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Elisabetta Ginnasi: uno sciopero della fame "biologico" e "localista"

di redazionale - 04/12/2006



 

Sono ormai dieci giorni che Elisabetta Ginnasi, per protestare contro l'esproprio dei terreni della propria azienda bio deciso dal comune di Ronciglione (VT), prosegue lo sciopero della fame. In redazione molte email di protesta inviate al Sindaco.


Forse il comune di Ronciglione non si aspettava tanta resistenza da parte di Elisabetta Ginnasi quando con una delibera di due settimane fa ha deciso l'esproprio di 11 ettari di terreno della sua azienda, una piccola realtà che non arriva nemmeno a 40 ettari. La signora Ginnasi grazie al coraggio e all'amore per la propria terra non molla e sono ormai dieci giorni che è posizionata con il suo camper davanti alla sede del comune. Un comune che, per bocca dello stesso sindaco Giancarlo Bianchini, che abbiamo contattato proprio oggi, non sembra intenzionato a venire incontro alle richieste della caparbia signora. “Bisogna chiarire innanzitutto” dice il sindaco “che non si tratta di un'azienda (quella dei Ginnasi ndr) fiore all'occhiello di chissà quale produzione. Nell'ambito di 18 ettari, che costituiscono il fulcro dell'azienda, ne verranno espropriati 11, ma si tratta solo di un piccolo uliveto di 3000 mila metri quadrati, una piccola coltivazione a noccioleto di circa un ettaro e per il resto si tratta di 16 ettari di seminativo irriguo che non vengono seminati ormai da anni. Quindi quest'azienda di cui si parla in termini tanto elogiativi praticamente non esiste”.

A sentire le parole del sindaco viene da chiedersi: “Ma allora di cosa stiamo discutendo?”. Se non fosse per il fatto che, dopo aver contattato di nuovo Marco Ginnasi, scopriamo che quello che dice il sindaco non corrisponde esattamente a verità. “Il terreno in questione (18 ettari di cui 11 verranno espropriati ndr) sono composti da 8 ettari di noccioleto, 4000 metri quadrati di uliveto mentre quella parte di terreno che il sindaco definisce incolta è composta da una coltivazione di orzo biologico. Ora è evidente che, quando si ara e si semina l'orzo, finché questo non germoglia, non se ne vedono le tracce, ma questo non significa che non ci sia. Comunque secondo il nuovo Piano Regolatore ci verrebbero espropriati 6 ettari di noccioleto, l'intero uliveto e la restante parte di orzo biologico. Questa è la verità. E inoltre, anesso ai terreni, c'è anche uno splendido casale che ci verrà tolto anch'esso”.


Evidentemente quando nel precedente articolo parlammo di una disputa, quella Ginnasi-Comune di Ronciglione, compromessa sul piano della comunicazione verbale, non sbagliavamo affatto. I due soggetti infatti, oltre a parlare due lingue completamente diverse - da una parte c'è il comune, che continua ad assicurare circa il lauto rimborso relativo all'esproprio, e dall'altra c'è una donna che cerca di difendere con le unghie quella che lei definisce la sua terra - forse consultano anche mappe catastali diverse tra loro, altrimenti non si spiega la diversità di informazioni a loro disposizione. Sta di fatto che, nonostante esista la possibilità tecnica di ridiscutere il Piano Regolatore, il comune di Ronciglione non sembra intenzionato a farlo, come non sembra intenzionato a rinunciare a un piano che, per ammissione dello stesso sindaco, non è detto che darà i suoi frutti se non si presenteranno a “bussare alla porta” i finanziatori, pronti a investire capitali in quello che dovrà essere un centro industriale-espositivo per promuovere i prodotti locali. Una dichiarazione che lascia perplessi, visto che è lo stesso sindaco a dire che sarebbe folle ridiscutere tutte le 68 osservazioni presentate in comune circa il nuovo Piano Regolatore per venire incontro alle richieste di una singola azienda.
Ma allora non è folle allo stesso modo alzare tutto questo polverone per un progetto che, forse, non vedrà mai la luce?

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Per chi volesse manifestare il proprio dissenso contro la decisione del comune di Ronciglione questa è la email del sindaco Giancarlo Bianchini: sindaco.ronciglione@thunder.it
Inserite per conoscenza l'indirizzo della redazione (redazione@greenplanet.net) per ricevere copia delle vostre email. Consigliamo  di inserire il proprio nome e cognome nella email che inviate.
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Alcuni messaggi di dissenso e protesta inviati all'indirizzo del Sindaco di Ronciglione.

