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Home / Articoli / Senza Interessi. L'intervista a Margrit Kennedy sulla moneta libera da interesse

Senza Interessi. L'intervista a Margrit Kennedy sulla moneta libera da interesse

di Giorgio Simonetti - 20/05/2008



 

Il testo dell'intervista a Margrit Kennedy sulla moneta libera da interesse realizzata da Report e trasmessa il 18 maggio 2008.

 Fonte Report

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Allora la buona notizia di oggi viene dalla Svezia, ed è rivoluzionaria, forse fin troppo, un gruppo di 35.000 persone immagina una società libera dal concetto di interesse. Il ragionamento che hanno fatto è questo se mettiamo dei soldi in banca, parliamo di persone con redditi medio bassi, cioè la maggior parte di noi, gli interessi che percepisco servono si e non a pagare le spese. Però se chiedo un prestito mi spennano. Allora perché non mette il nostro denaro insieme e farlo circolare? Come funziona ce lo racconta Giorgio Simonetti.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Siamo a Skovde una cittadina a 350 chilometri da Stoccolma, dove ha sede una banca molto particolare. Jak Bank è una banca cooperativa con 35.000 soci sparsi sul territorio e ha come scopo quello di creare un modello alternativo di finanza non speculativa al servizio delle persone e delle piccole realtàimprenditoriali.

FRANK MAGNUS - DIRETTORE BANCA JAK
Essendo un associazione non abbiamo nessun grosso azionista che chiede profitto perché sono tutti soci a possedere la banca.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Cioè ogni socio detiene una sola azione e tutti hanno lo stesso peso nell'elezione del consiglio direttivo. La missione di questa banca non è di creare profitto, ma di prestare soldi hai propri soci nella forma il più conveniente possibile, secondo un idea di economia libera dal concetto d'interesse.

FRANK MAGNUS - DIRETTORE BANCA JAK
L'interesse trasferisce il denaro dalla parte sbagliata, perché chi ha giàmolti soldi può accumulare più denaro mentre chi ne ha poco ne avràsempre meno, perché se vuole comprarsi la casa o qualunque altra cosa dovràchiedere un prestito e pagare interessi.

 

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
La Jak Bank si rifàalle teorie dell'economista tedesca Margrit Kennedy che spiega quali sarebbe le conseguenze dell'interesse nella nostra economia.

MARGRIT KENNEDY - ECONOMISTA
La maggior parte delle persone pensa di pagare l'interesse solo quando chiede un prestito in banca, non è cosi. In genere chi produce beni di consumo paga interessi alla banca e poi li scarica sui prezzi. Se facciamo i conti su quello che si compra per vivere la gente paga in media sui prezzi di beni di consumo circa il 45% di interesse.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Secondo le ricerche effettuate da Margrit Kennedy in media il 45% di ciò che spendiamo per vivere è interesse nascosto che paghiamo alle banche.

MARGRIT KENNEDY - ECONOMISTA
L'80% della popolazione tedesca paga più interesse in ciò che compra rispetto all'interesse che guadagna dai propri conti correnti o dagli investimenti finanziari. Poi c'è un 10% che guadagna tutta la rendita di interesse che ha perso quell'80% della popolazione e solo il rimanente 10% va in pareggio.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Nella Jak Bank i propri risparmi non generano interesse, e non c'è nessun azionista che ha fine anno si spartisce gli utili. I prestiti sono concessi a un costo che serve solo a ripagare le spese di gestione e di rischio. Ma qual è l'unico tasso che la banca applica per la sua sopravvivenza?

FRANK MAGNUS - DIRETTORE BANCA JAK
Intorno al 2,5% che è la nostra tassa sul prestito e la calcoliamo come se fosse un tasso di interesse.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Un tasso fisso che in media è del 2,5%, è reso possibile grazie al meccanismo matematico che rende sostenibile l'intero sistema che funziona cosi. In questo primo esempio vediamo il nostro socio che risparmia il primo mese 1 moneta, il secondo mese un'altra moneta, idem per il terzo mese. A questo punto ha messo 3 monete e ha guadagnato 6 punti di risparmio perché in questi mesi il suo denaro viene automaticamente prestato ad altri soci. Ora il 4 mese il nostro socio preleva le sue 3 monete risparmiate e in piu' ne chiede 3 in prestito. Che restituisce nello stesso arco di tempo in cui ha maturato i punti di risparmio, cioe' in 3 mesi. A 6 punti guadagnati corrispondono 6 punti consumati e il sistema è in equilibrio. Lennart e sua moglie Britt hanno comprato casa nella campagna svedese chiedendo un prestito a una banca tradizionale, sono arrivati a pagare un tasso variabile del 13,7%. Ma in quel periodo, nel 1992, scoprono la banca JAK e incominciano a risparmiare denaro. Dopo pochi anni, maturati i punti di risparmio, trasferiscono il mutuo dalla banca tradizionale alla Jak e passano a un tasso fisso dell'1,4% per 10 anni. Che era il tasso proposto dalla Jak in quegli anni.

