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Marmolada

di Guido Dalla Casa - 06/07/2022

Marmolada

Fonte: Guido Dalla Casa

  Sono stato alcune volte a Punta Penia, la cima più alta della Marmolada: l’ultima volta nell’estate del1961, più di 60 anni fa. Allora non si pensava a pericoli come il distacco e la caduta di un pezzo enorme del ghiacciaio, ma la temperatura in vetta era quasi sempre sotto zero.

  “Con più tecnologia, potremo in futuro salvare più vite” (monitorando a tempo pieno centinaia di ghiacciai?): ho sentito anche questa. A nessuno viene in mente che “più tecnologia” significa più trasporti, maggior consumo di energia, più combustibili fossili bruciati, maggiore effetto serra, temperatura più alta sul ghiacciaio, più blocchi che si staccano e precipitano, maggiore sofferenza complessiva.

  E intanto abbiamo costruito un miliardo di auto, con consumi immensi nella fase di costruzione e trasporto, più i combustibili che vengono bruciati durante il movimento: un miliardo di scappamenti in azione, senza contare le navi e gli aerei; oltre a tutti i consumi nelle fasi di estrazione e trasporto dei componenti. I cosiddetti “ambientalisti” invocano “le rinnovabili”: uno sguardo anche sommario alle quantità rende subito evidente l’impossibilità di questa “conversione alla pari”: dobbiamo invece diminuire, e di molto, il numero di mezzi e gli spostamenti (oltre a tutti gli altri consumi).

  Il ragionamento appena accennato sopra è un ragionamento sistemico-olistico, di cui evidentemente la civiltà industriale, che considera solo l’economia, è assolutamente incapace: usa solo un tipo di ragionamento lineare di causa-effetto, vedendo ogni problema come staccato dal complesso.

  Tutto è collegato a tutto: dobbiamo mettercelo in testa, che lo vogliamo o no.

  Ma sono tutte novità? Vediamo qualche parere degli ultimi 50 anni:

     La carenza di saggezza sistemica è sempre punita.

                     (Gregory Bateson, Verso un’ecologia della mente, Ed. Adelphi, 1976)

      L’ideologia industriale è alle corde. Il tragico ecologico l’ha sconfitta.      Guido Ceronetti

      L’Occidente è una nave che sta colando a picco, la cui falla è ignorata da tutti. Ma tutti si danno molto da fare per rendere il viaggio più confortevole.          Emanuele Severino

      Il periodo di rapida crescita della popolazione e dell’industria prevalso negli ultimi secoli, invece di venir considerato come condizione naturale e capace di durare indefinitamente, apparirà come una delle fasi più anormali nella storia dell’umanità.                                                                 Adriano Buzzati Traverso

- Le società complesse sono impossibili da gestire e dirigere secondo le aspirazioni dei governanti e neppure di una volontà di maggioranza: l’andamento di una società complessa è soggetto a moltissime variabili, su molte delle quali gli esseri umani non hanno alcun potere. Tra le società più complesse (e in continuo aumento di complessità), vi sono le società tecnologiche.

- Le società tecnologiche sono dominate da andamenti caotici e distruttivi che causano sofferenze. Tali andamenti, nel caso della società industriale, hanno ormai ampiamente dimostrato di condurre al collasso ecologico, un fenomeno che causerà (e causa già ora) innumerevoli vittime tra gli umani e gli altri esseri senzienti.                         Theodore Kaczynski

(Manifesto di Unabomber. La società industriale e il suo futuro – War-Wave Editore, 2021)