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Strane coincidenze

di Enrico Piovesana - 06/10/2010


 


Il governo di Berlino è stato l'unico a smentire gli allarmi americani sul rischio di attentati in Europa. Poche ore dopo, la notizia – ancora non confermata – dei terroristi tedeschi uccisi in un raid Usa in Pakistan

L'allarme sul rischio attentati in Europa lanciato nei giorni scorsi dagli Stati Uniti, seguito addirittura da un 'travel alert' per i cittadini americani diretti nel Vecchio Continente, è stato preso sul serio da tutti i governi alleati europei, tranne uno: la Germania.

Lunedì mattina il ministro degli Interni tedesco, Thomas de Maizière, ha pubblicamente annunciato di non credere a questo allarme: ''Non c'è alcuna indicazione concreta di possibili imminenti attacchi terroristici in Germania'', ha dichiarato il ministro durante una conferenza stampa a Berlino. ''Non c'è alcun motivo di allarmismo: i possibili obiettivi indicati sono considerati a rischio attentati da anni, quindi non c'è alcuna novità''.

Secondo l'intelligence Usa, da recenti intercettazioni di conversazioni online tra militanti jihadisti in Pakistan era emerso un piano terroristico che prevedeva attacchi contro tre specifici obiettivi nella captale tedesca: l'hotel Adlon vicino alla Porta di Brandeburgo, la stazione ferroviaria centrale Hauptbahnhof e la torre della televisione in Alexanderplatz.

Gli obiettivi del piano sarebbero emersi anche dalle informazioni raccolte dalla Cia durante gli interrogatori del presunto terrorista afgano-tedesco Ahmad Sidiqi, catturato in Afghanistan dalle forze Usa lo scorso giugno e da allora detenuto nella prigione militare di Bagram, a nord di Kabul.

Lunedì sera, poche ore dopo le dichiarazioni del governo tedesco, le parole di Maizière sono state sepolte sotto una valanga di breaking news e lanci di agenzie: otto terroristi tedeschi uccisi in un bombardamento missilistico di droni Usa nella regione pachistana del Nord Waziristan. Nessuna conferma da Islamabad. Nessun commento da Berlino.

Dalla Cnn alla Fox, dal New York Times alla Bbc: tutti i mass media occidentali iniziano a parlare della 'pista tedesca' del terrorismo islamico come la più grande minaccia alla sicurezza dell'Europa e di tutto l'Occidente, rispolverando la 'cellula di Amburgo' dei dirottatori dell'11 settembre e parlando di centinaia di musulmani tedeschi che si addestrano nei campi terroristici pachistani.

L'indomani, dal Pakistan, emergono versioni discordanti e confuse sul numero e sull'identità delle vittime del raid Usa.
Fonti anonime dell'intelligence locale riferiscono che tre, forse cinque delle otto vittime del raid Usa erano cittadini tedeschi di origine turca, o forse araba. Impossibile però identificarli, poiché i talebani si sono portati via i corpi delle vittime.

Fonti giornalistiche pachistane parlano invece di ''sei talebani pachistani'' uccisi.
Secondo le informazioni raccolte dal corrispondente di Al Jazeera in Pakistan, Kamal Hyder, sotto le macerie della casa colpita dai missili americani in Nord Waziristan sono morti dei militanti islamici, ma anche ''almeno tre donne e alcuni bambini''.

Nella serata di martedì, il portavoce del ministero dell'Interno tedesco, Stefan Paris, ha dichiarato che ''non c'è nessuna conferma dell'uccisione di militanti tedeschi in Pakistan''.