BRITT ANDERSSON - SOCIA BANCA JAK
E' meraviglioso perché ho visto come i miei debiti si sono ridotti ogni mese. Nella banca tradizionale non si riduceva il debito, pagavo l'interesse e solo una piccola somma andava a ridurre il debito. In questo modo invece abbiamo sostenuto meno spese e ora mio marito è andato in pensione, 16 mesi prima del previsto.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Quando siamo andati a trovarli avevano appena finito di ripagare il loro mutuo per la casa e dopo qualche mese potevano anche prelevare i loro post-risparmi circa 20.000 euro che gli erano stati versati su un conto bancario tradizionale, poiché tutti i soci JAK hanno bisogno anche di un conto di questo tipo per i pagamenti e i prelievi. Se poi un socio risparmia per 30 anni e non chiede mai prestiti è ovvio che in un sistema del genere che non matura interessi ci rimetteràper via dell'inflazione. Questo non è un problema?

FRANK MAGNUS - DIRETTORE BANCA JAK
Il fatto è che noi non guardiamo solamente alle persone come singoli individui, noi lavoriamo con una collettivitàe perciò i punti di risparmio che una persona ha accumulato, può regalarli ad un altro che ne trae beneficio.

BARBRO VON KRUSENTIERNA-SOCIA BANCA JAK
Credo in una societànella quale le persone si aiutino a vicenda, so che quando risparmio il mio denaro con Jak loro lo presteranno ad altri soci che hanno bisogno di prestiti.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Prestito come reciproca solidarietàtra le persone, questa è la grande eresia finanziaria di Jak. Oltre 500 volontari organizzati in 28 circoscrizioni locali dedicano gratuitamente il loro tempo per diffondere questa idea e per trovare nuovi soci.

 

LENNART ANDERSSON-CIRCOSCRIZIONE NORD HALSINGLAND BANCA JAK
Per me Jak rappresenta un modo per impegnarmi attivamente in questioni politiche,e se io posso dare il mio contributo per portare il mondo in questa direzione per una societàlibera dal concetto di interesse, lo farei.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Con la Jak Bank, un socio può chiedere un prestito anche se non ha mai risparmiato. Se per esempio chiede in prestito 3 monete è però obbligato ogni mese a restituirne due. Una per ripagare il prestito chiesto, l'altra per contribuire alla sua quota di risparmio e cosi via. Alla fine dei tre mesi avràguadagnato i 6 punti necessari per il prestito che aveva preso in anticipo. Tutto questo grazie al meccanismo del post risparmio. Marten vive ad Helsingborg, ha acquistato casa di recente e l'ha pagata 210.000 eruo. Ha contratto solo il 5% del suo prestito con la Jak Bank per 5 anni e per il resto ha fatto un mutuo trentennale con una banca tradizionale. Perché hai preso questo prestito a breve termine?

MARTEN HERMANSSON-SOCIO BANCA JAK
I post-risparmi rendono impossibile chiedere un prestito maggiore. Comunque un prestito a breve termine mi va bene perché sto facendo delle ristrutturazioni, pago il debito e poi ne chiedo un altro con Jak, invece di avere un grosso prestito a lungo termine.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
I post-risparmi non generano interessi, ma anche nei conti ordinari delle banche tradizionali svedesi gli interessi sono quasi inesistenti... Ci sono però delle altre differenze che convincono il socio Jak ad aderire anche solo idealmente a questo modello finanziario alternativo.

