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Carne e latte clonati update

di redazione ECplanet - 13/01/2007

 



Il consumo di carne e latte degli animali clonati, pecore a parte, non comporta alcun rischio per la salute umana. Lo ha stabilito, in un rapporto preliminare, l'agenzia statunitense per la sicurezza alimentare, la Food and Drug Administration (FDA). Questi prodotti possono quindi essere venduti senza che sulle etichette sia esplicitamente indicato da dove provengano. «Nessun rischio per il consumo umano è stato identificato nei bovini, nei maiali e nelle capre», si legge nella bozza di relazione della FDA. Per ora, però, sui banchi dei supermercati americani ancora non arriveranno prodotti di animali clonati. L'agenzia deciderà se dare il via libera definitivo alla vendita dei prodotti del bestiame concepito in laboratorio come «fotocopia» degli originali solo dopo un periodo di valutazione, aperto a pareri esterni, di 90 giorni. I gruppi a difesa dei consumatori hanno immediatamente criticato l'annuncio. Oltre il 60% degli americani, hanno sostenuto, è contrario alla clonazione animale e non comprerebbe carne e latte di animali clonati anche se il governo sostenesse l'assoluta mancanza di rischi. «Pensiamo si tratti di una pessima decisione», ha detto Carol Foreman, della Federazione dei consumatori americani, e ha chiesto a tutti «di scrivere alla FDA e ai membri del Congresso per ottenere la revoca del provvedimento».

Per Foreman, il governo ha ignorato gli studi secondo cui le gravidanze dei cloni spesso finiscono con un aborto e che molti degli animali nati sono deformi e non sopravvivono a lungo. La FDA ha spiegato che l'esclusione dalle pecore dalla lista del bestiame clonato sicuro non è dovuta alla scoperta di elementi negativi ma alla mancanza di dati sufficienti per esprimere un giudizio definitivo sugli ovini.

Al momento, esistono negli USA circa 150 capi di bestiame clonati, copie esatte degli esemplari migliori sia per la produzione di carne sia per quella di latte. Le compagnie che hanno investito in questa tecnica, come la ViaGen del Texas, non sono molte e tutte attendono il via libera definitivo della FDA per avviare la produzione di animali clonati su base commerciale.

L'industria alimentare specializzata nel settore del latte, invece, teme un rifiuto di tutti i suoi prodotti da parte dei consumatori, se si diffonderà il sospetto di una provenienza dubbia. Questa industria, che si è coalizzata nella International Dairy Foods Association, una lobby che rappresenta marche come Kraft e Dannon, finora si è opposta ai tentativi di introdurre gli animali clonati sul mercato.

Fonte: Food and Drug Administration (FDA) / gennaio 2007