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Mastrogiacomo, come altri, è vittima della confusione creata da queste guerre non dichiarate

di Massimo Fini - 14/03/2007

 
Mastrogiacomo, come altri, è vittima della confusione creata da queste guerre non dichiarate. Nel 1939-45 non era nemmeno immaginabile che un giornalista inglese operasse al di là delle linee tedesche o viceversa. Invece in una situazione come quella afgana i giornalisti, pur della stessa nazione delle truppe occupanti, credono di potersi muovere liberamente. Mastrogiacomo non è una spia ma qui si vede quale gravissimo danno alla professione abbia fatto il precedente di 'Betulla', alias il molto commendevole Renato Farina, altro che un anno di sospensione), ma perché i guerriglieri dovrebbero fidarsene? Nel 2001 liberarono, senza contropartite, una giornalista inglese che si era introdotta nel loro territorio. Ma adesso la situazione è incrudita. Inoltre Mastrogiacomo è nelle mani di Dadullah, un uomo feroce che il mullah Omar ha già degradato due volte, l’ultima, nel 2006, perché è contrario agli attacchi che uccidono civili. Siete costretti a sperare che il mullah Omar abbia ancora il pieno controllo dei suoi uomini. Ed è ciò che vi meritate.