Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La favola di Darwin

La favola di Darwin

di Fabrizio Fratus - 09/01/2008




“che cosa vedo quando osservo i miei colleghi imbevuti di genetica? Vedo una stretta
fedeltà ad una tradizione che risale a Darwin, che funge da articolo di fede
fondamentale nell’impostazione che i genetisti danno alla comprensione
dell’evoluzionismo. Il credo recita: abbiamo una comprensione sostanziale di ciò
che causa il cambiamento dell’informazione genetica da una generazione all’altra
nell’ambito della selezione naturale. Punto. Fine della storia. Abbiamo una teoria
semplice ed elegante del cambiamento evolutivo e, se dobbiamo dare retta ai
genetisti (e a Darwin), non dobbiamo fare altro che prendere questo modello, basato
sulla selezione naturale del cambiamento generazione per generazione ed
esportarlo nel tempo geologico…” così scrive Niels Eldredge, famosissimo
paleontologo evoluzionista nel suo testo “ripensare Darwin” per poi proseguire e
sostenere che “…l’ho scoperto nel lontano 1960, quando tentai invano di documentare
esempi di quel genere di cambiamento lento e costante che tutti noi pensavamo dovesse
esistere, sin da quando Darwin disse che la selezione naturale dovrebbe lasciare
proprio tale segnale rivelatore nei fossili. Scoprii invece, …, che le specie non
tengono affatto a cambiare granchè, rimangono, ma rimangono imperturbabilmente e
implacabilmente resistenti al cambiamento…” in sostanza lo scienziato famoso per
la sua teoria degli equilibri punteggiati insieme al professore S.J. Gould confessa
che i fossili negano ogni evidente sviluppo da una specie ad un’altra, cioè che la
teorie evoluzionista delle piccole variazioni non è dimostrata empiricamente.
La teoria si basa sul fatto che ad un cambiamento che avviene nell’ambiente in cui una
data specie vive la stessa “evolve”; la specie, quindi, subisce un processo di
trasformazione per arrivare ad adattarsi alla nuova situazione. La specie che non è
in grado ad adattarsi si estinguerebbe per mezzo della selezione naturale.
L’immaginazione si scontra con il buonsenso e con la realtà empirica in quanto
sappiamo, ormai con certezza assoluta, che nella grande maggioranza dei casi in
risposta al cambiamento dell’ambiente le specie, semplicemente, si spostano,
emigrano, vanno a vivere in altro luogo. Questo processo avviene per generazioni in
tutte le specie e nel caso in cui la specie non riuscisse a trovare un ambiente adatto
alle sue caratteristiche si estingue. Proprio il contrario delle teorie di Darwin e
degli evoluzionisti.
La risposta dei due ricercatori evoluzionisti (Niels Eldredge- S.J. Gould; teoria
degli equilibri punteggiati) che hanno attaccato la teoria classica del
gradualismo è un presupposto di difficile dimostrazione che segue più un processo di
evoluzione miracolosa che di evoluzione scientifica; infatti, sostengono, che vi
sono due periodi da prendere in considerazione, uno di stasi e l’altro di veloce
speciazione. Nel primo le specie sono immobili, cioè non hanno nessun tipo di
sviluppo evolutivo ma all’improvviso, a causa di molteplici situazioni, si
sviluppano cambiamenti evolutivi talmente rapidi da non lasciare traccia nei
fossili…
Le risposte, nel campo dei fossili non ci sono, anzi al contrario negano ogni
possibilità evolutiva. Gli evoluzionisti continuano a sostenere che per ora la
macro-evoluzione si sviluppa in un modo a noi sconosciuto, ma che è l’unica risposta
possibile.
La domanda sono ovvie: la scienza è osservazione? È sperimentazione? È ricerca? Noi
crediamo di si ma non per le teorie evoluzioniste che al contrario crediamo
appartengano ad altro settore e precisamente a quello della “religione atea”. Le
teorie evoluzioniste si basano su processi genetici sconosciuti che vengono
presupposti e immaginati e su un’evoluzione graduale e progressiva che non trova
riscontro nei fossili. Più che una teoria scientifica crediamo si tratti di un dogma
naturalista. La favola dell’evoluzione da primate a uomo sta crollando, è ormai
palese che le prove di verifica sviluppano risultati che negano ogni possibilità di
evoluzione da specie a specie. Fino a quando gli scienziati continueranno a
raccontarci questa favola?