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Gentilissimo Signor Sindaco,
 
non ho parole! Osservare la non chalance con cui è in grado di rendere notizie false su canali di informazione pubblica, per isolare e avvilire una protesta scomoda e quantomeno inaspettata, è  aberrante, e spaventoso!
 
L'azienda biologica delle Signore Ginnasi, caro Signor Sindaco, sulle quali vi siete tanto accaniti per tradizione, è composta da ben 28 ettari di noccioleto, 9,8 ettari di seminativi e 1,65 Ha di olivi, attualmente interamente produttivi e coltivati da loro stesse (se si fosse fatto un giro un paio di mesi fa le avrebbe viste sui trattori, sulle semoventi, all'essiccatoio, o al frantoio).E mi dispiace per il Sindaco, ma forniscono una produzione ottima certificata e controllata da più di cinque anni, e di tutto rispetto.
 
Non è obbligatorio per un Sindaco, conoscere personalmente tutti i cittadini del proprio Comune, ma penso che di fronte ad una protesta civile e non violenta come quella intentata dalle sorelle Ginnasi, informarsi personalmente e direttamente dello stato delle cose era il minimo che potesse fare.
 
Un piano regolatore, deve creare sviluppo e migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini, deve essere occasione di confronto e di discussione: distruggere l'ultimo esempio di campagna romana ancora intatto non mi sembra che vada in quella direzione.
 
Ostinarsi su una posizione, senza validi presupposti e senza che ci sia il pieno consenso delle persone che in un territorio ci vivono e ci lavorano non mi sembra sia il modo migliore di esercitare il potere di cui l'abbiamo investita.
 
La invito a indire un'assemblea pubblica e a riconsiderare nell'interesse pubblico, una modifica del Piano e al più presto.
 
Egitto Monica
Ronciglione

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Gentile Sig. Sindaco di Ronciglione.

Sono un agricoltore biologico in provincia di Arezzo, classe 1943. Ho letto su internet la storia dell'azienda biologica Ginnasi in località Le Prati.
Il ricordo della mia infanzia mi ha spinto a scriverle queste poche righe. 
Ricordi di Ronciglione nel dopo guerra...
Il municipio semidistrutto, la prima elementare nella scuola anch'essa bombardata, l'odore delle concerie di cuoio vicino al municipio, il rumore notturno dei magli dei fabbri oltre il ponte verso il cimitero, dove abitavamo.
Il ricordo di mio padre detto Sciangai, in sella alla sua lambretta 150D, con un grande falco appollaiato sul manubrio , io nel sedile posteriore con dietro il cavalletto di legno e la tavolozza dei colori, gli attrezzi di lavoro di mio padre.
Passavamo il ponte, la piazza del municipio con la sua bella fontana, dove noi bambini catturavamo delle piccole anguille, poi si saliva verso il lago,la lambretta 150D non perdeva un colpo, si passava località Le Prati e infine si arrivava alla spiaggia i Fioroni, qui mio padre piazzava il cavalletto e dipingeva il lago con lo sfondo il magnifico monte Venere, io giocavo con il falco, che volteggiava libero sulla spiaggia e si gettava in picchiata ad afferrare qualche incauto pesce che nuotava in superfice, poi al fischio di mio padre planava sicuro ad appollaiarsi sul manubrio della lambretta fra lo stupore dei bagnanti mentre io mi pavoneggiavo felice...
Negli ultimi anni sono tornato a Ronciglione, purtroppo per seppellire i miei zii, gli ultimi, Remo e Rodolfo a distanza di un anno,  e alla tristezza della loro perdita si aggiunge la tristezza di vedere come è cambiato Ronciglione.., rassomiglia sempre più alla periferia industriale romana, ad una qualsiasi periferia industriale. 
Ronciglione la perla dei monti cimini ha perso l'anima.
La costruzione di questo centro commerciale inevitabilmente sarà un'altro colpo mortale a quest'anima. La prego faccia un atto di coraggio, un' inversione di tendenza, salvare quest'azienda può essere un segno di speranza, per lasciare un ricordo alle generazioni future di questo splendido paese dove povero ma felice ho passato la mia infanzia.

