Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Democrazia liberale

Democrazia liberale

di Miguel Martinez - 24/02/2007

 

Autocertificasi "liberale", in Italia, chi vuole i dissidenti in galera, libertà di rapimento per i servizi stranieri sul nostro suolo e i sospetti di furto di mele fucilati senza processo.

Però democrazia liberale ha anche un significato, magari secondario, ma pure importante.

Innanzitutto, la democrazia liberale, come i film o le insegne dei locali notturni, deve essere anglosassone.

E mi dicono che la democrazia bipolare anglosassone, per non essere una sòla completa, deve basarsi su due cose: chi si fa eleggere deve spiegarci prima cosa vuole fare, e deve fare più o meno quello, una volta eletto. E l'opposizione deve stare lì con una lente di ingrandimento, per riportare sulla retta via il governo.

Ora, prendiamo un caso molto concreto, visto che a noi contribuenti è costato non pochi soldi.

Nel gigantesco programma dell'Unione, a pagina 109, c'erano scritte queste parole:

"L'Unione si impegna, nell'ambito della cooperazione europea, a sostenere una politica che consenta la riduzione delle spese per armamenti".

Ora, quando l'Unione è arrivata al governo, ha fatto passare una finanziaria di 33 miliardi e 400 milioni di Euro. Di cui circa 4,5 miliardi (ma la cifra reale pare sia parecchio più alta) per spese militari, a vario titolo. Una cosa mai vista, almeno nella storia repubblicana (non saprei dire come fosse il bilancio dell'Italia fascista durante la guerra).

Questa finanziaria è stata attaccata in maniera assai rumorosa dall'opposizione. Allora, vado a leggermi una critica, che mi sembra dettagliata e scritta da persone informate, che l'opposizione ha rivolto alla finanziaria.

Potete leggerla anche voi, ma non la riporto qui, perché quello che mi interessa è ciò che tale critica tace.

Infatti, non c'è una sola parola sulle spese militari.

Si lamentano, quindi, solo di come vengono riscossi i soldi, non di come vengono spesi. Perché su quello non possono avere nulla da ridire.

Poi dicono che elettori ed eletti faticano a capirsi. Solo che gli eletti hanno il parlamento (e i ministeri e la polizia e tutto il resto) in mano, gli elettori tutt'al più gli striscioni.