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Solo, nel bosco coperto di neve, Moroni seppellisce gli annali Nefiti su tavole d'oro

di Francesco Lamendola - 09/01/2008

 

 

 

C'è un suggestivo dipinto del pittore americano Tom Lovell che rappresenta un momento centrale nella storia della religione mormone, meglio nota come la religione dei Santi degli Ultimi Giorni. Rappresenta un bosco di faggi, in inverno, coperto di neve; e il profeta Moroni, figlio di Mormon, che seppellisce in una buca, ai piedi un albero, gli annali nefiti incisi su lamine d'oro. La scena è potentemente drammatica; l'anziano ma ancor vigoroso profeta, dai calli bianchi,  incrocia le mani sul suo tesoro prima di affidarlo alla terra, per ordine dell'Altissimo; il suo sguardo è rapito altrove e da tutta la sua persona, avvolta in un corto mantello di lana che gli lascia le braccia robuste scoperte, emana un'indefinibile sensazione di forza e di solenne devozione. Egli è l'ultimo rappresentante della sua stirpe; non solo suo padre, che gli ha dettato le sue memorie, ma tutta la sua gente è perito, ed ora lui non aspetta altro che la morte.

È il momento culminante della vicenda religiosa che sfocerà, nel terzo decennio dell'Ottocento, nella nascita del mormonismo. Infatti quello stesso Moroni, trasfigurato in una creatura angelica, appare la notte del 21 settembre 1823, per tre volte, al giovane Joseph Smith, nato nel 1805 nel villaggio di Sharon, nel Vermont, quarto di dieci figli di due pastori presbiteriani. Tre anni prima, a soli quindici anni, egli aveva avuto la prima delle sue visioni mistiche, in cui Dio gli aveva imposto di non aderire ad alcuna delle confessioni religiose che si disputavano il terreno a vicenda - presbiterianesimo, battismo e metodismo -, poiché erano tutte immerse nell'errore. Così egli scrisse nel libro La perla di gran prezzo (cap. 1, 9-10):

 

"La mia mente era a volte agitatissima, talmente le grida e il tumulto erano grandi e incessanti.  I presbiteriani erano i più decisi contro i battisti e i metodisti usavano tutti i poteri, sia della ragione che del sofisma, per dimostrare i loro errori., o almeno per far credere al popolo che essi erano nell'errore. D'altro canto, i battisti e i metodisti a loro volta erano ugualmente zelanti nello sforzarsi di confermare i propri principi e nel confutare tutti gli altri. In mezzo a questa guerra di parole e a questo tumulto di opinioni, io mi dicevo spesso: Cosa devo fare? Quale di questi gruppi ha ragione? O hanno tutti torto? E se uno di essi ha ragione, qual è, e come posso saperlo?"

 

Adesso l'angelo Moroni gli dà un incarico preciso.

Lo stesso Smith racconta tale esperienza con queste parole (da Il Libro di Mormon, edizione italiana stampata in Francia, 1996, pp. IX-XII):

 

"La sera del … 21 settembre … mi misi a pregare e a supplicare il Dio onnipotente.

"Mentre stavo così invocando Iddio, mi accorsi che nella mia camera stava apparendo una luce che diventava sempre più intensa, finché la camera fu più illuminata che a mezzogiorno. Immediatamente apparve un personaggio al mio capezzale; stava ritto a mezz'aria, poiché i suoi piedi non toccavano terra. (…)

"Mi chiamò per nome, e mi disse che era un messaggero mandatomi dalla presenza di Dio, e che il suo nome era Moroni; che Iddio aveva un'opera da farmi compiere; e che il mio nome sarebbe stato conosciuto in male e in bene fra tutte le nazioni, razze e lingue, ossia che se ne sarebbe parlato bene e male fra tutti i popoli.

"Disse che esisteva un libro nascosto, scritto su tavole d'oro, che dava un racconto degli antichi abitanti di questo continente e della loro origine. Disse pure che vi era contenuta la pienezza del Vangelo eterno, come era stato consegnato dal Salvatore a quegli abitanti. Disse pure che vi era contenuta la pienezza del Vangelo eterno, come era stato consegnato dal Salvatore a quegli abitanti. Disse anche che vi erano due pietre in archi d'argento - e queste pietre,, fissate a un pettorale, costituivano il cosiddetto Urim e Thummim - nascosti con le tavole; e chi le possedeva e le usava era chiamato Veggente nei tempi antichi; e che Dio le aveva preparate per la traduzione del libro."

