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Contractors, la guerra in appalto nel Vicino Oriente

di Federico Dal Cortivo - 12/08/2010

Fonte: irib

Contractors, la guerra in appalto nel Vicino Oriente

Non è una novità per nessuno che fin dall’arrivo delle forze Alleate nei teatri operativi dell’Afghanistan e dell’Iraq, si sia fatto ricorso da parte degli Stati Uniti di forze mercenarie, meglio note come Private Military Companies, e formate da “Contractors”, nome che ha occupato il posto di mercenario.

La guerra in appalto nel Vicino Oriente problemi e prospettive per i mercenari del XXI° secolo

Non è una novità per nessuno che fin dall’arrivo delle forze Alleate nei teatri operativi dell’Afghanistan e dell’Iraq, si sia fatto ricorso da parte degli Stati Uniti di forze mercenarie, meglio note come Private Military Companies, e formate da “Contractors”, nome che ha occupato il posto di mercenario. Il processo di privatizzazione delle Forza Armate Usa era partito nel 1985, quando il Pentagono iniziò a appaltare i servizi logistici a società private. Nel 1990 le amministrazioni Clinton e HWBush decisero di ridurre di un terzo la consistenza delle Forze Armate Usa e quindi per poter continuare a operare a livello strategico , si ricorse sempre più alle aziende private come la Kbr che vinse il Logistics Civil Augmentation Program nel 1992. Nelle intenzioni del governo Usa gli obiettivi erano l’incremento dell’efficienza e la riduzione dei costi.

Il CentCom stimava nel 2006 in 100.000 i contractors presenti in Iraq ,saliti poi a 160.000 nel 2007, l’equivalente delle truppe Usa presenti in quel teatro, di cui almeno 40 - 50 mila armati e dediti alla difesa di obiettivi umani, infrastrutture e operazioni d’appoggio a Cia e Jsoc-Comando Operazioni Speciali .

Il giro d’affari stimato annualmente supera centinaia di miliardi di dollari, il solo Dipartimento della Difesa Usa spende 375 miliardi l’anno, i ricavi per queste nuove imprese sono elevatissimi, se consideriamo che per proteggere obiettivi importanti, si arriva a pagare dai 1000 ai 2000 dollari al giorno per contractor.

Nel 2010 Eric Prince, proprietario della Blakwater ora XE/Services ha avuto dall’amministrazione Obama un contratto da 100 milioni di $ per la sicurezza in Afghanistan, come confermato di recente da Leon Panetta Direttore della Cia (Abc News giugno 2010).

Altri 2,5 miliardi di dollari sono stati elargiti alla Dyncorp per l’addestramento della polizia collaborazionista irachena che non sta dando i risultati sperati .

Nel 2010 sono 104 mila gli uomini d’imprese private operanti in Afghanistan che superano in numero i gli effettivi delle forze regolari Usa che arrivano a 100 mila.

Di questi 104 mila, 16.400 sono di nazionalità varia, 78.400 locali e 9300 statunitensi. Forse desterà sorpresa la presenza d’iracheni e afghani nelle imprese di contractor, ma anche in una nazione occupata ci possono essere dei collaborazionisti disposti a lavorare per il nemico.

Ai contractors sono richiesti anche compiti propriamente militari nelle città non pacificate dell’Iraq e in seguito dell’Afghanistan, dove la guerriglia nazionale va crescendo di giorno in giorno, mettendo in seria difficoltà le truppe di occupazione.

Per i contractors nel Vicino Oriente il Dipartimento di Stato ne ha fatto largo uso per assicurare la protezione dei suoi uomini, e se in Afghanistan sono utilizzati anche per addestrare le forze collaborazioniste di Karzai, è oramai provata la loro presenza nel tristemente famoso carcere iracheno di Abu Garib. Certamente il poter disporre di uomini senza divisa, che rispondono solo all’impresa che li schiera su terreno, rendono al Pentagono più agevole compiere anche operazioni sotto copertura o al di fuori di quelle leggi e convenzioni internazionali che solitamente vincolano gli eserciti regolari.

La Blackwater-XE/Services, una delle più famose Pmc, può contare su un rapporto che dura da diversi anni con il Comando Operazioni Speciali Jsoc, il quale può svolgere con più disinvoltura l’eliminazione di avversari politici e militari,nonché guidare anche gli Ucav (la sezione Guardian Flight Systems è nata per istruire e costruire velivoli pilotati a distanza) che colpisco le basi della guerriglia in Pakistan e Afghanistan con i soliti morti tra i civili, con tutti i vantaggi a livello diplomatico e politico che ciò comporta.