Cordialmente la saluto.
Alfredo Anitori

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Egregio signor Sindaco  Giancarlo Bianchini
Ronciglione (VT)

Ce ne rendiamo sempre meno conto...
Ma un'Azienda biologica è un Bene che vale molto di più di un qualsiasi centro commerciale-industriale-espositivo. Anche se questi ultimi mettono in circolazione (verso dove?) e bruciano molti più soldi. Soprattutto in avvio, mentre magari, dopo, si contano solo perdite e sprechi...
Quando rimarranno pochi spazi per l'Agricoltura, intesa quale primaria fonte di sostentamento, cosa dovremmo mangiare?Forse cibo, di sconosciuta o mediocre qualità, importato via nave che potrebbe giungere nelle nostre case su Treni ad Alta Velocità o su Tir?
Quanto vale la possibilità di mantenere in vita la possibilità di lavorare la Terra e la cancellazione di quella di poter disporre dei suoi frutti?
Rifletta, magari assieme ai suoi figli davanti alla semplicità di un presepio, dimenticando almeno per un attimo ingerenze e interessi di chi non sa fare altro che contare i soldi. Lo merita l'interesse della Collettività tutta e la reale tutela del Bene comune.

Cordiali saluti e Buone Feste.
Adriano Rizzoli
Trento

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SINDACO, SI VERGOGNI!

COME PUO’ FARE QUESTO A QUESTA DONNA?

IO SONO UNA DEI 21930 ISCRITTI A GREEN PLANET CHE URLANO LA PROPRIA DISAPPROVAZIONE NEI CONFRONTI DI QUESTA BARBARIE. E MI AUGURO CHE ANCHE I SUOI CONCITTADINI SE NE RENDANO CONTO E PRENDANO LE DOVUTE DECISIONI IN MERITO.
IN FEDE, MARIA TERESA

Risposta del Sindaco al messaggio:

Lei non sa nulla, ha appreso una generica notizia e si permette di trinciare giudizi. Prima di scrivere si informi correttamente e si vergogni della sua superficialità.

Replica alla risposta del Sindaco:

Non sono mai stata superficiale. Piuttosto ho sempre combattuto le ingiustizie di chi, per promuovere grossi interessi economici, non si fa scrupoli di passare come una gigantesca pialla sulla vita di chi non ha i mezzi per lottare e difendere ciò che è suo.
Se poi anche fossi superficiale, io non sono il primo cittadino di un paese e il mio modo d’essere non è sottoposto al giudizio di una cittadinanza, ma il Suo sì.
Mi è stato chiesto se volevo protestare e io l’ho fatto. Il sito è gestito da persone serie che fanno questo lavoro onestamente e con passione.
Non voglio giudicarla, probabilmente Lei subisce pressioni e non può fare altrimenti. Ma se come dice, io non so nulla, dev’essere Sua la premura di fornire le notizie esatte di questo brutto avvenimento, non solo ai suoi cittadini, ma a tutto il Paese.

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Spett/le Sig.Sindaco,
Spett/le Amministrazione

in qualità di Titolare di ditta individuale artigianale produttiva di estratti da vegetali ed erbe biologiche mi sento in dovere di sostenere la fam. Ginnasi contro l' esproprio da Voi deliberato.
Ricordate che l' economia grande, grandi supermercati, grandi posteggi, grandi esposizioni, ha già fatto il suo tempo nelle piccole e grandi città!
Quello per cui si è ricordati e cercati dal turismo di qualità, che può spendere nei ristoranti o nei B&B o negli agriturismi, è la qualità del paesaggio, dell' aria, dell' equilibrio tra
antico e nuovo....non di certo perchè c' è un bel posteggio con annesso ennesimo Grande Iperbolico supereconomico discount o spazio espositivo di turno, super pieno di domenica e sabati santi e desolatamente vuoto in tutti gli altri.

Cordialmente
Roberto Di Paolo
Cuneo

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Egr. Sig, Sindaco

La presente è per manifestare la nostra profonda disapprovazione riguardo la decisione del Vs Comune di espropriare i terreni della famiglia Ginnasi e siamo a fianco alla Signora Elisabetta che da lunedì 20 novembre sta facendo lo sciopero della fame davanti alla sede del comune di Ronciglione per protestare contro questa assurda decisione

Ci auguriamo che al momento dell’invio di questo nostro messaggio la questione si sia già risolta positivamente a favore della famiglia Ginnasi.

Distinti saluti
Antonella E Michele Trungadi

L’ Agricoltura biologica E’ per un futuro più sano per tutti