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Racconti naturalistici

di Mario Spinetti - 14/02/2007

 


I racconti della natura per una wilderness
dei luoghi e dello spirito



“C’è solo una speranza di respingere la tirannica ambizione della civiltà
di conquistare ogni luogo della terra.
Questa speranza è l’organizzazione delle genti più sensibili ai valori dello spirito,
affinché combattano per la libera continuità della natura selvaggia”.
(Robert Marshall)


Questo sito ha l’intento di offrire brevi racconti e saggi naturalistici che possano veicolare i concetti base della wilderness dei luoghi e dello spirito, dell’ecologia profonda, del bioregionalismo e di ogni altro aspetto di conservazione della natura, sempre sotto un’ottica olistica del tutto.
Attraverso la raffigurazione degli eventi e delle continue ricerche metaforiche e reali, i racconti vogliono soprattutto simboleggiare la strenua difesa della libera continuità del mondo selvaggio, la considerazione del
suo valore in sé, la riconnessione in forma unitaria e non dualistica con la natura e la vera tutela dell’ultima frontiera che sta scomparendo, affinché l’uomo moderno torni sui suoi passi per non estinguere, definitivamente, quel che resta della natura e dell’essenza delle cose.
Diffondere questi messaggi attravarso la narrativa e una saggistica semplificata a volte risulta più efficace che affrontare asetticamente i medesimi argomenti con testi tecnici e scientifici. La poesia che la natura ci annuncia in ogni dove non può essere diffusa solo con schemi o anonimi diagrammi.
I racconti ed i saggi vogliono rappresentare un appello sconsolato fatto a tutti gli uomini affinché si rendano consapevoli della giusta via naturale e si battano per riconquistarla e mantenerla. Ma una sorta di pessimismo appare inevitabile poiché la vera e concreta consapevolezza da parte del genere umano a voler mutare radicalmente il suo modo di agire, è estremamente esigua se non paradossalmente del tutto assente.
I racconti/saggi dunque, nell’intrecciare questa breve tela, rivelano alla fine un messaggio semplice, ma eloquente: prima che l’ultima frontiera della natura scompaia è necessario sensibilizzare l’uomo nella sua interezza perché …..
“Se perderemo veramente il mondo selvaggio..... - parafrasando un famoso scritto - il dolore si impadronirà di noi. Ma grazie ad esso, dopo, e qualora un dopo ci sarà, se dovessimo rivivere il selvaggio creeremo “forse” finalmente con esso un eterno rapporto di verità, di unione, d’infinito ed indissolubile rispetto.........”.

“Come i venti e i tramonti, la vita selvaggia era considerata sicura finché il cosiddetto progresso non ha cominciato a portarla via. Ora ci troviamo di fronte al problema se un ancora più alto livello di vita valga il suo spaventoso costo in tutto ciò
che è naturale, libero e selvaggio”