Anche la Cia si avvale dei contractors nei vari teatri operativi che la vedono coinvolta, in quello specifico Pakistano-Iracheno e Afghano, questi ultimi hanno fornito uomini e mezzi aerei per compiere missioni volte all’eliminazione di capi della guerriglia nazionale talebani, sempre Leon Panetta conferma che nelle zone di guerra l’Agenzia d’Intelligence ha numerose basi avanzate, che subiscono attacchi, quindi è necessario garantire la loro sicurezza che noi affidiamo alle Pmc, così come fa lo stesso Dipartimento di Stato. (Leon Panetta a Abc News giugno 2010)

Per quanto concerne l’impiego tattico di queste forze non convenzionali. Esso vede la massima espressione nel Law Enforcemnet, operazioni di polizia e guerra a bassa intensità, ma che presuppongono la presenza di personale ben addestrato e questo arrivano in abbondanza alle Pmc attratti dagli alti guadagni, già formato (un Ranger, Berretto Verde ecc. costa all’erario Usa oltre 250 mila $ per 18 mesi di addestramento), che vengono invece risparmiati dalle società militari private, che possono così impiegarli con un notevole risparmio, massimizzando i profitti.

Negli Stati Uniti è aperto il dibattito sull’uso smisurato di Pmc nel settore difesa, c’è chi ha parlato di possibili cospirazioni, riferito principalmente al duo Georg W. Bush e Dick Cheney e ai loro amici beneficiati dai contratti miliardari fatti dal governo, perché queste sfuggirebbero a ogni controllo , non dovendo sottostare come le Forze Armate al codice militare, e a una struttura gerarchica ben definita, in effetti, chiunque potendo pagare potrebbe allestire un piccolo esercito armato di tutto punto.

Altra questione che solleva critiche sulla stampa più indipendente è l’utilizzo oltre il lecito dei contractors, come negli abusi e violenze a danno dei detenuti nelle carceri tristemente famose di Abu Gharib in Iraq (il 50% degli interrogatori venne fatto da appartenenti alla Titan Corporation e Caci) e di Bagram in Afghanistan, oltre a numerosi crimini di guerra commessi nelle zone di occupazione. “Era 16 settembre 2007 nella piazza Nisour a Baghdad, meglio conosciuta come domenica di sangue. Qui uomini della Blackwater aprirono il fuoco sulla folla senza alcuna motivazione plausibile, uccidendo uomini, donne e bambini, causando oltre ventotto morti.Sembra che lo scoppio di una bomba, lontana, però dal luogo della strage abbia innescato la feroce reazione delle guardie private, intervenute anche con un loro elicottero”. Non è un mistero che questi mercenari considerino gli iracheni e gli islamici tutti terroristi, del resto proprio Eric Prince contribuisce attivamente alla causa dei “neocon” nella cosiddetta “guerra al terrorismo”.

Nel 2006 uomini della AEGIS Private Security misero nel circuito internet un filmato in cui si vedeva mentre sparavano sui civili al ritmo della canzone di Elvis Presley “ runaway”. L’anno precedente nel 2005, il Generale Karl Horst, vice comandante del III Divisione di fanteria Usa aveva appurato che nel giro di due mesi a Baghdad i contractors arano stati coinvolti in dodici sparatorie causando tra i civili sei morti e tre feriti,come ebbe lui stesso poi a dichiarare: “Questi ragazzi si muovono liberamente e fanno cose stupide, su di loro non vi è alcuna autorità, sparano alle persone e poi qualcun altro deve fare i conti con le conseguenze di quanto accaduto”.

Negli Usa giace una proposta di legge approvata alla Camera nel 2007, ma che non è passata poi al Senato, del deputato David Price nel quale si chiedeva la creazione di una squadra investigativa dell’FBI per perseguire abusi e reati commessi dai contractors,tra i suoi sostenitori l’allora Senatore Barak Obama.

Una soluzione l’ha prospettata dalle pagine del Small Wars Journal in veterano dell’intelligence, Malcom Namce: creare un comando all’interno delle Forze Armate degli Stati Uniti che dovrebbe coordinare e gestire le operazioni condotte dalle Pmc. Altri, ipotizzano di dare un uniforme alle guardie private,molti di essi sono veterani statunitensi, ma per gli stranieri necessiterebbe la cittadinanza Usa. La cosa sta già avvenendo nelle truppe regolari, dove sempre più immigrati si arruolano , anche in considerazione della minor disponibilità della popolazione americana,per poi ottenere la cittadinanza.

