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Moriremo democristiani

di Paolo De Gregorio - 05/06/2013

 

C’è un evento nuovo in Parlamento, che però sa tanto di antico: gli eletti di PD e PDL, ora alleati nel governo Napolitano-Letta, costretti dalle circostanze ad annusarsi da vicino e frequentarsi anche fuori dagli emicicli, hanno scoperto di non essere poi così diversi tra loro, e forse sono pronti anche ad ammettere ciò che è evidente da anni, che entrambi sono partiti di CENTRO, condividono entrambi il liberismo, le alleanze internazionali, il ruolo del Vaticano e che hanno da tempo immemorabile abbandonato le ideologie di sinistra e di destra.

 

Certo sentire la Mussolini che osserva: “noi e loro anima e corpo” e sentire Cicchitto sostenere che “le sentenze non si commentano” fa una certa impressione, ma colpisce soprattutto il totale disinteresse di questi due partiti per le promesse fatte agli elettori, che vengono considerati stupidi sudditi che devono continuare a farsi guidare dalla solita CASTA illuminata.

 

Prima o dopo però ci sarà un piccolo pegno da pagare, un 30% del PD ancora di sinistra se ne andrà, e anche una parte della destra berlusconiana si radicalizzerà e abbandonerà il PDL.

Ciò rafforzerà il progetto centrista, ma ho l’impressione che ci sia anche un’altra contraddizione di cui tener conto:     il Caimano, ormai un po’ sdentato, comincia ad essere un ingombro anziché una risorsa, e i soliti strali, contro la sinistra illiberale e manettara, le toghe rosse, la favola che vogliono rubargli le aziende, comincerebbero ad apparire ridicoli e superati, fuori contesto, e le minacce di far cadere il governo se condannato, potrebbero cadere nel vuoto e il declino finale inevitabile.

Inutile dire che molti della nomenklatura del PDL sarebbero ben felici di uscire dalla squallida sudditanza al re di Arcore, e questo governo Letta-Napolitano rischia di durare a lungo, soprattutto se indica il vero nemico: il M5S, ovvero l’antipolitica populista che vuole distruggere i partiti che hanno così ben governato negli ultimi 20 anni.

 

PD e PDL hanno unito il loro destino, sono la nuova democrazia cristiana e nulla vieta che possano unirsi anche formalmente: la famiglia Letta, nel senso di Gianni e il nipote può essere riunita. Resta l’ostacolo di rottamare Silvio ormai “dead man walking” e dedicarsi a contrastare con tutti i mezzi Grillo e i suoi seguaci.

Sarà una bella battaglia, ma vedere Berlusconi cucinato a puntino dalla raffinata tecnica democristiana e reso inoffensivo e ininfluente, naturalmente in nome della governabilità e della responsabilità verso il paese, sarà uno spettacolo per intenditori, una sceneggiata epica da non perdersi.