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L’Impero di Mammona

di A.Z. - 14/02/2007

Tratto dal libro “L’occhio sopra la Piramide ”, 1979

Disraeli affermava che «il mondo è governato da persone ben diverse da quelle immaginate da chi non conosce i retroscena». Questi governatori occulti del mondo emergono sempre più chiaramente alla luce di chi osserva con attenzione l’intreccio di molti avvenimenti attuali. Appare anche sempre più chiaro come « la cospirazione comunista non sia altro che una delle ramificazioni di una cospirazione molto più vasta » (113. Dodd). Quale? Non sembri strano se rispondiamo: quella dell'alta finanza mondialista.

Nascita e sviluppo delle «banking familie»
I. Fin dal Settecento (1), se non prima, i grandi banchieri del nord avevano intuito di avere nelle mani una potenza capace condizionare governanti e popoli interi. E, mentre i pensatori andavano delineando le basi della nuova cultura illuministica, questi finanzieri si accordavano sul modo di trarre profitto dalla situazione traducendo i nuovi ideali in una realtà sociale che lievitasse in loro favore.

A Francoforte di Baviera il banchiere Meyer Rothschild  (1743-1812) aveva radunato personalità di primo Piano della finanza, della politica e della cultura per elaborare un piano concreto di azione politica d’assalto e aveva affidato ad Adam Weishaupt, giovane professore all'Università di Ingolstadt, il compito di tessere l’organizzazione occulta degli Illuminati di Baviera, che furono i principali catalizzatori della rivoluzione francese (2).

Per rafforzare la propria potenza economica questi banchieri si erano accordati a stringere i reciproci rapporti servendosi anche dei vincoli matrimoniali; i Rothschild anzi, per almeno due generazioni, si sposarono tra cugini primi e addirittura con i nipoti.
I cinque figli di Rothschild stabilitisi a Vienna, Londra, Napoli e Parigi, oltre che a Francoforte, collaborarono tra loro in modo che fu imitato, ma raramente eguagliato, da molte dinastie di banchieri internazionali (3).
Questi rapporti consentivano una concentrazione economica sempre più vasta, che con l'andare del tempo avrebbe avuto un influsso determinante sulla stessa politica dei popoli.

2. Tutti conosciamo, ma non sufficientemente, i nomi di alcune di queste banking families: Baring, Lazard, Erlanger, Warburg, Schroder, Selingman, Speyers, Mirabaud, Mallet, Fould, e soprattutto Rothschild e Morgan.
Esse avevano queste caratteristiche:
-         erano cosmopolite, internazionali:
-         erano vicine ai governi e si occupavano essenzialmente dei loro debiti;
-         si attenevano al settore obbligazionario, e raramente al commercio;
-         per rafforzare i propri interessi erano fanatici sostenitori della deflazione;
-         credevano nella saggezza e operavano in segreto a influenzare la vita politica col potete finanziario: «Esse rimasero a lungo ditte private non ufficialmente costituite, generalmente in forma di associazioni che non emettevano azioni, non redigevano resoconti, non facevano alcuna propaganda; sotto la figura giuridica di società passavano immuni da imposte, e poterono mantenere la massima segretezza e anonimità. Queste persone, che godevano di un potere enorme sulla cosa pubblica, temevano quasi come l'inflazione che le loro attività venissero alla luce del Sole» (4).

Il loro influsso si andò gradatamente allargando. «A un certo punto inserirono nella loro organizzazione finanziaria i centri bancari provinciali, radunandoli in banche commerciali e di risparmio, includendovi anche le compagnie di assicurazione e concentrando tutto in un unico sistema finanziario di dimensioni internazionali che, gestendo la quantità e il flusso del denaro, riuscì a influenzare, se non a controllare, governi e industrie. Gli uomini che fecero questo aspiravano a fondare dinastie di banchieri internazionali, ed ottennero, perlomeno sotto questo punto di vista, un successo pari a quello raggiunto dalle dinastie di condottieri politici» (5).

