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Telethont

di Zret - 20/12/2006

 
Anche quest’anno gli Italiani sono stati imbrogliati con la maratona di Telethon: su tale truffa, con cui le fraudolente multinazionali farmaceutiche spillano quattrini a gente generosa ma sprovveduta, si è soffermato in un suo lucido articolo intitolato Telethon chiude a 30,74 mln, l’amico di Freeinfo. Condivido in toto le affermazioni contenute nell’editoriale: l’iniziativa non serve in nessuno modo a finanziare la ricerca, ma a rimpinguare i bilanci già opimi delle spaventevoli industrie del farmaco. Da decenni, si raccolgono fondi, con gli stratagemmi più astuti ufficialmente per promuovere gli studi volti ad individuare terapie contro questa o l’altra affezione: tutto perfettamente inutile.

Di solito, durante il periodo dedicato a celebrare la festa pagana del Sol invictus (alias Mithra, Dioniso, Tammuz e dèi simili) vengono vendute le cosiddette stelle di Natale: le piante dalle brattee rosse o color crema, trascorsi i Saturnali, finiscono nei cassonetti dell’immondizia. Orbene, molti acquistano queste euforbie convinti di sovvenzionare la ricerca contro i tumori. Quanti pensano che quelle piante sono coltivate con insetticidi ed anticrittogamici che, insieme con le innumerevoli forme di inquinamento (scie chimiche in primis, ma anche scarichi industriali e dei veicoli, radiazioni non ionizzanti, scorie nucleari, prodotti geneticamente modificati etc.) sono tra le principali cause di patologie più o meno gravi? Non è tutto ciò paradossale oltre che mostruoso?

In realtà è nell’interesse del sistema diffondere le malattie non solo per tenere sotto controllo la popolazione e per incrementare il proprio potere economico, ma soprattutto per creare un circolo vizioso che è una spirale di morte di cui vittime sono uomini, animali e piante. Non è un caso se i pochissimi spiriti magni della storia furono vegetariani ed aborrirono dall’uccisione degli animali: Siddharta Gautama, il Messia sacerdotale, Apollonio di Tiana, Mohamed, Mahatma Gandhi… Questi saggi compresero che la considerazione per gli altri passa attraverso il rispetto per ogni forma di vita. Senza la com-passione, senza l’empatia, l’obolo versato alla Caritas o a Telethon è soltanto un modo egoistico e meschino per sentire la propria coscienza alleviata. Tale azione è inoltre ancora più deplorevole se la si ostenta e ci si attende da questi fioretti una ricompensa come il Paradiso.

Giustamente il Buddhismo zen reputa un mascalzone chi compie delle buone opere in vista del Nirvana. Il pensiero del Messia sacerdotale è molto simile. Il risveglio dell’umanità dipende dalla conoscenza, dalla consapevolezza, dalla com-passione. Se gli uomini continueranno ad infierire contro i loro simili, contro gli animali e le piante (con la vivisezione, l’allevamento, la caccia, la pesca, la deforestazione… ), non dovranno aspettarsi, allorquando si arriverà all’ormai prossima resa dei conti alcun soccorso per opera di “qualcun altro”, poiché semplicemente non lo meritano.

Alcuni raccontano la fiaba di un dio che immolò il figlio per redimere gli uomini dal peccato e dal male: è proprio una storiella ridicola ed inverosimile. Basti considerare i risultati di quella “redenzione”: proprio come nel caso della ricerca contro le malattie rare, quel supposto sacrificio fu del tutto inane. Infine ammettiamolo: meritano che un dio sacrifichi il proprio figlio molto più le belve che sono feroci, ma non malvagie, rispetto agli uomini-demoni.

Approfondimento per lettori non impressionabili:

Kam Williams, Il nostro pane quotidiano

Zret
Fonte: http://zret.blogspot.com/
Link: http://zret.blogspot.com/2006/12/telethont.html