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Home / Articoli / Caste. Quelle vere, che sfruttano tutti...

Caste. Quelle vere, che sfruttano tutti...

di Lucio Garofalo - 09/06/2013

  
 
Un comodo luogo comune assegna alla categoria dei politici l’etichetta di “Casta”. Invece, non vi è nulla di più distorto che assecondare una mistificazione che alimenta il qualunquismo e rischia di produrre effetti persino più nocivi e funesti del male stesso, ovvero più deleteri della corruzione e dell’inettitudine del ceto politico. 
I cittadini, indignati da tali “osceni rappresentanti”, reagiscono con crescente disaffezione dalla vita politica. La conseguenza più infausta per la “democrazia”, è che l’esercizio della “professione politica” si fa appannaggio riservato esclusivamente ad una cerchia elitaria sempre più corrotta e corruttibile da parte dei potentati economici sovranazionali, esenti da ogni azione di controllo esercitabile da organismi democratici e popolari. In tal modo, le presunte “democrazie occidentali”, esistenti ormai solo sulla carta, degenerano in oligarchie tecnocratiche dominate da ristretti comitati d’affari, dalle corporations e dai circoli dell’alta finanza. 
Lungi da noi difendere l’indifendibile casta dei politici. Ma è innegabile che esistano “caste” persino peggiori, più corrotte, potenti e parassitarie del ceto politico. 
Si pensi all’alto clero che usufruisce di franchigie speciali ed eccezionali quali, ad esempio, l’esenzione da varie imposte, tra cui la dispensa dal pagamento dell’Imu sugli immobili ecclesiastici. 
Si pensi alle immense rendite godute dall’alta finanza capitalista, ai super-profitti completamente detassati che provocano la rovina di milioni di piccoli risparmiatori sedotti dalle “sirene mediatiche” degli investimenti in borsa, alla ricerca di “facili fortune”, mentre li attende solo la peggiore delle iatture: il crack finanziario. 
Si pensi alle grandi speculazioni che si consumano sui mercati borsistici internazionali e che, in tempi sempre più rapidi, rischiano di rovinare intere nazioni ed interi continenti. 
Si pensi a queste e ad altre inaudite forme di corruzione, di privilegio e di parassitismo generato dall’establishment capitalistico su scala globale: un intreccio di caste corrotte e superpotenti che prosperano a spese della stragrande maggioranza del genere umano.  E’ un bieco e colossale assetto affaristico e criminale che schiaccia i diritti ed i bisogni più elementari degli esseri umani, che stentano persino a sopravvivere fino al tramonto. 
Nell’abbrutimento causato dall’alienazione, dalla servitù e dallo sfruttamento, nell’imbarbarimento generato dalla logica criminale del profitto, miliardi di esseri umani sono costretti a vivere nella condizione più abietta ed intollerabile, ridotti allo stato brado. In tal guisa l’uomo è condannato ad essere la più feroce ed immonda tra le belve.
 Lucio Garofalo
Un comodo luogo comune assegna alla categoria dei politici l’etichetta di “Casta”. Invece, non vi è nulla di più distorto che assecondare una mistificazione che alimenta il qualunquismo e rischia di produrre effetti persino più nocivi e funesti del male stesso, ovvero più deleteri della corruzione e dell’inettitudine del ceto politico. 
I cittadini, indignati da tali “osceni rappresentanti”, reagiscono con crescente disaffezione dalla vita politica. La conseguenza più infausta per la “democrazia”, è che l’esercizio della “professione politica” si fa appannaggio riservato esclusivamente ad una cerchia elitaria sempre più corrotta e corruttibile da parte dei potentati economici sovranazionali, esenti da ogni azione di controllo esercitabile da organismi democratici e popolari. In tal modo, le presunte “democrazie occidentali”, esistenti ormai solo sulla carta, degenerano in oligarchie tecnocratiche dominate da ristretti comitati d’affari, dalle corporations e dai circoli dell’alta finanza. 
Lungi da noi difendere l’indifendibile casta dei politici. Ma è innegabile che esistano “caste” persino peggiori, più corrotte, potenti e parassitarie del ceto politico. 
Si pensi all’alto clero che usufruisce di franchigie speciali ed eccezionali quali, ad esempio, l’esenzione da varie imposte, tra cui la dispensa dal pagamento dell’Imu sugli immobili ecclesiastici. 
Si pensi alle immense rendite godute dall’alta finanza capitalista, ai super-profitti completamente detassati che provocano la rovina di milioni di piccoli risparmiatori sedotti dalle “sirene mediatiche” degli investimenti in borsa, alla ricerca di “facili fortune”, mentre li attende solo la peggiore delle iatture: il crack finanziario. 
Si pensi alle grandi speculazioni che si consumano sui mercati borsistici internazionali e che, in tempi sempre più rapidi, rischiano di rovinare intere nazioni ed interi continenti. 
Si pensi a queste e ad altre inaudite forme di corruzione, di privilegio e di parassitismo generato dall’establishment capitalistico su scala globale: un intreccio di caste corrotte e superpotenti che prosperano a spese della stragrande maggioranza del genere umano.  E’ un bieco e colossale assetto affaristico e criminale che schiaccia i diritti ed i bisogni più elementari degli esseri umani, che stentano persino a sopravvivere fino al tramonto. 
Nell’abbrutimento causato dall’alienazione, dalla servitù e dallo sfruttamento, nell’imbarbarimento generato dalla logica criminale del profitto, miliardi di esseri umani sono costretti a vivere nella condizione più abietta ed intollerabile, ridotti allo stato brado. In tal guisa l’uomo è condannato ad essere la più feroce ed immonda tra le belve.