Comunque andrà a finire resta palese il fatto che truppe non regolari partecipano in parte attivamente alle guerre d’aggressione degli Stati Uniti,macchiandosi anche di efferati crimini e nei confronti dei quali ben poco si è fatto. I quattro contractor uccisi e i cui corpi furono esposti a Falluja nel 2004, testimoniano da soli l’odio profondo che le popolazioni nutrono nei confronti di questi mercenari,dopo questo episodio si scatenò la rappresaglia sulla sfortunata città irachena a colpi di fosforo bianco e proiettili all’uranio impoverito, con tutta la barbarie di cui sono tristemente famose le truppe americane nella loro storia fatta di guerre d’aggressione in nome e per contro della democrazia.

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Alcune delle principali PRIVATE MILITARY COMPANIES E RELATIVI INDIRIZZI:

Dyn Corp International (Usa)

AKE-Integrate Risk Solution (Gb) service@akegroup.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Cliport (Gb) Consultancy and Training

Armor Group (Gb) - Pianificazione e amministrazione della sicurezza-Sminamento e bonifica di aree a rischio - Difesa a installazioni petrolifere e minerarie. Indirizzo: 25 Buckingham Gate-London SW1 E 6 LD-tel (44) (20) 7808-5800- fax (44) (20) 7233-7434 email- info@armorgroup.com- Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Custer Battles (USA)- Difesa personale e di siti sensibili-Logistica e trasporti.

Indirizzo: 3959 Pender Drive Suite 109 Fairfax, VA 22050- Tel. (1) 703-385-1121- fax (1) 703-385-2177 email cbaumann@custerbattles.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Diligence Middle East (USA) – informazione e sicurezza-protezione individuale e di siti a rischio-Forniva protezione al CPA (autorità provvisoria americana)- Indirizzo: 1275 Eye Stree, NW Washington,DC 20005-Tel. (1) 202-659-6210 –fax (1) 202-659-6210- email kjosey@diligenceiraq.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.   www.diligencellc.com

Abbiamo poi la famosa BLACKWATER/XE Services, fondata dall’ex Navy Seals Erik Prince.

Può contare su cinquanta mila uomini provenienti dal Nord America e Sud America (cileni e colombiani questi ultimi addestrati nel famoso Plan Colombia). In Iraq ha fornito protezione al governo provvisorio diretto da Paul Bremer, che poteva vantare oltre trenta guardie personali, elicotteri e unità cinofile. Il presidente è attualmente il Generale in congedo dei Rangers Joseph Yorio, mentre tra i collaboratori spicca Robert Ritcher ex vicepresidente della Cia. La Blackwater vanta anche un centro d’intelligence, la Total Intel Solution reclutando ex Fbi-Cia e Dia.

Oltre a una piccola componente aerea, anche una nave fa parte del piccolo esercito privato, la McArthur, con tanto di ponte di volo, piccoli natanti e incursori.

La israeliana Beni Tal-Israeli Security Company, formata da ex appartenenti alle unità d’elite delle forze armate israeliane -TSAHAL, la SANDLINE britannica, la COMBAT FORCE sudafricana, la HILL and ASSOCIATES Ltd di Hong Kong, l’australiana OPTIMAL SOLUTION SERVICES -

IL MERCENARIO NEL DIRITTO – Diritto federale elvetico-Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali-Sezione II -Statuto di combattente e di prigioniero di guerra.

ART. 47 MERCENARI: 1) Un mercenario non ha diritto allo statuto di combattente o di prigioniero di guerra. 2) Con il termine mercenario si intende ogni persona: A) che sia appositamente reclutata, localmente o all’estero, per combattere in un conflitto armato. B) che di fatto prenda parte diretta alle ostilità. C) che prenda parte alle ostilità spinta dal desiderio di ottenere un profitto personale, e alla quale sia stata effettivamente promessa, da una parte in conflitto o a suo nome, una remunerazione materiale nettamente superiore a quella promessa o corrisposta ai combattenti aventi rango e funzioni similari nelle forze armate di detta Parte. D) che non sia cittadino di una parte in conflitto, né residente di un territorio controllato da una Parte in conflitto. E) che non sia membro delle forze armate di una Parte in conflitto. F) che non sia stato inviato da uno Stato non parte nel conflitto in missione ufficiale quale membro delle forze armate di detto Stato.