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No, Kim Jong Un non ha dato lo zio in pasto a 120 cani affamati

di Max Fisher - 06/01/2014

Fonte: informazionescorretta


 

Riportiamo una parte dell’articolo di Max Fisher sul Washington Post, nel quale l’autore smonta, elencando cinque validi motivi, la notizia secondo la quale il leader nordcoreano Kim Jong Un avrebbe giustiziato suo zio Jang Song Thaek dandolo in pasto a 120 cani affamati

 

kimSe oggi [3 Gennaio 2013] avete passato parecchio tempo navigando su internet, avrete sicuramente letto la notizia secondo cui il leader nordcoreano Kim Jong Un ha giustiziato lo scorso mese suo zio, facendolo spogliare nudo e dandolo in pasto a 120 cani affamati. La notizia è stata riportata per prima da un piccolo giornale di Hong Kong, il 12 dicembre, è stata ripresa, il 24 dicembre, da un giornale di Singapore e da giovedi è dilagata su praticamente tutti i media statunitensi. L’unico problema è che probabilmente – probabilmente – non è vera.

Destò infatti non poca sorpresa apprendere il mese scorso dall’ intelligence sudcoreana che Kim avevaepurato suo zio, Jang Song Thaek, fatto che la stessa Corea del Nord aveva poi confermato un paio di giorni dopo, con una lunga arringa sui suoi media statali.

Escono ormai con una certa frequenza notizie abbastanza strane riguardanti la Corea del Nord , dove il governo ha una meritata reputazione per infliggere punizioni politiche quasi medievali. Ma ci sono cinque validi motivi per cui questa storia non sembra particolarmente plausibile. Il fatto che i media occidentali abbiano così ampiamente accettato una notizia che avrebbero rifiutato se solo avesse riguardato un qualsiasi altro paese, ci dice molto su che tipo di copertura mediatica abbia la Corea del Nord – e di quanto sia fraintesa.

Prima di tutto, consideriamo la fonte. La notizia viene riportata originariamente da un giornale di Hong Kong, il Wen Wei Po, che però, curiosamente, non cita alcuna fonte a sostegno delle proprie affermazioni. Con un paio di eccezioni di alta qualità, i media di Hong Kong hanno la fama di riportare notizie sensazionalistiche che non risultano sempre essere vere. Ma, anche per gli standard di Hong Kong, il Wen Wei Po è considerato essere una fonte inaffidabile. Uno studio recente ha scoperto che, su 21 giornali di Hong Kong, il Wen Wei Po si colloca 19 ° per la credibilità. (ringrazio Taylor Washburn per la segnalazione).

In secondo luogo, va considerato il fatto che il resto dei media cinesi non si sono interessati a questa notizia per quasi tutto il mese da quando è venuta fuori. Alcuni osservatori stanno trattando la vicenda come credibile solamente perché il Wen Wei Po è allineato con il governo cinese a Pechino: se qualcuno sapesse cosa sia realmente accaduto a Pyongyang, probabilmente questo sarebbe il governo cinese, giusto? Ma il Wen Wei Po non è nemmeno lontanamente vicino ai centri di potere della Cina come le agenzie ufficialiXinhua e il Quotidiano del Popolo. Tutto il resto dei media cinesi hanno riportato la notizia in maniera quasi aderente, ovvero che Jang era stato ucciso mitragliato o da cannoni anti-aerei. La Cina, ultimamente, non e’ stata timida nell’ esprimere il proprio disappunto verso la Corea del Nord , ma il fatto che il piccolo Wen Wei Po sia il solo ad aver riportato tale fatto dovrebbe dirci qualcosa.

Come terza cosa, va considerato che i media della Corea del Sud non hanno mai riportato la notizia dei cani . “Questa storia è non praticamente uscita sui media coreani, è questa è una delle ragioni per essere sospettosi,” mi ha detto Chad O’Carroll, che cura il sito NKNews.org (la loro preziosa newsletter e-mail è qui), via e-posta elettronica. “L’altro motivo per essere sospettosi è che questa notizia era già emersa da diverso tempo – ma nessuno gli aveva prestato attenzione,” mi riferisce sempre  O’Carroll . I media sudcoreani sono ben collegati alle comunità disertrici nordcoreane, a fonti ancora nel paese e soprattutto all’agenzia di intelligence della Corea del Sud. Alcuni di questi media  possono essere ansiosi di raccogliere storie o dicerie che ritraggano la Corea del Nord in una luce negativa. E, come ha sottolineato O’Carroll , non sono affatto timidi nel far uscire tali notizie. Ma molte agenzie di stampa della Corea del Sud, grandi e piccole, sembrano star considerando questa storia così inverosimile nemmeno degna di nota.

Quarto, va analizzata la tempistica: questa storia era ormai uscita da quasi un mese, e non è stata nemmeno lontanamente confermata, e il fatto che molti media in Asia non si sono nemmeno degnatati di riconoscerla è abbastanza eloquente. Si potrebbe dire che i media asiatici stanno agendo allo stesso modo dei media statunitensi quando il National Enquirer riporta che Hillary Clinton è caduta in uno scandalo sessuale –  ignorano completamente il fatto.

In quinto luogo, la storia predominante di quello che è successo è molto più plausibile. Media molto più credibili, che dispongono di fonti molto più credibili, hanno sempre scritto che Jang era stato fucilato, in genere si dice che sia stato ucciso da cannoni anti-aerei, anche se poi il tutto si riduce a mitragliatrici. Questo è molto più coerente con quello che sappiamo riguardo la Corea del Nord. “Era in un tribunale militare, quindi sembra logico che sia stato fucilato“, ha detto O’Carroll. Il fatto che i  più credibili media della Corea del Sud continuino a sostenere che Jang sia stato giustiziato da un plotone, e non dato in pasto a 120 cani affamati, come riportato da un unico giornale di Hong Kong, dovrebbe sottolineare quale versione degli eventi sia più probabile.

Sesto, come suggerito dall’ autore satirico Karl Sharro: “La prova che questa storia sullo zio di Kim Jong Un dato in pasto a 120 cani sia falsa,  sta nel fatto che Kim abbia avuto tempo di contare i cani in un momento simile“. Okay, non è una ragione per non crederci. Ma era troppo divertente per non includerla.

Tutto questo solleva però una domanda: perché così tante persone – e tanti grandi media statunitensi – considerano ancora questa notizia inverosimile come plausibile? Questo sembra essere un problema particolare riguardò tutto ciò viene fuori sulla Corea del Nord, di cui quasi ogni avvenimento è trattato come ampiamente credibile, non importa quanto bizzarro sia o quale sia la provenienza. Non c’è nessun altro paese verso il quale nutriamo un cosi alto grado di credulità.

Un amico che per diversi anni ha scritto sulla Corea del Nord  e ha visitato il paese, Isaac Stone Fish, oggi diForeign Policy, una volta, scherzando, mi disse che un giornalista americano avrebbe potuto scrivere qualsiasi cosa sulla Corea del Nord e la gente l’avrebbe presa per buona. Chiamatela la Teoria di Isaac Stone Fish sulla copertura mediatica della Corea del Nord. Sappiamo talmente poco di ciò che realmente accade all’interno del paese, e soprattutto nella testa del leader, che sono molto poche le cose confutabili. Ma quelle poche cose che conosciamo sono spesso così bizzarre, che qualsiasi cosa può sembrare possibile.

Il resto dell’articolo può essere letto qui