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Dopo la figura di merda, vadano a casa

di Alberto Biraghi - 22/02/2007

Fonte: biraghi.org

 
Il governo va sotto e Prodi presenta le dimissioni. Ancora una volta il motivo è incomprensibile alle persone normali. Ancora una volta c'è di mezzo D'Alema, col culo opportunamente coperto da un fiume di parole edificanti sulla sua rivista clandestina (ma ricchissima) ItalianiEuropei. Ancora una volta il cittadino è costretto a leggere e ascoltare le indegne banalità del migliaio di squatter, occupanti abusivi del Parlamento, una cosca di magliari - dal primo all'ultimo, senza eccezioni - che intascano 18mila euro al mese e privilegi senza fine per farsi i cazzi propri a spese (ingenti) della collettività. Ecco. Avessi sottomano questa bella faccia di palta qui di Fernando Rossi (quello che "Voterò la fiducia al governo prodi quando la chiederà al Senato, questo è il mio governo. Fare il senatore mi piace, io voglio restare qui") credo che non sarei pacifista quanto lui e lo piglierei a calci nel culo. Ma tant'è, archiviamo l'aborto al nono mese e riflettiamo sui tre scenari possibili.

1 - incarico a Romano Prodi. Lo scontato rimescolio di poltrone non basta, qui c'è l'incognita di una maggioranza che perde pezzi (di merda, di sarebbe da aggiungere) di giorno in giorno. Al momento non c'è maggioranza e l'unica via possibile è trattare un appoggio di tutti i follini e i casini disponibili. Vorrebbe dire tirare avanti qualche mese, togliersi dalla testa le leggi che aspettiamo dal 10 aprile, poi ricrollare miseramente con un nulla di fatto, con lo smacco di aver dato a chi ha posato il culo in parlamento per la prima volta la possibilità di essere mantenuto a vita dalle nostre tasche.

2 - incarico a Marini o chi per lui. Sarebbe l'estremo tradimento degli elettori, che il 10 aprile scorso hanno esercitato l'unico diritto loro concesso, scegliendo Romano Prodi. Una soluzione indecente, che dovrebbe rivoltare la coscienza di ogni persona per bene. Ma trattandosi dei politici italiani - la razza più fetente e dannata del pianeta - è possibile che venga scelta. Anche in questo caso, avremmo un governo impegnato esclusivamente a campare fino alla scadenza dell'età pensionabile delle new entry.

3 - scioglimento del Parlamento ed elezioni anticipate. E' la soluzione che avrebbe dovuto essere scelta quando cadde il primo governo Prodi. L'ambizione di Massimo D'Alema - anche allora protagonista della crisi - non lo consentì, con le note conseguenze. Speriamo che stavolta non possa nuocere altrettanto. Una soluzione auspicabile, se non per il fatto che si tornerebbe a votare con la legge elettorale universalmente definita "porcata", in realtà amatissima da tutti, perché ha consentito di mettere in parlamento mogli, amanti, politi e portaborse assortiti, alla faccia degli elettori.

Non vedo altre possibilità, oltre a queste. Valutando pro e contro, spero che Napolitano sciolga il Parlamento e si vada a nuove elezioni. Il Paese tornerebbe quasi sicuramente in mano alla destra. A prima vista sembra una iattura, ma dopo l'esibizione di questa cosiddetta sinistra - perdente, mediocre, falsoriformista, italianaeuropea - è chiaro che la lezione non è bastata. Evidentemente serve ben altro che un Bersluconi qualsiasi per ridurre bertinotti, fassini, dalemi e i loro avidi camerieri in condizioni di non nuocere. Ecco, prepariamoci. A cuccarci ancora Berlusconi, ma anche a fare in modo che i "nostri" (s fa per dire) spocchiosi, inadeguati perdenti personaggi politici non possano ricominciare per l'ennesima volta con i loro sporchi giochi all'arraffo. Mandiamoli via. Una volta per tutte. E per sempre.