MARTEN HERMANSSON-SOCIO BANCA JAK
Jak è molto concentrata sulle economie locali, non siamo interessati ad andare in Cina, e investiamo qui il nostro denaro. Per esempio facciamo investimenti che si svilupperanno su 2 generazioni, non solo per un paio di anni e poi sparire. Questo è quello che io chiamo economia sostenibile.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Mellanfiarden è un piccolo paese di pescatori nel nord della Svezia. Eva è un'imprenditrice e si occupa di turismo e della produzione di reti da pesca. Ha avuto un prestito da Jak per l'acquisto di un motore per la barca.

EVA ERIKSSON-SOCIA BANCA JAK
Se non avessimo preso contatto con JAK avremmo dovuto sospendere l'attività.

GIORGIO SIMONETTI
Perché?

EVA ERIKSSON-SOCIA BANCA JAK
Perché tutte le altre banche ci hanno detto: "No, non metteremo una corona svedese per loro". Jak è stata l'unica via d'uscita. E' molto difficile oggi in Svezia avere piccole aziende. E devi avere risultati molto, molto buoni se vuoi che le grandi banche credano nella tua azienda. Noi viviamo nel Nord della Svezia, questa è una piccola comunità.... Ed è molto importante che Jak decida di venire qui e di aiutarci ad avviare aziende così che i giovani possano rimanere a vivere qui e trovare lavoro.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Anche la parrocchia cristiana evangelica di Hudiksvall aveva bisogno di restaurare la propria Chiesa grazie a un ulteriore servizio offerto dalla Jak il risparmio di supporto che consiste nel raccogliere risparmio per una finalitàritenuta utile dalla collettività. In questo caso la chiesa ha potuto chiedere un prestito utilizzando i punti risparmio accumulati dai soci che hanno aderito al "risparmio di supporto".

 

ANNICA BRUN-PRES. CHIESA EVANGELICA HUNDIKSVALL
Tutto il denaro che abbiamo nella nostra Chiesa è dato dalla gente. Non riceviamo nessun supporto dal Governo. Prima avevamo un grosso prestito in una banca tradizionale e ogni anno dovevamo pagare molto denaro in interesse.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Il costo del prestito con la banca tradizionale era di circa 5000 euro l'anno. Ora la spesa si è ridotta a meno di mille euro l'anno.

 

MIRIAM BERJLUND-PASTORE CHIESA CRISTIANA EVANGELICA
Quando rifletto sul denaro penso alle parole di Gesù: lui disse che tu non puoi servire allo stesso tempo Dio e Mammona. Nella vita non puoi solo accumulare e chiederti "Quanto posso avere?". Noi dobbiamo essere anche servitori.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
I soci Jak devono per forza risiedere in Svezia. Tuttavia il loro modello finanziario è giàstato copiato in Germania, dove a Stoccarda è nata una banca che si basa sullo stesso meccanismo e sugli stessi principi.

JOHAN OPPMARK-AMMINISTRATORE DELEGATO BANCA JAK
Abbiamo un'organizzazione in Svezia che si chiama Caja, formata anche da soci Jak. Loro conoscono il sistema e possono consigliare altre persone in altri paesi su come avviare una banca come Jak.

GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
La Jak Bank è stata fondata da Ake Mobrandt nel 1965, importando il nome e l'idea dalla Danimarca, dove negli anni '30 nacque la prima banca di questo tipo. Jak è un acronimo che sta per terra, lavoro e capitale, i 3 fattori che sono alla base di ogni economia. Un'economia che per la Jak deve essere libera dal concetto di interesse e perciò non al servizio della speculazione.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Ma cos'ha il nord Europa di diverso, sarà il sangue o il freddo.


Segnalazioni librarie:

La moneta è una delle più geniali invenzioni dell’umanità, ma anche una delle più pericolose. "La moneta libera da inflazione e da interesse" spiega in modo semplice e chiaro come le politiche finanziarie regolino i mercati globali e come l’interesse distrugga le nostre società e gli ecosistemi. In...
 

Marco Della Luna, Antonio Miclavez,
Euroschiavi - Terza Edizione Aggiornata e Riveduta
L'Italia è sempre più povera a causa di un debito pubblico in continuo aumento che comporta un'elevata pressione fiscale.Il debito pubblico è un'invenzione costruita da politici e banchieri al fine di arricchire gli azionisti privati della Banca Centrale italiana e europea.In passato, le banche che...