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Il sonno (o il sogno?) della ragione produce mostri

di Alessandro Giuliani - 14/11/2011

Fonte: benecomune


Una famosissima incisione di Goya è universalmente nota come ‘Il sonno della ragione produce mostri’ , ma la lingua spagnola ammette per la parola ‘sueno’ anche la traduzione alternativa ‘sogno’ ed il grande Francisco, nel 1797, lascia aperte le due strade facendoci intendere che sono entrambe percorribili e tutto sommato equivalenti. Insomma il sogno di una ‘ragione onnipotente’ equivale al sonno (cioè allo spegnimento) della ragione propriamente detta.
L’articolo apparso il 2 Novembre sul Corriere della Sera dal titolo ‘L’invecchiamento è reversibile, nuova giovinezza per le cellule dei centenari’ si adatta meravigliosamente all’ (apparente) ambiguità di Goya.
L’articolo riporta di un risultato assolutamente scontato: anche le cellule dei tessuti di persone molto anziane possono essere riportate in uno stato di cellula staminale quando isolate dal corpo e coltivate in vitro. Il fatto che sia possibile ‘revertire’ le cellule ad uno stato staminale era stato osservato qualche anno fa ed è in accordo con considerazioni piuttosto semplici. Il carattere di staminalità corrisponde ad una situazione indifferenziata delle cellule che perdono le caratteristiche specifiche del tessuto d’appartenenza (muscolare, nervoso, epatico..) e riacquistano la proprietà di riprodursi e scegliere una differente via differenziativa. Questa non è una caratteristica intrinseca di ogni singola cellula, bensì una proprietà ‘collettiva’ del tessuto che, quando immerso in un certo ambiente costituito da un determinato insieme di caratteristiche chimiche (e.g. ormoni) e fisiche (e.g. pH, strutture di supporto..), riceve dei ‘segnali’ che portano la popolazione cellulare verso uno stato più primitivo. Questo fenomeno è alla base del fatto che i nostri tessuti (anche se siamo molto anziani) si devono rigenerare di continuo (si pensi al derma, ma lo stesso vale per le cellule del sangue, dei muscoli, dell’intestino..) e quindi hanno bisogno della possibilità di ‘ripartire da capo’. Una sorta di ‘staminalità non voluta’ in cui le cellule si sdifferenziano e recuperano la capacità di riprodursi è il cancro che è (purtroppo) un evento molto frequente.
Ma viviamo in un mondo di anziani che spesso hanno perso il senso della caducità della vita, per cui sognare di un elisir di giovinezza a portata di mano grazie al meraviglioso potere della scienza è di sicura suggestione. Ed ecco allora cosa insinua il giornalista
‘Come per ogni scoperta di questo tipo le rituali cautele impongono di ricordare che le prime applicazioni mediche arriveranno - forse - tra 10-15 anni, ma lo studio pubblicato ieri sulla rivista scientifica Genes & Development autorizza in linea di principio i sogni di una giovinezza da riacquistare e protrarre molto a lungo.’

Capito ? La locuzione ‘rituali cautele’ fa balenare che gli scienziati siano obbligati da un loro ‘rito’ a scoraggiarci ma che in realtà (strizzatina d’occhio) le loro cautele sono solo di prammatica, tra qualche anno ci siamo, l’elisir è pronto. Però diamo mostra di ‘serietà’ ed usiamo le locuzioni ‘in linea di principio’ e ‘sogni di giovinezza’ così facciamo la figura di quelli bravi, ma, a conti fatti, questo è ancora più subdolo.
Il gioco si svela alla fine con una chiusa assolutamente ridicola :
‘La questione sembra però a questo punto solo tecnica: servono molti fondi, esperimenti, sforzi e tempo, è vero, ma la strada è segnata e l'eterno processo nascita-crescita-invecchiamento-morte sembra ormai sovvertibile, con tutte le enormi implicazioni filosofiche e religiose che ne conseguono.’
Date soldi alla scienza, qui ormai non si tratta di scoprire nulla, ‘la strada è segnata’, e giù con le implicazioni ‘filosofiche e religiose’.
Ora, il lettore fedele di Bene Comune, sa che la termodinamica, da cui deriva la ‘freccia del tempo’ si basa su caratteristiche collettive dei sistemi, per cui non esiste la pressione di una singola particella, e neanche il suo volume, temperatura e pressione e quindi anche l’entropia (quella cosa per cui se rompiamo un vaso Ming in mille pezzi non vale la pena stare lì ad aspettare che il processo ritorni indietro a fornirci il vaso intatto) ha a che vedere con la presenza di un collettivo di oggetti elementari.
Lo stesso per gli organismi, laddove la fisica delle particelle elementari non ha in principio nessuna freccia del tempo privilegiata. Questa ‘strada segnata’ è una truffa da imbonitori di tv private minori, ciònonostante appare in un giornale serio, ciònonostante c’è da scommetterci che il nostro ‘borghese medio’ (la società civile..per usare una parola orrenda) sarà compiaciuta alla notizia e magari ne trarrà spunto per qualche amara considerazione sul miserabile stato della ricerca in Italia, laddove ‘..nei paesi civili..’.
Questo è a mio parere l’estremo livello di degenerazione dove il ‘sogno’ di una ragione calcolante onnipotente che si fa beffe della concretezza della natura, finisce in un ‘sonno’ di qualsiasi possibilità di un uso della ragione reale e quindi conscia dei suoi limiti. Ad altri indagare le motivazioni profonde di tutto ciò, a noi basti, per ora, segnalarne l’orrore.