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Forconi: chi c’è davanti, non chi c’è dietro

di Oliviero Beha - 11/12/2013

Fonte: olivierobeha

movimento-dei-forconi

E’ presumibile che adesso, di fronte al rischio di “città messe a fuoco” come le definisce il Ministro dell’Interno, Alfano, si scateneranno le domande su “chi c’è dietro”, “chi sono i mandanti reali dei tumulti” e similia. In attesa di saperne di più dai servizi di sicurezza, che ormai se vogliono sono in grado di contare i peli del tuo naso in Italia e nel mondo, forse la domanda va rovesciata: “chi c’è davanti” al popolo dei forconi, più che chi c’è dietro. Davvero si pensava, dopo mesi caldi susseguiti ad anni tiepidi (da un lustro è scoppiata la crisi americana e poi quella europea e solo noi non ci siamo ripresi), che la Piazza non sarebbe esplosa? Il governo Letta è in piedi da più di otto mesi: davvero non avvertiva rumori strani da una società sempre più povera e disperata? Hanno dato forse segnali di coscienza e consapevolezza?

La politica ha risposto ai clangori di cui si temono gli effetti? Forse che Grillo e il M5S non sostengono da tanto tempo che sarebbe finita così? E’ lui l’uccello del malaugurio oppure sono gli altri ad aver sottovalutato o addirittura ignorato il precipizio? Davvero la saldatura di tante categorie di disperati sotto l’egida dei “forconi siciliani” fino –per dire- agli ultras calcistici è una sorpresa? E il Viminale non sapeva nulla mentre venivano tagliati i fondi per le forze dell’ordine? Alfano come tutti loro era forse troppo occupato a “giocare” con la politica? Ma un’occhiatina alla storia o alla cronaca più recente (cfr. la Grecia) per ripassare il tutto davvero non viene in mente? E infatti: Deus amentat …ecc. ecc.