 

Il compito affidato a Smith era, dunque, quello di disseppellire le tavole incise, tradurle e divulgarle fra gli uomini, annunciando la verità divina e restaurando la verità del cristianesimo, che le diverse confessioni religiose avevano completamente offuscata, allontanandosi dalla sua purezza originaria. Tuttavia, non era ancor giunto il momento; doveva quindi aspettare una nuova chiamata.

Questa ebbe luogo quattro anni dopo, il 22 settembre 1827, e in quella occasione l'angelo lo autorizzò a scavare presso la cima della collina di Cumorah, nel luogo che già gli era stato mostrato in visione nel 1834 e che egli subito riconobbe.

 

"In prossimità del villaggio di Manchester, contea di Ontario, Stato di New York, si trova una collina di dimensioni considerevoli, la più elevata di tutte le circostanti. Sul versante occidentale di questa collina non lungi dalla cima, sotto una pietra  di dimensioni considerevoli, si trovavano le tavole, depositate in una cassa di pietra. Questa pietra era spessa e arrotondata al centro della sommità, e più sottile verso i bordi, cosicché la parte mediana era visibile a fior di terra, ma i bordi erano, tutt'intorno, ricoperti di terra.

"Avendo rimosso la terra mi procurai una leva, che fissai sotto il bordo della pietra, e con una leggera pressione la sollevai. Guardai dentro e vi scorsi le tavole, l'Urim e il Thummim e il pettorale, come aveva dichiarato il messaggero. La cassa in cui erano riposte era formata da pietre unite assieme da una specie di cemento. In fondo alla cassa erano poste due pietre incrociate, e su queste pietre stavano le tavole e gli altri oggetti che le accompagnavano.

"Feci un tentativo di trarle fuori, ma il messaggero me lo vietò e mi informò di nuovo che il tempo di renderle pubbliche non era ancora venuto, né sarebbe arrivato prima di quattro ani da allora.; ma mi disse di tornare in quel luogo esattamente un anno dopo, e che là mi avrebbe incontrato, e che avrei dovuto continuare a fare ciò finché mi sarebbe arrivato il tempo di ottenere le tavole.

"Perciò, come mi era stato ordinato, mi recai là alla fine di ogni anno ed ogni volta vi trovai lo stesso messaggero, dal quale, ad ognuno dei nostri incontri, ricevetti istruzioni e conoscenze in merito a quanto il Signore stava per fare, e come e in qual modo il Suo regno doveva essere diretto negli ultimi giorni.

"Finalmente arrivò il momento di ottenere le tavole, l'Urim e il Thummim e il pettorale. Il 22 settembre 1827, essendomi recato come al solito, alla fine di un altro anno al luogo ove erano depositate, lo stesso messaggero me le affidò con questa congiunzione che ne sarei stato responsabile, e che se le avessi perdute per mia negligenza o incuria, sarei stato reciso, ma che se avessi fatto tutto il possibile per preservarle finché lui, il messaggero, le avesse richieste, sarebbero state protette."

 

Servendosi dei due cristalli, Smith fu in grado - benché analfabeta - di decifrare le tavole, incise in una scrittura simile ai geroglifici, e a dettarne la traduzione a due suoi assistenti, il maestro Oliver Cowdery e il contadino David Whitmer. Essa venne data alle stampe al principio del 1830 (dunque, l'opera di trascrizione era durata più di due anni) con il titolo di Book of Mormon; anche se, in effetti, il Libro di Mormon è solo uno dei quindici libri che compongono il testo fondamentale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (gli altri due sono La perla di gran prezzo e il Libro della dottrina e dell'alleanza.

Così, il 6 aprile 1830, Smith con altre tre persone fondò la nuova chiesa a Fayette, nello Stato di New York; tuttavia, in meno di un anno, il numero dei seguaci era già salito a 2.000 e la sede venne trasferita a Kirtland, nell'Ohio, anche perché le autorità e la popolazione non vedevano di buon occhio il nuovo profeta e la sua dottrina.

Ma nemmeno lì i mormoni trovarono pace e dovettero seguitare a spostarsi: dapprima, nel 1838, a Four West, nel Missouri; indi, l'anno dopo, a  Nauvoo, nell'Illinois.

Nel 1844 Smith venne arrestato dalle autorità e imprigionato a Carthage (Illinois), in seguito a disordini scoppiati con gli abitanti; ma non arrivò mai davanti al tribunale, perché venne linciato da una folla inferocita che aveva preso d'assalto le carceri. Venne eletto allora presidente della Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni Brigham Young, che nel marzo del 1846 si mise in marcia con 15.000 fedeli e nel luglio del 1847, dopo un epico viaggio di quasi 2.000 km., fissò la nuova sede a Salt Lake City, nell'Utah, ove costruì un grandioso tempio di granito bianco con sei torri, sormontato da una statua dotata dell'angelo Moroni.. 

