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Italia e Gazprom, patto col diavolo

di Debora Billi - 16/11/2006

Fonte: petrolio.blogosfere.it/

 
Non amo parlare di argomenti ampiamente trattati altrove, ma l'accordo Italia-Gazprom merita qualche approfondimento.

Anzitutto perché sembra aver avuto una gestazione lunga e difficile. Ci è voluto un anno (1) per mettersi d'accordo, e leggendo la timeline sembra esserci stato un corteggiamento con rifiuti, ripensamenti, passi avanti e passi indietro. Ovviamente, gli atteggiamenti da primadonna di Scaroni facevano parte della strategia, ma lasciano capire molto bene come la Russia abbia bisogno di vendere il suo gas forse più di quanto noi abbiamo bisogno di comprarlo. Vorrei saperne di più, dell'accordo, di cui per il momento trapelano soltanto i punti principali senza particolari dettagli.

Interessante il fatto che non si parli di rigassificatori, ma viceversa di una partecipazione italiana nella costruzione di impianti di liquefazione in Russia: ulteriore riprova di quanto andiamo sostenendo da tempo, ovvero che non ce ne sono abbastanza da garantire rifornimenti di gas liquefatto.

Gazprom l'ha spuntata sulla vendita diretta di gas in Italia: evidentemente l'interesse strategico della compagnia si sta spostando verso il downstream. Essere solo produttori è limitante, meglio avere il controllo diretto del mercato ove si opera... ma la stessa cosa vale per ENI, che con le prospettive di accesso ai giacimenti russi si garantisce la sua parte di upstream che in fondo è la vocazione storica della compagnia italiana.

Sembra anche che la Gazprom abbia messo un piede in EniPower, che produce energia elettrica dal gas e la vende all'estero. Il cerchio per i russi si è chiuso, e l'Italia è adesso il più grande cliente Gazprom del mondo.

Chissà se ora si continuerà a parlar male di Putin e a dipingere la Gazprom, sui giornali, come il diavolo incarnato? All'ipocrisia in effetti non c'è limite... D'altronde, occorre fare business, garantirsi l'energia ma anche non scontentare gli alleati politici che la pensano diversamente.

I consulenti della NATO, ad esempio, hanno ultimamente avvertito l'Europa che la Russia potrebbe avere in mente di costituire una "OPEC del gas" (2) destinata a strangolare l'economia e i rifornimenti energetici del Vecchio Continente. E poi, riporta SpaceWar , le relazioni tra Russia e USA sono in lento e continuo deterioramento...

Debora Billi
Petrolio.blogsfere@email.it
Fonte: http://petrolio.blogosfere.it/