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In due scenari tutta l´energia del Mondo fino al 2030

di redazionale - 03/01/2007

 
 Il parere del Comitato economico e sociale europeo (Cese) di cui parliamo in apertura del giornale, è stata anche l’occasione per il Parlamento europeo di fare una ricognizione delle potenzialità energetiche dell’Ue e per cercare di «trovare una soluzione globale per quanto riguarda le politiche climatiche successive al protocollo di Kyoto, coinvolgendo in questo sforzo almeno tutti i paesi maggiormente responsabili delle emissioni. Altrimenti, non vi sarà alcun progresso significativo nella lotta ai cambiamenti climatici, con il rischio di nuocere allo sviluppo economico e sociale dell´Ue».

L’analisi del Cese si è basata sul World Energy Outlook 2004 dell’International energergy agency (Aie) che propone 2 scenari del futuro energetico mondiale per il periodo 2004-2030, i dati sono stati aggiornati nell´edizione 2005. Nel primo (Weo-R04) «si tiene conto delle politiche e delle misure adottate o applicate dai governi entro la prima metà del 2004». Nel secondo, scenario mondiale delle politiche alternative (Weo-A04), «si analizza come potrebbe evolversi il mercato mondiale dell´energia se i vari paesi del mondo adottassero una serie di politiche e misure attualmente allo studio o che verranno verosimilmente realizzate nel periodo preso in considerazione».

Le proiezioni Aie prevedono che tra il 2002 e il 2030 un aumento del 52% della domanda mondiale di energia primaria, due terzi della quale proveniente dai Paesi in via di sviluppo, ma con un rallentamento del tasso di incremento annuale della domanda dal 2,1 all’1,6 % rispetto ai 30 anni precedenti. Ad assorbire sempre maggiore energia saranno trasporti ed elettricità con quest’ultima che a livello mondiale raddoppierà il consumo.

Nello scenario Weo-A04 la domanda energetica mondiale è del 10 % più bassa rispetto a quella del Weo-R04.

Il consumo di energia nei settori finali aumenterà dell´1,6% all´anno fino al 2030 con i trasporti addirittura al più l 2,1% annuo, mentre per le abitazioni e le industrie si prevede un incremento medio annuo dell´1,5%. Cifre che porterebbero ad un raddoppio della domanda mondiale di elettricità tra il 2002 e il 2030, con un aumento dei consumi residenziali del 119%, del settore dei servizi del 97% e dall´industria dell’86%.

Per sostenere questa domanda occorrerà aumentare la capacità di 4.800 GW, cioè costruire circa 10 mila nuovi impianti, ma anche sostituire quelli vecchi ed inefficienti..

Per lo scenario Weo-R04 dell’Aie i combustibili fossili sono destinati a restare protagonisti della domanda mondiale di energia primaria con l’83 % dell´aumento. Previsto un calo del nucleare dal 6,4 % al 4,7 %, ed un leggero aumento delle fonti rinnovabili dal 13 % al 14 %. Invece per lo scenario Weo-A04, di qui al 2030 la domanda di combustibili fossili calerà del 14 % , aumenterà il 14 % e le energie rinnovabili non idriche (escluse le biomasse) faranno un balzo del 27 %.

Ma ll petrolio la farà ancora da padrone: fino al 2030 la domanda mondiale aumenterà dell´1,4 % annuo (scenario Weo-R05). E la quota Opec del mercato salirà dal 39 % attuale al 50 %, con un’ancora più marcata dipendenza dalle esportazioni mediorientali.

Nello scenario Weo -A04 la domanda di petrolio è inferiore dell´11%.
Incremento annuo del 2,1 % (scenario Weo-R05) per il gas naturale, tra il 2003 e il 2030 il consumo aumenterà di tre quarti, con la creazione di numerose centrali per la conversione del gas naturale in combustibile l´uso di riserve situate lontano dai mercati tradizionali ed incrementi di produzione in Russia e Medio Oriente. Lo scenario Weo-A04, prevede un ´aumento inferiore del 10%.

Aumenterà anche l’uso del carbone dell’1,4 % all´anno (scenario Weo-R05) grazie soprattutto alla richiesta asiatica ed il 95% dell’incremento sarà utilizzato in produzione di elettricità. Una opportunità per l’Europa, visto che secondo il Cese «più del 40 % delle riserve mondiali di carbone, pari a circa 200 anni di produzione ai ritmi attuali, è situato nei paesi dell´Ocse». Lo scenario più virtuoso ipotizza una domanda minore di circa un quarto.

Con questi ritmi nel periodo 2003-2030 (scenario Weo-R05) aumenteranno dell´1,6% all’anno anche le emissioni mondiali di biossido di carbonio, il 70% dell’aumento verrà dai paesi in via di sviluppo e circa la metà dalla dalla produzione di energia, i trasporti saranno ancora la seconda fonte di emissioni di biossido di carbonio nel mondo. Per il Weo-A05, nel 2030 le emissioni di biossido di carbonio sono inferiori del 16 % e il tasso di crescita annua è dell’1,1%.