Nel 1852 la chiesa mormone subì una scissione, causata da dissensi circa la poligamia, introdotta da Smith e incoraggiata da Young, ma non più accettata da una parte dei fedeli; finché il terzo presidente, Wilford Woodruff, la abolì definitivamente, nel 1890.

Dicevamo che Moroni aveva sepolto sulla collina di Cumorah, nel 421 d. C., gli annali dei Nefiti, in modo che i coloni giunti in America dall'Europa potessero conoscerne la storia. Ma chi erano codesti Nefiti?

Secondo i testi sacri mormoni, verso il 600 a. C. un pio ebreo di Gerusalemme, Lehi, fu avvertito da Dio di lasciare la Palestina perché il castigo per le iniquità del popolo si stava avvicinando. Dopo varie peripezie egli, con la moglie  Saria e i quattro figli: Laman, Lemuele, Sam e Nefi, costruì una nave, s'imbarcò sulle "grandi acque" e, dopo una lunga traversata , giunse in un paese sconosciuto, che denominò Abbondanza. Era quella  l'America. Ma, in seguito, vi fu una divisione fra i Lamanti, progenitori degli Indiani, e i Nefiti; questi ultimi ebbero la peggio e vennero sterminati. Moroni ne raccolse la memoria scrivendo, insieme a suo padre Nefi, il Libro di Mormon; e poi, da solo, il libro che porta il suo stesso nome; quindi attese la morte, che però giunse solamente dopo trentasette anni trascorsi in solitudine.

Altre vicende importanti, trattate nei quindici libri tradotti da Smith, furono l'emigrazione in America dei Giarediti, al tempo della Torre di Babele, cioè prima dei Nefiti, e la loro distruzione a causa delle contese interne; la venuta di Gesù Cristo in America, dopo la sua morte e resurrezione, per predicare il Vangelo; e le vicende del giudice Alma, figlio di un sacerdote dello stesso nome, che fu il principale profeta della nazione nefita. Come si è detto, gli annali dorati sepolti da Moroni erano destinati a convertire le generazioni future; perciò Smith non presentò mai la chiesa da lui fondata come una nuova chiesa, ma come la restaurazione della vera chiesa cristiana, destinata a fare opera di proselitismo in vista della fine dei tempi.

Come si vede, dal punto di vista storico la dottrina mormone è, a dir poco, sconcertante. Le navigazioni transoceaniche di intere popolazioni, dalla Palestina all'America; l'incarnazione di Cristo in America; il ritrovamento delle tavole incise che Smith avrebbe decifrato (ma da quale lingua?)con l'aiuto delle due pietre "magiche", restituendo poi ogni cosa all'angelo Moroni: tutto questo appare più vicino al genere fantascientifico, meglio ancora, al genere fantasy, che non al genere storico vero e proprio, tali e tante sono le inverosimiglianze e gli anacronismi di cui è costellato.

Ancora più eccentrico è il nucleo teologico della dottrina mormone, di cui in genere poco si parla e poco si conosce.  Per essa, l'intera realtà è di natura materiale,  anima compresa e Dio compreso; per cui si potrebbe parlare di un materialismo assoluto. Al tempo stesso, tutte le cose evolvono continuamente, compreso Dio; il quale, in origine, era uno spirito disincarnato, poi un essere umano che ha lottato duramente per conseguire la verità, ha avuto moglie e figli, infine è morto per poi resuscitare e assurgere alla divinità. Si ricorderà, del resto, che l'angelo Moroni era stato, un tempo, un essere umano assolutamente normale: come uomo aveva scritto, con suo padre, il Libro di Mormon e poi, da solo, il Libro di Moroni; come angelo era apparso varie volte a Joseph Smith e, da ultimo - dopo la pubblicazione della traduzione delle tavole dorate - si era ripreso gli annali dissepolti sulla collina di Cumorah. Ora, benché il mormonismo si proclami la vera forma del cristianesimo restaurato, nell'angelologia della Bibbia non esiste un concetto del genere: gli angeli - come pure i demoni - sono tali creati da Dio, e non esseri umani trasfigurati. Non vi si parla mai di uomini divenuti angeli, e tanto meno del fatto che Dio non fosse tale dall'eternità, ma che fosse evoluto da una condizione meramente umana. Anche la Trinità è vista dai mormoni in maniera assolutamente originale: non come un unico Dio in tre persone, ma come tre divinità distinte l'una dall'altra.