3. Nel 1694 William Paterson e i suoi amici fondarono la Banca d'Inghilterra. La sostituzione
della carta all’oro consentì di trarre grandi profitti sfruttando sia l'eccedenza dei titoli di credito sia il sistema degli assegni. Paterson stesso dichiarava: «La banca trae guadagna grazie agli interessi maturati sui denari creati dal nulla» (6)

La Banca d'Inghilterra raggiunse un potere economico talmente elevato da impedire che nel 1844 si facesse una legge rivolta a limitare la sua invadenza. «Il governatore della Banca di Inghilterra - disse D. Fraser, vice presidente dell’istituto dei banchieri - deve essere l'autocrate che detta le condizioni alle quali si deve attenere il governo per ottenere dei prestiti» (7)
All'epoca del capitalismo finanziario la Banca d’Inghilterra era dominata dalle famiglie finanziarie Baring, Rothschild, Morgan, Hambros e Lazard, le quali, anche in seguito alla nazionalizzazione della Banca nel 1946, mantengono ancora in parte il loro potere.

Questo capitalismo finanziario ebbe il suo massimo sviluppo tra il 1884 e il 1933. Fu l'epoca in cui i ricchi banchieri veleggiavano sugli oceani in grandi imbarcazioni private e si spostavano sulla terra ferma in carrozze ferroviarie di famiglia per incontrarsi frequentemente tra loro o per riunirsi in intese ad altissimo livello sotto l'alta autorità di J.P. Morgan. Ogni feudo economico poggiava sull'altro, e insieme erano collegati a loro volta con società semi-indipendenti; il tutto a sostegno delle due guglie   del potere economico e finanziario trasferitosi oltre oceano: una posta nel cuore di New York agli ordini dei Morgan, l'altra nell'Ohio capeggiata dai Rockefeller. Quando questi due gruppi lavoravano insieme, come generalmente accadeva, riuscivano a influenzare in modo determinante la vita economica del paese, controllandone in parte anche quella politica, perlomeno a livello federale (8)

Nel 1930 Morgan disponeva di un patrimonio superiore all’intera ricchezza di 21 stati dell'Unione. L'influenza di questi finanzieri era così grande che i gruppi Morgan e Rockefeller riuniti o anche Morgan da solo avrebbe potuto mettere a terra il sistema economico nazionale (9)

4. Molte banking families, che si erano aperte la strada in Europa tramite matrimoni e combinazioni d'affari, trasferirono in America i propri sistemi già collaudati in vari paesi europei (Francia, Germania, Italia, Svizzera, ecc.), e con le famiglie già piazzate in America si orientarono verso la creazione di un sistema bancario centralizzato. In una riunione segretissima misero a punto un primo disegno di ciò che sarebbe stato il Federal Reserve System  (Morgan, Rockefeller, ecc.) nel tentativo di mandare a vuoto il progetto governativo deqli Stati Uniti per una banca centrale federale libera da qualsiasi condizionamento delle banche private. Questo disegno fu dal Senato prontamente respinto, e il gruppo dovette attendere momenti più favorevoli. Tornò alla carica in seguito, e il Federal Reserve System fu approvato dal Senato degli Stati Uniti il 22 dicembre 1913. La sede centrale è la famosa Wall Street.

Da quando fu fondato, il Sistema ha sempre resistito con successo ad ogni tentativo di verifica ufficiale del suo giro di affari, e agisce in maniera da costringere i principali paesi ad operare «attraverso banche centrali al di fuori di qualsiasi controllo politico, senza alcuna interferenza da parte dei governi» (10) Questi banchieri insomma hanno puntato a «creare un sistema mondiale di controllo finanziario gestito con metodi feudali e posto in mano a privati, capaci di dominare il sistema politico di ogni paese» (11)
Sebbene tale centro di potere abbia raramente la forza di svolgere un'azione politica diretta, la sua morsa finanziaria gli consente però di influenzare e manipolare in modo incredibile le vicende di varie nazioni (12).

