Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il cuculo. Altre 130 unità abitazioni-fortezza israeliane in Gisgiordania...

Il cuculo. Altre 130 unità abitazioni-fortezza israeliane in Gisgiordania...

di - 11/03/2010

Fonte: medioevosociale


Le agenzie riportano le proteste degli USA per l'espansione della colonizzazione  delle zone  palestinesi   di Gerusalemme est e GisGiordania. Israele ha annunziato la costruzione di altre milleseicento unità abitative nei luoghi dove sono state demolite o espropriate le case dei palestinesi che in conseguenza di ciò sono stati privati della cittadinanza  e costretti a sdradicarsi, ad affollare i campi profughi, a diventare paria apolidi nella loro stessa terra. Altre 130 unità abitazioni-fortezza si stanno costruendo  costruite in Gisgiordania.. Questo annunzio di Israele è l'ennesimo  di un programma che non si  è mai rallentato nè fermato e che ha creato dentro la Gisgiordania inizialmente delle enclave  ora delle vere e proprie fortezze  di coloni che hanno emarginato la popolazione originaria. I coloni si sono accresciuti in grande numero da quando Abu Mazen ha disconosciuto la vittoria elettorale di Hamas e, con l'aiuto di Israele, è riuscito ad isolarlo nella striscia di Gaza in uno spaventoso  lager a cielo aperto dal quale è impossibile andarsene e difficilissimo viverci dentro una muraglia che isola dal mondo.   Con la crescita numerica è cresciuta  l'arroganza razzista  dei coloni che ora  sono molto di  più del cuculo che era penetrato nel nido altrui ma squadre paramilitari di sionisti fanatizzati da una dottrina che li ha convinto a credere la Palestina la loro terra  per decisione divina e che è sacrilega la presenza di popolazioni di altra religione. IL fondamentalismo religioso fomenta una continua pulizia etnica. Non passa giorno che non si verifichino brutali maltrattamenti, ferimenti e uccisioni di cittadini palestinesi.
 L'Autorità palestinese non conta niente e, se non collabora, viene aggredita nelle sue stesse caserme.
I programmi di  pulizia etnica per fare avanzare la colonizzazione israeliana vengono portati avanti assieme ad una allucinante  interminabile trattativa di "pace" che dura oramai da alcuni decenni e che, chiaramente, costituisce una copertura propagandistica  alla guerra  a bassa intensità che a volte diventa ad alta intensità. Le sortite di caccia umana dei coloni
armati di mitra sono quasi quotidiane.  Le prevaricazioni e le violenze , lo sdradicamento di ulivi e di vigne, l' uccisione di pecore, gli  incendi dei raccolti  sono cronaca quotidiana. I palestinesi non possono reagire. Verrebbero subito uccisi.
 Il ruolo degli USA è di finto paciere. Gli USA  e la Nato non vogliono la pace perchè hanno deciso  di tenere in fermento tutta l'area. Oltre cinquecentomila soldati tra regolari e contractors occupano l'Iraq e l'Afghanistan.  Israele ha ridotto in macerie per due volte in venti anni il Libano. Ora l'obiettivo   è la sottomissione dell'Iran o la sua distruzione. Le politiche USA e di Israele sono  identiche e non prevedono alcuna pace. La pace farebbe prosperare i popoli di  una zona ricca di petrolio e di altre materie prime e la condizione che si vorrebbe per questi è   quella di Haiti o delle Nazioni dell'america latina soggette al predominio delle multinazionali.
E' chiaro che non c'è alcuna intenzione di creare uno Stato palestinese indipendente che possa vivere in pace accanto ad Israele. Si prevede un unico Stato etnico-religioso  dotato di uno degli eserciti più potenti del mondo e di un ernorme  arsenale nucleare che vuole espandersi ben al di là delle terre che occupa e dominare su una vastissima area.  . L'ideologia sionista è riuscita ad egemonizzare la politica e la cultura delle comunità ebraiche e creato l'idolatria di uno Stato di soli ebrei.  Dentro l'ebraismo esistono  resistenze  sempre più deboli  a questo progetto.  Molti soldati hanno pagato con la galera il loro rifiuto a seviziare e massacrare i palestinesi. Ma in atto non esiste alcuna possibilità di fare prevalere una corrente pacifista e umanitaria tra gli israeliani.
Il sionismo viene incoraggiato dall'Occidente ed identificato con l'ebraismo. Quando Napolitano sostiene che chi è contro Israele è antisemita  criminalizza in blocco ed a priori ogni critica, ogni insofferenza. Tutta la stampa occidentale dal NYT a Repubblica è rigorosamente allineata con Israele senza se e senza ma ed accetta senza battere ciglio qualsiasi misfatto. Gaza è stata bombardata per circa un mese, è stata distrutta, cinquecento bambini e circa duemila civili sono rimasti uccisi ma questo non ha emozionato nessuno dei famosi opinionist  che non si sono peritati di  dare uno straccio di giustificazione alla distruzione di una regione con quasi due milioni di persone.
 La trattativa israeliano-palestinese è una commedia che non si concluderà mai. Quanti ritenevano che il comportamento di Israele fosse conseguenza del fanatismo terrorista di Hamas dovrebbero dirci perchè non sia servito a niente il comportamento remissivo e collaborazionista di Abu Mazen che
è considerato alla stregua di un servo che deve ringraziare per non essere scudisciato o impalato.
 I palestinesi debbono ritrovare al più presto la loro unità se non vogliono fare la fine delle tribù di pellirossa che gli Usa mettevano l'una contro l'altra mentre li spingevano verso le terre più inospitabili
per chiuderli in " riserve".Ancora oggi gli scalpi dei sioux e gli oggetti della loro cultura sono souvenir
per turisti nei drugstore del Texas o dell'Arizona. Questa infame mercificazione della memoria e della cultura dei popoli vinti e quasi scomparsi    come i bufali delle grandi praterie o i maori australiani deve essere di monito.