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Lettera aperta a Mastrogiacomo

di Paolo De Gregorio - 22/03/2007

 
Caro Mastrogiacomo,
se le trattative per la tua liberazione l’avesse fatte Parisi o qualcuno del precedente governo la tua testa sarebbe notevolmente lontana dal collo e lo sdegno popolare per il “barbaro delitto” sarebbe stato usato per spingere in senso più aggressivo la partecipazione italiana alla guerra Usa all’Afghanistan.

Spero tanto che questa tua esperienza ti abbia fatto capire quanto sia ottusa la presenza occidentale contro un popolo guerriero, fortemente motivato in senso religioso, capace di estrema sobrietà e sacrificio, a fronte di mercenari (compresi i nostri soldati), ignoranti e fascistoidi, senza ideali se non quello di una presunta superiorità occidentale e la pretesa di imporre la democrazia con le armi e con i soldi.
Dovrebbe essere chiaro che l’evoluzione in quell’area geopolitica va verso uno spostamento in senso islamico radicale, soprattutto in Pakistan, nazione decisiva con i suoi 170 milioni di abitanti e il possesso di armi nucleari, cosa che cambierebbe totalmente lo scenario e renderebbe velleitaria qualsiasi ipotesi di “vittoria militare”.
Ogni ulteriore bombardamento, ogni offensiva “preventiva”, ogni rafforzamento del contingente militare, non sortirà altro effetto che creare nuovi combattenti,altre alleanze, solidarietà islamica e odio antioccidentale.

Come per il Vietnam, dove ci vollero venti anni per capire che l’unica cosa possibile era andarsene senza condizioni, gli USA dovranno fare lo stesso in IRAQ e in Afghanistan, insieme ai loro complici, e lasciare agli irakeni e agli afgani il compito di regolarsi i conti, anche con guerre civili.
L’America si fece la sua bella guerra civile, tra nordisti e sudisti, crudele e sanguinaria, fu libera di farla, e poi trovò una soluzione politica.
L’immondo e secolare colonialismo inglese, a cui si è sommata l’ingerenza USA che provocò la guerra Iraq-Iran armando Saddam Hussein, le varie guerre del Golfo, l’embargo delle medicine che provocò in Iraq la morte di 500.000 bambini, l’esagerata fornitura di armi modernissime a Israele (comprese le bombe atomiche), ci raccontano le “radici dell’odio”, chi ha scagliato la prima pietra, e chi deve lasciare per sempre quelle terre senza condizioni, chiudendo ogni base militare.

Sarebbe un atto di lungimiranza e risparmierebbe tanti lutti, ma chi è abituato a usare la violenza per far politica, come gli Usa, capisce solo la sconfitta sul campo, e finchè ciò non si verifica non fa fagotto.
Ai parlamentari italiani della “sinistra radicale” che si apprestano a votare il rifinanziamento alla guerra all’Afghanistan, dico ripensateci, fate cadere un governo che non vi ha concesso nulla di significativo, che vi ha logorato e screditato con i vostri elettori, e fate arrivare agli afgani un messaggio che in occidente non siamo tutti servi della politica USA.