Note:
(1) E’ un banco ebreo di Amsterdam che per primo opera la demonetizzazione dell’argento finanziando successivamente la spedizione di Guglielmo d’Orange, principe protestante, in Inghilterra contro gli Stuart nel 1688. La ditta di Amsterdam si trasferisce a Londra al seguito di Guglielmo, e secondo il noto Prospectus del Paterson - « La banca guadagna tutta la moneta che crea dal nulla» - fonda nel 1694 il banco d'Inghilterra, mettendo in circolazione notes of bank per un milione di sterline che non aveva; ed era autorizzato a farlo da Guglielmo, che aveva avuto in prestito la spedizione di settecentomila sterline.
Il banco emetteva così moneta cartacea «garantita» dal debito del sovrano. che riversava sui cittadini il costo della spedizione militare e che consentiva ad una ditta privata di impossessarsi della sovranità monetaria dello stato. Successivamente il banca opera il rientro di tutti i titoli monetari in circolazione rilasciando ai possessori azioni che vanno a formare la Banca d'Inghilterra, la quale all'atto della costituzione si associa con altre tre banche della City. Nel 1717 nasce contestualmente alla banca la massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, e viene fissato il prezzo dell'oro per consentire la demonetizzazione del metallo e predisporre il mercato alla circolazione cartacea. Da quella data vedremo poi che sempre le due istituzioni – la banca e la massoneria - procederanno unite per dare la scalata al potere politico in tutte le nazioni e consentire la divulgazione di teorie atte al disfacimento morale e materiale dei popoli (PERISSINOTTO A., in Au 146).

(2) Negli Stati Uniti d'America, dopo la rivoluzione del 1776 contro l'Inghilterra, la massoneria strettamente collegata a con la ditta Rothschild, scatena la guerra civile con il pretesto della liberazione degli schiavi negri del Sud. Il vero scopo venne pubblicato in un numero dell'«Hazard Circular» nel 1862: «Il grande debito che i nostri amici, i capitalisti d’Europa, faranno creando questa guerra, verrà adoperato per controllare la circolazione. Noi non possiamo permettere che i greenbanks (biglietti statali) circolino, perché non possiamo dominare la loro circolazione ed emissione» (PERISSINOTTO IN Au 150, da Barnes ecc.).

(3) Dal resoconto Tragedy and Hope, di C (Tragedia e speranza), di C. QUIGLEY, pubblicato a cura di Mac Millian Co., New York 1966, pp. 1300. Sull'analisi critica dell'opera di Quigley, che è membro del «Sistema» di cui trattiamo, W.C. SKOUSEN ha pubblicato il volume Il capitalista nudo, tradotto dall'Ed. Armando, Roma 1978, pp. 227. con appendice di S. VASELLI per quanto riguarda la situazione italiana nei confronti del «Sistema». Attingiamo perlopiù da questa fonte, citando con Qu le affermazioni di Quigley e SK quelle di Skousen. Qui Qu 51 s. -Non si può comprendere la storia degli ultimi due secoli se non si studia l'influsso della massoneria come strumento della banca protestante e come chiesa che mira con il sincretismo religioso alla sinarchia politica (RERISSINOTTO A., in Au 145). Sul rapporto dell’alta finanza con le rivoluzioni cominciando da quella francese si veda in particolare Co.

(4) Qu 52 s.
(5) Qu 51
(6) Qu 48 s.
(7) Qu 325
(8) Qu 71 s.

(9) Qu72. Il patrimonio complessivo dei Rockefeller ammonta a 640 miliardi di dollari e comprende 6 tra le prime 10 banche americane, 5 tra le prime compagnie di assicurazioni e 3 tra le più grosse società; è ripartito in 200 compagnie

(10) Qu 326. Il debito degli Stati uniti verso il Sistema ammonta a 372 miliardi di dollari, e ogni anno il cittadino americano contribuisce a pagare gli interessi di questo debito con 20 miliardi di dollari (SK 37)

(11) Qu 324
(12) Sk39