Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il denaro, l'astrazione completa

Il denaro, l'astrazione completa

di Massimo Fini - 26/10/2025

Il denaro, l'astrazione completa

Fonte: Massimo Fini

“Nemmeno l’amore ha fatto impazzire tanti uomini quanti ne sono impazziti scervellandosi sulla natura del denaro” (Wlliam E. Gladstone)
Il denaro inteso come moneta, e non come semplice segno, fa la sua prima apparizione in Lidia fra la fine dell’VIII secolo a.C. e l’inizio del VII. Si presenta cioè in forma fisica, materiale e non metafisica, che è la vera essenza del denaro, anche se, riprendendo da Gladstone, nessuno ha mai capito che cosa sia veramente il denaro.
All’inizio questa moneta è composta di oro misto ad argento (‘la moneta grossa’) per le spese correnti c’è la cosiddetta ‘moneta piccola’, di rame e una piccola percentuale di argento (‘il bilione’). Cioè i possessori d’oro e d’argento, cioè i ricchi tesaurizzano e realizzano in ‘moneta grossa’ ma pagano i lavoratori in ‘moneta piccola’ che serve per le spese correnti, e non può essere tesaurizzata.
Col tempo, attraverso varie trasformazioni, il denaro perde ogni consistenza fisica. Fondamentale in questo percorso è “la lettera di cambio”.
Intorno agli anni Novanta del secolo scorso, prima ancora dell’avvento dei bitcoin, che sono astrazione su astrazioni, perfettamente funzionali quindi al sistema del denaro, compaiono swaps, futures, hedges found e knock-out. Sono opzioni su opzioni su opzioni, scommesse su scommesse su scommesse, speculazioni sulla speculazione delle speculazioni, transazioni su simboli di simboli di simboli, moltiplicazioni di moltiplicatori in un avvitamento all’insù, verso il futuro, che teoricamente non ha limite. Soros, un ebreo di grande intelligenza, si oppose perlomeno ai knock-out capendo benissimo che, questo avvitamento all’insù del mercato finanziario, avrebbe portato inevitabilmente alla fine di quello stesso mercato, cioè al sistema su cui lui, Soros, aveva vissuto e prosperato.
Fatto uno tutto il denaro esistente in qualsiasi forma, beni mobili, immobili, obbligazioni, futures ecc. con cui si possono comprare tutti i beni e i servizi del mondo, che cosa rappresenta il restante 99%? Nulla. O per meglio dire rappresenta la solita scommessa sul futuro che è la stessa essenza del denaro. Il denaro, nella sua estrema essenza, è futuro, rappresentazione del futuro, scommessa sul futuro, rilancio inesausto sul futuro, simulazione del futuro a uso del presente. “Se il futuro non è eterno ma ha una sua finitudine noi, alla velocità cui stiamo andando, proprio grazie al denaro, lo stiamo vertiginosamente accorciando. Stiamo correndo a rotta di collo verso la nostra morte, come specie. Se il futuro è infinito e illimitato lo abbiamo ipotecato fino a regioni temporali così sideralmente lontane da renderlo di fatto inesistente. L’impressione infatti è che, per quanto veloci si vada, anzi proprio in ragione di ciò, questo futuro orgiastico arretri costantemente davanti a noi. Come per chi abbia la pretesa di raggiungere l’orizzonte. O, forse, in un moto circolare, niciano, einsteniano, proprio del denaro, ci sta arrivando alle spalle gravido dell’immenso debito di cui l’abbiamo caricato. Se infine, come noi pensiamo, il futuro è un tempo inesistente, un parto della nostra mente, come lo è il denaro, allora abbiamo puntato la nostra esistenza su qualcosa che non c’è, sul niente, sul Nulla. In qualunque caso questo futuro, reale o immaginario che sia, dilatato a dimensioni mostruose dalla nostra fantasia e dalla nostra follia, un giorno ci ricadrà addosso come drammatico presente. Quel giorno il denaro non ci sarà più. Perché non avremo più futuro. Nemmeno da immaginare. Ce lo saremo divorato”.