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Considerazioni sui prossimi “ludi elettorali”: a chi interessa la sovranità?

di Enrico Galoppini - 09/01/2013

Fonte: Europeanphoenix



Sulle tanto decantate “elezioni” quale “esercizio di democrazia” ci siamo già abbondantemente espressi, ma vale forse la pena di ribadire un concetto che, se solo venisse ricordato alla vigilia del voto, farebbe disertare le urne alla quasi totalità delle persone, decretando un’implicita ed inappellabile condanna per una procedura alla quale, purtroppo, ancora in troppi attribuiscono una ‘sacralità’ del tutto fuori luogo.

Adesso – è “notizia del giorno” – sono “tutti contro Monti”.

Sogno o son desto? Ma se fino all’altro giorno erano “tutti con Monti” e facevano a gara per essergli uno più “alleato” dell’altro! Ma chi vogliono prendere in giro?

Evidentemente, ancora parecchia gente, almeno tra gli “arrivati” e i “soddisfatti” del presente stato di cose. Come minimo i bipedi con la scatola cranica vuota che si esaltano per le “primarie”, o i più attempati, che per tutta la vita hanno vissuto nel mito della scheda da infilare nel bussolotto per dire “conto anch’io”; ma anche le legioni d’imboscati in qualche posto pubblico, finiti lì chissà come, o i ragazzini freschi di “maturità” e d’indottrinamento sul “dovere civico” del voto.

Ma nessuno di questi mestieranti dell’avanspettacolo che ora all’unisono, in maniera a dir poco sbalorditiva, sono “tutti contro Monti”, ha mai trovato da ridire su una virgola di quanto propinato dal “professore” e dai suoi “tecnici” nel corso di un anno che gli italiani ricorderanno come uno dei più nefasti dal punto di vista dell’evidente peggioramento delle loro condizioni di vita materiale. E ora, che cosa vorrebbero propinarci tutti questi “anti-Monti” della domenica, per convincerci della loro buona fede?

Ce n’è per tutti i palati. Da chi promette che – secondo uno scontatissimo copione - toglierà subito l’Imu, a chi assicura che “moralizzerà la politica” (ma guarda un po’ che novità!), fino a chi, come la “sinistra”, farfuglia cose completamente incomprensibili, tanto è incapace d’inventarsi, perlomeno a titolo di battuta ad effetto, qualcosa di “alternativo” a Monti e ai “tecnici”. Almeno Berlusconi – riconosciamoglielo – ha un estro superiore alla norma, così, almeno in apparenza, può dichiarare “vendetta, tremenda vendetta” per il “golpe” attuato contro il suo governo circa un anno fa. Ma non ci s’illuda: anche se dovesse ritornare a Palazzo Chigi, non darà seguito a questi propositi bellicosi, perché farlo implicherebbe scoperchiare la fogna della Repubblica delle banane made in Usa.

Occhio che fra tutti questi “anti-Monti” non viene mai considerato Beppe Grillo. Per i “media” ufficiali sembra che addirittura non esista, salvo che per dare corda a due individui che ha fatto bene a cacciare dal movimento, o per inscenare patetiche discussioni sulla “democrazia interna” del “5 Stelle” (perché, esiste negli altri partiti?) o – cosa ancor più ridicola – sulla vena “sboccata” del suo capopopolo, come se un “vaffa” fosse più grave di una delle perle uscite dalla bocca di Monti e dei suoi dalla lacrima facile, come quella sui suicidi in Italia che sarebbero ancora “pochi” se confrontati a quelli in Grecia.

Invece, fatte salve le più che comprensibili riserve su quel che si aggira attorno al(l’ex) comico genovese (il fattore più inquietante è una ‘mistica’ della “democrazia dal basso” di stampo “tecnologico”), se proprio uno vuole andare a perdere quell’oretta per fare il “bravo cittadino”, potrebbe pure darglielo ‘sto benedetto voto. Si tratta di provare, perché peggio di così non può andare.

Tanto, chi non va a votare perché non crede che l’esercizio dell’autorità sia una cosa così banale da lasciarla scegliere da gente completamente incompetente come “gli elettori”, non ci andrà lo stesso, ma per tutti gli altri, solitamente attratti dall’idea del “cambiamento”, credo che l’unica cosa sensata da fare sia dare la propria preferenza al Movimento 5 Stelle, che almeno non annovera tra i suoi ranghi vecchi marpioni e maneggioni che sinceramente han fatto i loro tempo.

