricoltura e dell'agroalimentare italiano che guarda al futuro fissati nel manifesto promosso dal Consiglio dei Diritti Genetici di Mario Capanna, sottoscritto da 18 organizzazioni, rappresentanti del mondo agricolo, di quello ambientalista, dell'artigianato, della grande distribuzione, dei consumatori e della scienza, presentato ieri a Roma, e al quale ha aderito oggi il ministro delle politiche agricole Paolo De Castro.

«L'obiettivo – ha spiegato Capanna – è quello di riportare l'agroalimentare e l'agricoltura al centro dello sviluppo. È tempo infatti - ha detto - che il settore primario torni a ricoprire un ruolo centrale in Itali con una conseguente rimodulazione degli impegni di spesa e di quelli politici del Governo». La lotta agli Ogm è il capitolo più vicino da affrontare. La prima tappa per il cartello delle 18 organizzazioni è quella di premere sul governo perché si opponga all'emendamento Ue che ammetterebbe una contaminazione ogm anche nelle coltivazioni biologiche. «Proprio questo emendamento fa saltare l'altarino della tanto sbandierata possibilità di coesistenza fra colture ogm e non ogm» attacca Campana. Per le organizzazioni che aderiscono al manifesto, il governo non deve limitarsi a votare contro ma deve trovare alleanze vincenti contro gli Ogm.

Oggi la coalizione liberi da Ogm si è autoconvocata al Ministero delle politiche agricole, forestali e alimentari per affrontare i problemi connessi alla normativa comunitaria sugli ogm. E l’incursione ha portato buoni frutti. Tolleranza zero sugli Ogm nel biologico e adesione al manifesto programmatico sugli Ogm. È quanto ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Paolo De Castro, intervenendo agli Stati generali della coalizione Liberi da Ogm che si sono riuniti per discutere della proposta di regolamento del Consiglio europeo, relativo alla produzione e all'etichettatura dei prodotti biologici che dovrebbe sostituire il regolamento esistente, in vigore dal 1991. Fin dalla prima versione, rileva il Consiglio dei diritti genetici, nel regolamento è stato introdotto il principio secondo il quale ai prodotti biologici verrebbero applicate le stesse soglie di contaminazione da Ogm stabilite per i prodotti convenzionali, ovvero lo 0,9%.

«Su questo daremo battaglia – ha aggiunto De Castro – anche per quanto riguarda le sementi e se riusciamo a togliere dal campo i frankenstein-food faremo già dei passi avanti, unire il mondo animale e vegetale è eticamente scorretto e su questo potremo trovare condivisione anche del mondo cattolico, si può ragionare, invece, sugli Ogm si seconda generazione, intraspecie». Ora, l'ampio schieramento di forze che si è messo in moto conta su «impegni e comportamenti del governo italiano - ha commentato Mario Capanna - sia a Roma che a Bruxelles». E proprio in sede comunitaria, il ministro auspica che sarà possibile fare passi avanti, in particolare sotto la presidenza tedesca, dalla quale «riceveremo una mano» come ha spiegato De Castro che ha incontrato ieri il ministro dell'agricoltura tedesco Horst Seehofer.