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Iran: da marzo razionata la benzina

di Debora Billi - 18/01/2007

 
Ve lo dicevo io. Qui, qui e qui. E continuano ad arrivare conferme del fatto che in Iran la situazione petrolio, e prodotti raffinati, è piuttosto grigia. L'ultima novità suona davvero incredibile: l'Iran ha deciso di razionare la benzina a tutti i cittadini a partire da Marzo. La notizia potete leggerla qui. L'ha data anche l'israeliano Haaretz

Dopo ripetute autorizzazioni del parlamento iraniano all'importazione di prodotti raffinati, alla fine si è stati costretti a procedere al razionamento, che avverrà molto modernamente con smart cards anziché con le tessere. Lo scopo è incoraggiare all'uso del mezzo pubblico, visto che l'Iran è il maggior consumatore di benzina del mondo. Comprensibile, dato che costa solo 9 cents al litro. E' evidente che, piuttosto che alzare il prezzo del carburante, un razionamento è psicologicamente più accettabile per i settanta milioni di iraniani tutti motorizzati. A fronte di una richiesta di 70 milioni di litri, il Paese ne produce infatti solo 40.

Ma quali sono i motivi di tale decisione? Li ha anticipati un ministro del petrolio al Los Angeles Times in un interessantissimo articolo di una settimana fa:

"Se il governo non comincia a controllare il consumo di petrolio in Iran, e se non si aumenta la capacità produttiva, entro 10 anni non ci sarà più petrolio da esportare".

Il LA Times continua esponendo la strategia che gli USA stanno attuando per attaccare l'Iran proprio sul fronte petrolifero, scoraggiando gli alleati (e le banche) dall'investire in infrastrutture in loco.

Globalresearch (trad. in italiano) aggiunge altre analisi importanti, insinuando come non si possa permettere ulteriormente che gli iraniani consumino tutto il loro petrolio (già ora, di una produzione di 4 milioni di barili al giorno se ne esportano solo 2,5), e menzionando tutte le banche mondiali coinvolte nell'operazione di attacco finanziario americano. Oltre, naturalmente, a citare l'Arabia Saudita come "alleato di ferro" che aiuta a far scendere il prezzo diminuendo drasticamente le entrate dello Stato iraniano.

Da parte mia, sono sempre più convinta che le centrali nucleari hanno un senso in questo quadro, e un'eventuale guerra... anche.