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TFR: quale futuro?

di Federico Dal Cortivo - 12/01/2007

 

Parte in questi giorni con un 'anno d’anticipo la cosiddetta "riforma del Tfr". Se prima la scelta poteva essere tra fondo aperto, chiuso o lasciare il tutto in azienda, ora il governo di centrosinistra attua, di fatto, un vero e proprio esproprio dei soldi dei lavoratori, "obbligandoli" a scegliere: fondi pensione chiusi o aperti,oppure destinare il denaro in un non meglio precisato "conto Inps", dove sarà utilizzato per finanziare opere pubbliche, con tutti i rischi del caso.Con questa modifica il governo Prodi, con Cgil Csl e Uil, indirizzerà cospicue somme, sia verso i fondi pensioni chiusi-nei quali nei consigli d’amministrazione vi sono anche, guarda caso,le tre sigle sindacali, ..oppure nei fondi aperti, gestiti da banche e assicurazioni. . Il diessino Cesare Damiano, ex Cgil, ex presidente del fondo Cometa dei metalmeccanici( fondo che nel periodo 2000-2004 si è rivalutato di appena il 5,25% mentre il Tfr nello stesso periodo faceva registrare un 13,44% ), ed ora ministro del Lavoro, all'indomani del decreto legge di modifica, dichiarò che: "veniva chiuso un cerchio e dimostrata la coerenza del governo per far decollare i fondi pensione con un anno d'anticipo".Certo il cerchio si è chiuso,perché obbliga di fatto i lavoratori a servirsi dei fondi. Anche per il pubblico impiego è in programma lo stesso copione per il TFS, e visto che i fondi tuttora non esistono,tranne che per il comparto scuola, saranno creati in tutta fretta, parola di Luigi Nicolais ministro per le Riforme., ma considerato che al momento, come dicevamo, non esistono, probabilmente gli statali saranno dirottati nei fondi aperti, ovvero in braccio alla speculazione finanziaria più spinta e quindi più rischiosa. Che di vero e proprio furto legalizzato si tratta questa riforma lo dimostrano le cifre: periodo 1999-2004, i fondi chiusi 14,2% di rendimento- aperti obbligazionari misti 15,5%- azionari 1,2%( ma molto rischiosi)- il vecchio e sicuro Tfr invece il 17,9% ! Da tenere presente che il Tfr è un rendimento sicuro e privo di costi .Perchè mai allora il TFR, che è un salario differito,dovrebbe finanziare la previdenza?Difficile prevedere per i fondi prestazioni simili al Tfr,ma questo poco importa a Cgil Cisl e Uil che vogliono spartirsi una bella torta di oltre 20 mila miliardi di euro annui..., avendo padronato, banche e assicurazioni come soci .E pensare che l'attuale presidente del Covip-ente di vigilanza sui fondi pensione-Luigi Scimia, nel 2004 sconsigliava vivamente d'investire il Tfr nei fondi stessi.....Ora l'uomo afferma il contrario,miracoli dell'età.....Chi prima andava in pensione poteva , contare su un bel capitale, costituito dal Tfr- , (creato negli anni "30 per assicurare una dignitosa vecchiaia al lavoratore), ed ora corre il rischio di ritrovarsi una pensione insufficiente ( riforma Dini, che se ne andò in pensione prima della sua attuazione e che ha prodotto il passaggio negativo dal sistema retributivo a quello contributivo ) e nessun capitale disponibile de strutturare a tutti i costi il sistema previdenziale pubblico, ora tutti amano la borsa, compresi Cgil Cisl e Uil che siedono nei consigli di amministrazione di vari fondi. L'Inps era in rosso, si gridava,gonfiando i dati, certo, con miliardi di evasione contributiva accertata, e molte imprese irregolari e con le casse che facevano assistenza invece di previdenza. Eppure gli strumenti per rinvigorire l'Inps ci sarebbero: aumento delle trattenute previdenziali, una sana politica demografica,separare poi assistenza da previdenza, tassare le rendite finanziarie, solo per citare alcuni esempi.. Ironia della sorte, le iniziative più antisociali sono sempre state prese in Italia da governi di centrosinistra, Prodi è uomo Goldman Sachs, privatizzatore delle banche pubbliche Credito Italiano e Commerciale, il ministro dell'Economia Tononi idem e Padoa-Schioppa fa parte dell'Institute for International Economics di Washington, prima in BCE,Bankitalia, Comitato Basilea.Domanda: ma da che parte stanno?