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Il titillante mondo dello scandalo

di Miguel Martinez - 08/02/2007

 

Magdi Allam ha dedicato il massimo dello spazio fisicamente disponibile a una lettera privata, da lui illecitamente intercettata, tra un'insegnante di Genova e un piccolo editore d'Imperia. Cioè, non si poteva mica impossessare  delle pagine dello sport per dare più spazio a quella lettera.

Poi Repubblica intercetta - questa volta legalmente - una missiva dello stesso genere, da parte di una moglie seccata per le battute cretine che quello sciocco di suo marito ha detto ad alcune oche durante una cena che ha fatto seguito alla premiazione del Telegatto.

Ora, io so dove si trova il Sangiaccato, ma il Telegatto me lo sono dovuto cercare su Wikipedia, dove trovo questa spiegazione:

"L'idea di usare un gatto per premiare i personaggi e i programmi della TV è dei grafici di "Sorrisi" che individuarono nel gatto l’animale domestico per eccellenza, "domestico" come la televisione che premia."

Ne deduco che la televisione è il nostro gatto. E noi dobbiamo volergli lo stesso bene che gli americani vogliono a Snuggly the Security Bear.

Per superare Magdi Allam, Repubblica avrebbe dovuto togliere direttamente la pagina degli esteri.

E quindi è stata costretta a dedicare alle vicende private del capo dell'opposizione, nonché proprietario di metà delle reti TV della nazione, lo stesso spazio che il Corriere ha dedicato ai due innamorati della Liguria.

Il giorno dopo, Repubblica ha cercato di rifarsi, riempiendo ben cinque pagine con la storia di "Veronica".

Colpiscono i resoconti della reazione di Berlusconi: se non si sono inventati tutto, le spie di Repubblica sapevano tutto ciò che il capo dell'opposizione ha borbottato ai suoi consiglieri più fidati, quello che ha detto al telefono in privato e quello che ha detto a cena la sera dopo.

In democrazia, il capo dell'opposizione è in qualche modo un elemento integrante dello stato. Eppure è alla mercè dei media: paradossalmente, visto che Berlusconi è anche padrone di metà dei media d'Italia.

Poi è arrivato lo spettacolare morto di Catania, e Veronica è tornata a essere la signora Berlusconi e a farsi lavare i piatti dalla domestica filippina (la parola "domestica" qui non va intesa nel senso del gatto o del televisore).

Sia nel caso Haramlik, che nel caso Veronica, c'è un chiaro aspetto strumentale.

Magdi Allam ha sfruttato la lettera rubata per assestare una pugnalata a Hamza Piccardo, che lui attacca da anni con ogni mezzo; e il quotidiano di De Benedetti gode smisuratamente nel far fare una figuraccia a Berlusconi.

In genere, in Italia, le analisi si fermano a questo livello, che è quello delle dietrologie, azzeccate o meno.

 Ma una volta che abbiamo scoperto che Magdi Allam ed Ezio Mauro sono dei cialtroni, non abbiamo capito perché proprio questo sia diventato oggi il modo di regolare i conti.

Perché frugare tra le liti coniugali funziona?

Se troviamo la risposta, possiamo capire molto meglio i tempi in cui viviamo.