Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Sarcasmo ed ironia per un fulgido “Vaffanculo”

Sarcasmo ed ironia per un fulgido “Vaffanculo”

di Chierico Vagante - 10/02/2007

     

Ma davvero vi preoccupano i cambiamenti climatici?
Ma davvero vi siete fatti spaventare dagli allarmismi e dai tromboni che ad ogni attimo non perdono occasione per farci cadere nello sconforto e generare panico con le loro catastrofi naturali?
Siete degli ingenuotti. Cosa volete che mi freghi se decine di specie animali hanno cambiato le loro rotte migratorie? E’ globalizzazione pure per loro, no? Come sarebbe a dire? Noi dobbiamo cercarci lavoro dall’ altra parte del mondo e loro vogliono tutte le comodità dietro casa?
Cosa volete che mi freghi se gli orsi polari rischiano l’estinzione con la scomparsa dei ghiacciai artici. Ma perché, è mai fregato un cazzo a qualcuno se non si vedono più mammut o dinosauri?
Non è che posso cambiare le mie abitudini solo perché a Licia Colò dispiace, si adotti a distanza un procione o un pangolino che vivono in zone più calde.
O pensate davvero che mi interessi se qualche animale con le temperature stagionali sfasate si dimentica di entrare in letargo stravolgendo i suoi ritmi ed equilibri naturali. Macchè dormire, lavurà, lavurà!
Poi sarebbe il colmo preoccuparsi per i germogli che vengono fuori a Gennaio e si bruciano al primo freddo, e va bene che prima venivano fuori a Marzo ma… ecco ho la soluzione, basta surriscaldare un altro po’ il pianeta, così invece che bruciarsi per quei due o tre giorni di freddo che son rimasti a Gennaio, farà caldo pure quei tre giorni. E tutti a parlare di catastrofe, distruzione, avete visto quanto poco basta?
Poi ci sono quelli che ti citano gli studi. E nel 2070 i deserti saranno raddoppiati, e nel 2050 ci saranno la metà delle foreste, e il clima del continente oceanico è sempre più elevato, e i monsoni in India saranno sempre più violenti e i corsi d’acqua in Africa verranno prosciugati… India? Africa? 2070? Ma siamo forse Indiani? Siamo forse Africani? Siamo forse nel 2070? Siano Indiani, Africani e posteri a risolversi il problema.
Ah, poi ci sono quelli che si lamentano per la selvaggia cementificazione che causa frane e smottamenti alla prima pioggerellina, se ne vadano a vivere nelle palafitte allora.
Ciò che faccio io non è cercare soluzioni ma non crearmi problemi, chi ha tempo da perdere cerchi soluzioni.
Dicono sia un individualista, dicono sia uno che ha perso il contatto con la natura, quel senso di appartenenza che ti fa sentire tutt’uno col mondo che ti ha generato, dicono che non mi renda conto di quell’omogeneo sistema armonico che è l’universo e che lo consideri come un insieme di cose indipendenti da sfruttare a mio piacimento.
Io non credo sia così, non credo di aver perso proprio niente, è che semplicemente non ho capito mai un cazzo. Ma è decisamente più comodo così.