Ma sia chiaro che – come avevamo già scritto – qualora i “grillini” si aggiudicassero la maggioranza dei voti, anche se armati di tutte le più buone intenzioni verrebbero nel breve volgere di tempo risucchiati dalle logiche “liberal-democratiche” alle quali inesorabilmente ogni politico deve sottostare.

Ci sono tutte le premesse per presagire un esito di questo tipo.

C’è infatti qualcuno, Beppe Grillo compreso, che sta ponendo al centro della sua campagna elettorale i due imprescindibili cardini di ogni sovranità?

Moneta e forze armate. Non ci risulta… Sembra che tutto – anche dopo il “grande cambiamento” - debba proseguire come adesso, anche in caso di sua vittoria, per non parlare di una maggioranza di voti ad uno dei soliti partiti più che squalificati.

La moneta continuerà ad essere la “moneta-debito” e la nostra terra continuerà ad essere occupata da oltre cento basi ed installazioni militari Usa/Nato: la massa resterà aggiogata a vita per sbarcare il lunario, senza che abbia sentore che ciò ha a che fare con la “truffa del debito”, e verremo sempre più risucchiati nelle follie dell’espansionismo armato occidentale, per il quale le palanche si troveranno sempre.

Se poi aggiungiamo che per salvaguardare la salute pubblica, gravemente sotto assedio, di nuovo, nessuno farà nulla, il quadro è decisamente di quelli che inducono ad ignorare bellamente anche questa nuova tornata dei “ludi elettorali”.

Pare infatti che anche chi si presenta sotto le insegne della “grande novità” non abbia la forza per alzare gli occhi al cielo e constatare la decisa “stranezza” di cieli che presentano regolarmente “innocue velature”, per riprendere la frase fatta di “previsioni del tempo” sempre più manipolate dagli stessi responsabili dell’irrorazione di agenti neurotossici nella bassa atmosfera. Ora, cosa ci può essere di più grave che essere sottoposti a questo continuo ‘aerosol’ per motivi che nessun “metereologo” vi spiegherà mai? Non uno straccio di spiegazione viene dato, eppure basta alzare gli occhi al cielo ed imparare ad osservare, per poi trarre delle conclusioni o almeno avanzare delle ipotesi più che plausibili, ché trattasi delle elementari basi della tanto elogiata “civiltà scientifica”. Invece no, si nega la questione, d’una evidenza clamorosa, e così fan tutti, “grillini” compresi, infatuati come sono a “ripulire” la medesima gabbia in cui siamo e resteremo rinchiusi.

Moneta-debito: zero. Occupazione militare straniera: zero. Avvelenamento dei cieli: zero.

Zero virgola zero: questo è il totale del tempo dedicato ai suddetti fondamentali temi dalle principali forze in campo che gli italiani dovrebbero andare a scegliere per “uscire dalla crisi”!

Di che stiamo a parlare, allora? Perché uno dovrebbe muoversi di casa per andare, col suo “gesto civico”, ad assicurare un lauto stipendio a chi non farà nulla per il bene comune? Misteri della “democrazia”!

Mi dispiace, ma fintanto che non si presenterà una forza che mette al centro della sua azione politica (e non “l’agenda”!) la questione della sovranità, su tutti i livelli, a partire da quella monetaria e militare, si può con certezza affermare che il voto, oltre che sbagliato dal punto di vista filosofico perché il più non può venire dal meno, è un puro e semplice inganno.

Non che l’astensionismo porti qualche beneficio, sia chiaro. Esso, non avendo “colore”, non può essere capitalizzato da nessuno, e le “democrazie avanzate”, con le loro basse percentuali di affluenza alle urne, dimostrano che possono anche fare a meno di un consenso esplicito e plateale. I “media” la ignoreranno magnificamente ed insceneranno i soliti teatrini televisivi discettando di spettacolari “maggioranze” (espresse da una minoranza degli aventi diritto al voto…).

In più, l’astensione, se non è accompagnata da una concomitante presa di coscienza di dove si annidano gli inganni principali, promette davvero ben poco, se non la fine fatta dagli americani, per i quali scegliere tra “repubblicani” e “democratici” è come farsi dare un cazzotto sull’occhio destro o l’occhio sinistro…

Se, al contrario, l’astensione è specchio della consapevolezza che in un modo o nell’altro le grandi questioni riassumibili sotto la parola d’ordine della “sovranità” non verranno affrontate e risolte da nessuno dei contendenti, essa può rappresentare l’inizio, e l’indizio, di un genuino ed intimo rifiuto verso un sistema e un modo di vita impostoci, prima, con la forza delle armi, poi, con la fraudolenta capacità di persuasione di una “democrazia” che nei “ludi elettorali” tocca il vertice della mistificazione e del raggiro.