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Se l’Occidente diventa il Far West

di Lucio Caracciolo - 26/10/2025

Se l’Occidente diventa il Far West

Fonte: La Repubblica

Il lascito più profondo che la rivoluzione americana incarnata da Trump minaccia di lasciare a noi europei è la ridefinizione dell’Occidente in termini di razza e religione. La tesi: esiste un solo Occidente, quello delle nazioni bianche e cristiane. Ovvero dell’America originaria, che dopo aver sterminato gli indigeni afferma in quella terra intonsa — il sangue altrui non ha colore — il proprio canone anglo (germanico) — bianco- protestante. Insomma, l’Occidente è il Far West. Inversione dello storico Occidente europeo, in ripida decadenza. Nel discorso pronunciato otto anni fa a Varsavia Trump pronuncia dieci volte la parola “West”, sinonimo di “civiltà” (cinque richiami). Sullo slancio chiama la crociata occidentale contro gli immigrati e se ne intesta il comando “a difesa della civiltà stessa”. Ovvero “individuo e sovranità”. Tradotto: legge del più forte, dominio della violenza. Anarco-autoritarismo. Ognuno è sovrano di sé stesso, ma sotto la stessa bandiera e la medesima guida. Eco del dogma di Margaret Thatcher, per cui “non esiste qualcosa come la società”. Conclusione: “La fondamentale questione del nostro tempo è se l’Occidente vuole sopravvivere”. Tradotto: sbarriamo la porta di casa a chi non corrisponde al carattere bianco e cristiano della nostra civiltà. All’epoca un fine analista americano, Michael Kimmage, bollò Trump 1 “primo presidente non-occidentale degli Stati Uniti”. Trump 2, sopravvissuto a un fallito colpo di Stato, rieletto un anno fa con ampio mandato, rimane fedele a sé stesso. Anzi raddoppia. Dichiara guerra al “nemico di dentro”. E per questo fa convocare dal suo ministro della Guerra (ex Difesa), l’improbabile Pete Hegseth, ottocento fra generali e ammiragli. Trump si scatena contro gli immigrati, alias terroristi, che hanno invaso la patria bianca grazie al lassismo dei democratici. In chiaro: “Questa è una guerra. Una guerra da dentro”.
Il cambio di regime in corso Oltreatlantico tende a una plutocrazia bianca guidata da un presidente monarca, sicuro di guadagnarsi il terzo mandato grazie alla reinterpretazione evolutiva della costituzione. Per magari installarvi la sua dinastia. Il primo ordine esecutivo di Re Donald lo abiliterà a definire il biancore dei sudditi secondo necessità.
L’Occidente che Trump ci propone in quanto bianchi d’Europa implica una guerra (in)civile permanente fra titolari del marchio “West”, perciò individui sovrani, e invasori colorati, infedeli da respingere. I primi invitati a proliferare, altrimenti la partita è persa in partenza via demografia. E a barricarsi entro frontiere militarizzate per respingere i nuovi barbari. L’Internazionale bianca sognata dalla tribù Maga non ha nulla a che fare con il messaggio del Cristo ma intende mobilitare le frange tradizional-reazionarie dei suoi asseriti fedeli che vedono nelle rispettive Chiese, specialmente ma non solo evangelicali, il fine da proteggere, non il mezzo per propagandare la fede. Sarebbe interessante ascoltare al riguardo la voce del papa americano — cui forse i guardiani delle frontiere a stelle e strisce potrebbero imputare la co-cittadinanza peruviana — su questioni di così decisivo, universale momento, con grazia sollevate dal capo del suo paese di nascita.
Perché la ridefinizione dell’Occidente parte ma non finisce in America, Canada e Groenlandia inclusi (agli inuit si può fare uno sconto, visto che sono l’89% dei circa 56 mila abitanti di quella terra tanto preziosa). La strategia trumpiana vuole i nuovi vecchi Stati Uniti centro dell’Internazionale bianca estesa a diversi paesi europei, fors’anche asiatici (Israele, Corea del Sud, Giappone?). Nel Vecchio Continente si conta su Polonia, Ungheria, domani persino su Francia, Germania e Regno Unito se finissero in mano a lepenisti, neonazionalisti tedeschi e anglodestre radicali. Sull’Italia di Giorgia Meloni, pur apprezzata, resta qualche dubbio — non tanto di fede quanto di traduzione in atti.
Ma il grande slam della Casa Bianca (nomen omen) sarebbe riportare la Russia nella bianca casa delle origini, insieme a Ucraina, Bielorussia e altre repubbliche ex sovietiche. Dalla difesa della razza all’attacco alla Cina?