Tutto questo è già abbastanza stravagante, tanto che si potrebbe definire la religione dei Mormoni come una forma di materialismo evoluzionistico sfociante nel politeismo. Ma non è ancora finita. L'essere umano, per essa, non è stato creato da Dio e dotato di corpo e anima, quale punto culminante della creazione e destinato, dopo la Caduta, ad essere riscattato mediante il sacrificio di Cristo sulla croce; bensì egli esiste in origine come essere spirituale, poi s'incarna per vivere sulla terra, ove è chiamato ad osservare le massime del Vangelo Eterno. Se egli le rifiuta, dopo la morte rimane in una condizione di indeterminatezza; ma se le accoglie, può giungere allo stato di divinità. Inoltre, dopo la morte l'anima riprende comunque il suo corpo e ha la possibilità di convertirsi anche nella sua nuova esistenza; tale conversione post mortem avviene mediante la cosiddetta predicazione celeste. In ogni caso, non esiste l'inferno, ossia non esiste uno stato di eterna e irreversibile separazione da Dio dovuto a una libera scelta dell'uomo. Va detto, inoltre, che i mormoni sono talmente convinti della possibilità, per l'essere umano, che la vita dopo la morte  rimanga ancorata agli affetti terreni, che celebrano due tipi di matrimonio, uno "nel tempo" ed uno "per l'eternità"; intendendo, con quest'ultimo, un legame tra una persona viva ed una defunta. L'origine di questa strana cerimonia sembra risalire alla credenza che una donna non sposata non avrebbe potuto trovare la redenzione; credenza legata agli inizi del mormonismo e strettamente intrecciata con la pratica della poligamia.

Questo curioso guazzabuglio di storia del popolo eletto, teologia evoluzionistica e pratiche di tipo quasi magico culmina nell'attesa della parusia, che fa della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (non riconosciuta dalle altre chiese cristiane) una religione soteriologica, millenaristica e apocalittica.  Gesù Cristo, infatti - che, in vita, si era spostato sia con Marta e Maria, sia con Maria Maddalena, dando egli stesso l'esempio della poligamia - ritornerà sulla Terra, ovviamente in America, fondando un regno della durata di mille anni con i santi del Vangelo Eterno (santi nel senso di fedeli perfetti), ciascuno dei quali vivrà fino a cento anni. Alla fine del millennio ci sarà la battaglia finale contro le forze del male e Satana verrà sconfitto; dopo di che vi sarà una seconda resurrezione, il Giudizio Finale e il compimento, per i "santi", della loro evoluzione in senso divino.

Bisogna dire, però, che nel corso della loro storia i Mormoni hanno preso almeno un grosso abbaglio e hanno creduto che Cristo fosse già, effettivamente, ritornato per fondare il suo regno in America. Ciò avvenne all'epoca del movimento religioso indiano della Ghost Dance, predicato verso il 1890 dal profeta paiute Wovoka nelle lande desolate del Nevada, dilagato a macchia d'olio fra le tribù del West e conclusosi con il tragico bagno di sangue di Wounded Knee, che pose fine per sempre alle speranze di una resistenza indiana contro i bianchi.

Scrive a questo proposito lo studioso Vittorio Lanternari, autore dell'ormai classico studio di antropologia culturale Movimenti religiosi di libertà e di salvezza dei popoli oppressi (Milano, Feltrinelli, 1977, p. 138):

 

"I Latter Days Sants, secondo la dottrina profetica del fondatore, avrebbero dovuto ricongiungersi un certo giorno con le famose, perdute tribù d'Israele di cui narrano i testi biblici. Tali tribù sarebbero finora rimaste nascoste in qualche luogo dell'estremo settentrione, fra i ghiacci.

"Ora, i Mormoni di Salt Lake City (Utah) credettero d'identificare le mitiche perdute tribù d'Israele precisamente con gli indiani del profeta Wodziwob. Essi inviarono al gruppo dei Bannock nell'Oregon propri emissari, invitandoli a riunirsi con i loro 'fratelli' (cioè i Mormoni) e a ricevere il battesimo. In tal modo, essi dicevano, ogni malattia sarebbe sparita dal mondo, una eterna gioventù si sarebbe instaurata fra gli uomini ciascuno avrebbe avuto un proprio ruolo e compito assegnato, il regno del Signore si sarebbe avverato.

