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La via americana alla manipolazione universale: via libera a carne e latte di animali clonati

di redazionale - 29/12/2006

 
La Food and Drug Administation americana ha stabilito che sono uguali agli alimenti comuni

La pecora Dolly dal sito del Roslin Institute(Adnkronos/Ign) - Via libera alla bistecca di manzo clonato, al salame di maiale 'fotocopia' o ai formaggi prodotti con il latte di animali-replica, creati in laboratorio. La Food and Drug Administration Usa, dopo cinque anni di dibattito e ingenti pressioni dell'industria alimentare, ha infatti stabilito che ''non ci sono differenze, in termini di sicurezza, tra gli alimenti comuni e quelli provenienti da animali clonati''. Le pietanze clonate però non arriveranno subito sulle tavole statunitensi perché l'ente federale ha stabilito che da oggi associazioni e cittadini possono inviare alla Fda commenti e repliche alla disposizione.

La decisione però è presa. Gli scienziati dell'FDA hanno concluso che "la carne e il latte provenienti da animali clonati e dalle loro progenie possono essere tranquillamente mangiati dall'uomo perché sicuri, perfettamente corrispondenti agli analoghi alimenti derivati da animali nati e allevati secondo i metodi tradizionali", afferma Larisa Rudenko sul periodico Theriogenology. Ma non solo, la Fda ha anche stabilito che ''non sono necessarie etichette speciali, sulle confezioni di alimenti, per indicare ai consumatori che si tratta di prodotti realizzati con derivati di animale clonato''.

Una decisione, questa, che ha fatto insorgere alcune associazioni di consumatori d'oltreoceano. ''La Fda ignora - accusa Carol Tucker Foreman, della Consumer Federation of America - tutte quelle ricerche che mettono in evidenza come le tecniche di clonazione diano origine a maggiori decessi o deformità negli animali, rispetto ad altre tecniche riproduttive''. Da qui l'idea di chiedere alle catene di distribuzione alimentare di ''rifiutare di vendere sui propri scaffali gli alimenti provenienti da animali clonati''.

Ai detrattori della 'bistecca-fotocopia' rispondono i fautori delle tecniche di clonazione applicate all'industria alimentare. ''In questo modo - dicono - potremo replicare animali che sono particolarmente redditizi, o perché ingrassano velocemente, o perche' sono super-produttori di latte. Non si tratta - aggiungono - di animali geneticamente modificati, ma solo di copie''.

Resta ora da convincere la popolazione Usa, che ha accettato gli alimenti Ogm ma che si dimostra diffidente verso il cibo da animali clonati. Un recente sondaggio rivela che il 64% degli statunitensi non vede di buon grado la vendita indiscriminata di alimenti-fotocopia accanto a quelli tradizionali. Per la Coldiretti invece non c'è mercato in Italia per i cibi clonati. "C'è bisogno comunque di un'etichetta per evitare che finiscano sulle tavole degli italiani dagli Stati Uniti" sottolineano dall'organizzazione.