"L'incontro fra Mormoni e Ghost-Dance è un fatto significativo. Del resto, l'atteggiamento dei Mormoni verso gli Indiani, specialmente in rapporto alla Ghost Dance, doveva restare benevolo a lungo. Vari Mormoni aderirono alla Ghost Dance; lo stesso Smohalla finirà per incorporare nella sua 'religione del sogno' elementi derivato dai Mormoni. Infine quando più tardi, nel 1982, la Ghost Dance del profeta Wovoka sarà al suo più alto fiorire, i Mormoni di Salt Lake City pubblicheranno un manifesto anonimo, nel quale si darà per avverata la profezia del profeta Joseph Smith. Costui aveva predetto in realtà, nel 1843, che quando fosse trascorso l'85° anno dalla sua nascita, il messia sarebbe sceso in terra e si sarebbe mostrato col suo corpo. Ciò sarebbe dovuto accadere precisamente nel 1890. I Mormoni riconoscevano dunque nel profeta Wovoka l'incarnazione del messia."

 

Alle stranezze che abbiamo evidenziato si aggiungono alcuni risvolti non del tutto limpidi della biografia del fondatore del mormonismo, Joseph Smith. Nel 1825 era stato assunto da un certo Stowell per partecipare alla ricerca di una miniera d'argento che, si diceva, era stata aperta e in seguito abbandonata dagli Spagnoli, secoli prima, ad Harmony, in Pennsylvania. Durante tale spedizione venne processato e condannato dal tribunale di Bainbridge per truffa e impostura. E ancora, prima della sua tragica fine, Smith era stato accusato di aver organizzato la distruzione di una tipografia che aveva stampato degli scritti contrari al suo movimento. Ci si potrebbe anche chiedere, come fa il padre Gian Franco Scarpitta, se l'angelo Moroni apparso a Smith fosse poi veramente un "angelo", dato che lui solo lo vide e che, come è noto, talvolta perfino i santi sono tentati da apparizioni di origine tutt'altro che celeste.

Un'altra contraddizione di tipo dottrinario è evidenziata da padre Scarpitta, e cioè la pretesa della chiesa mormone di presentarsi come la restaurazione e il compimento del Vangelo e delle Scritture; mentre, nelle Scritture cristiane (dai mormoni non ripudiate) si afferma chiaramente che Dio, per bocca di Cristo, ha pronunciato la parola finale (Ebrei, 1, 1-2) e che "se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!" (Galati, 1, 6-9). Eppure, Smith sostiene di avere avuto una rivelazione ulteriore.

È pur vero, a voler essere pignoli, che lo stesso san Paolo ha, in parte, indebolito il rigore della tesi secondo cui le Scritture sono compiute per sempre con la venuta di Gesù, sostenendo di aver avuto una rivelazione particolare direttamente da Cristo, dopo la morte e l'ascensione di questi e indipendentemente dagli apostoli che, con lui, avevano vissuto e ne avevano raccolto, a viva voce, il messaggio. Se la Rivelazione, per i cristiani, è unica e irripetibile, la visione divina di san Paolo e la successiva predicazione dell'apostolo costituiscono un evento eccezionale che deroga dal principio generale. In un certo senso, Smith può aver pensato che, se san Paolo aveva avuto una rivelazione personale ed eccezionale diversi anni dopo la morte e la salita al Cielo di Cristo, la stessa cosa poteva essere capitata a lui; e che, comunque, la cosa non era da ritenersi impossibile dal punto di vista del Nuovo Testamento, almeno in linea teorica. La conseguenza teologica di una tale impostazione è che gli scritti contenuti nel Libro di Mormon verrebbero a completare, per così dire, la Bibbia; mentre tutte le altre confessioni cristiane sostengono che la Bibbia è già completata e che nulla vi si può aggiungere, casomai togliere (come hanno fatto le varie chiese protestati con i libri cosiddetti deuterocanonici, ad esempio quello di Tobia).

C'è un ultimo aspetto che desta perplessità non nella dottrina, ma nella pratica della chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni, e cioè il carattere di estrema segretezza dei riti sacri riservati non ai neo-convertiti, ma ai fedeli sperimentati, i quali si apprestano a ricevere  un "attestato di idoneità al tempio" da parte di un vescovo. Di questi riti ben poco si sa all'esterno, appunto perché quanti vi partecipano sono vincolati all'obbligo del silenzio mediante i più sacri giuramenti; sembra, comunque, che si svolgano in un clima di fortissimo condizionamento psicologico. In generale, comunque, si può dire che una religione che sia basata su due livelli di dottrina, uno per gli iniziati ed un altro, rigorosamente segreto, per gli "anziani", di cui nulla deve trapelare presso i non credenti, contrasta con la nostra sensibilità e apre interrogativi inquietanti sul nucleo più riposto di essa, nonché sui suoi reali, ultimi obiettivi.