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La civiltà dello sballo

di Simone Torresani - 17/01/2016

Fonte: Il giornale del Ribelle

    

Ha un nome, un volto ed una nazionalità il responsabile dell'ultimo fatto di cronaca nera avvenuto a Firenze: Cheik Diaw, 27 anni, senegalese irregolare, per metà buttafuori e per metà spacciatore di sostanze stupefacenti, un volto comunque abbastanza noto negli ambienti della movida fiorentina, è l'assassino della statunitense Ashley Olsen, 35 anni.

Si è dunque forse risolto il rebus dell'ennesimo delitto "morboso", su cui mass media e opinione pubblica si sono accaniti con voyeurismo da manuale psichiatrico, sui social network, sulla stampa, nei talk show, negli speciali TV dove si affastellano esperti, criminologi, neuropsichiatri, sociologi, preti, segugi e novelli Sherlock Holmes, perché si sa che non tutti gli omicidi sono uguali e i riflettori si accendono solo su quelli dove si può mestare nel torbido, nel morboso, nel libidinoso.

Sappiamo già, anche, dove andrà a parare il termometro delle oche ammaestrate della cosiddetta "opinione pubblica": immaginiamo tutto un "dagli al nero, all' Africano, all'immigrato", col senegalese trasformato in un "untorello", anzi in un "untore", quasi spalmasse con "untioni et altre sostanze appiccicose" le muraglie fiorentine: a quando la Colonna Infame, per questo Renzo redivivo che ben difficilmente riuscirà a spiantare Firenze?

Chi ci segue sa che noi non siamo teneri col fenomeno migratorio epocale in corso, sa che lo riteniamo una follia di massa (europea ed africana) a metà e una regia manovrata dall' esterno per l'altra metà, sa benissimo cosa pensiamo dei "profughi" giovani, maschi, ben pasciuti e col cellulare in mano, ma stavolta noi non faremo il tiro al bersaglio, al piccione, la tonnara nel mucchio o qual si voglia.

 Noi non toccheremo il senegalese, unendoci alla canea di massa.

Dagli elementi di pubblico dominio che abbiamo, questo omicidio non è stato una fatalità o una casualità, qui non abbiamo una adulta (chissà perché oggi, a 35 anni, si è sempre e perennemente "ragazzi") presa a caso nel mucchio, battuta, violata, assassinata senza una ragione.

Si è trattato di un rapporto consenziente da parte di entrambi, da parte di due persone che -parlano i testimoni- si conoscevano e che forse -dicono gli inquirenti- neppure erano lucidi.

Una persona già impegnata che alle 4 e 30 del mattino bazzicava locali, portandosi in casa un dubbio elemento come il senegalese arrestato: pretendete che certe cose finiscano a tè e pasticcini, anche se il killer fosse, per ipotesi, biondo e germanico d.o.c.?

L'americana, il senegalese, Firenze, la movida oggi, come l'americana, l'inglese, l'italiano, il congolese e Perugia e Halloween in un noto caso di qualche anno or sono, oppure l'italiana, l' uruguayano e la Spagna festaiola di LLoret de Mar nell' estate 2008: emerge prepotentemente tutto il disordine morale e spirituale dell'Occidente globalizzato ed edonista fatto di giovani "cosmopoliti" e con legami a dir poco liquidi, senza fondamenta stabili o punti di riferimento, vite fatte di inquietudini esistenziali che si sfogano nel viaggio senza meta, nel disordine affettivo, nello stordimento che sente tanto di oblio.

Miscugli vari di popoli, lingue, etnie, in luoghi divenuti ormai "non luoghi" come la Firenze della movida, da faro del Rinascimento a meschino Luna Park a base di alcool, sesso, canne, promiscuità e quanto altro.

Una Firenze non più come unicum, ma come ormai un tassello uguale di un puzzle d'un solo colore, che si stempera in Colonia, in New York, Londra, Parigi, così ormai precise ed uguali.

Sparate, sparate adesso sull'africano, sul clandestino, sugli stupratori di Colonia: a proposito, dove era il "vir germanicus", l'uomo tedesco merkeliano? A scrivere "refugees welcome" sugli striscioni, a sbevazzare e impasticcarsi o ad un gay pride, oppure magari era in viaggio oppure dormiva e quindi non sentiva le grida (parafrasando una gustosa pagina vetero-testamentaria sui profeti del dio Bel)?

Quando un edificio ha le mura corrose dal marciume e dalla putredine totale, anche una singola goccia d' acqua può provocare severe infiltrazioni.

Siamo una civiltà ormai logora, inerme e depravata: gli ultimi venuti, che arrivano da culture maschie e vitali, stupidi non lo sono di certo e hanno ben capito di che pastafrolla siamo fatti.

Vi è un dipinto, del quale mi sfugge il nome, che mostra alcuni antichi romani del tardo Impero fare bagordi, mentre ai lati alcuni Barbari, attendenti e ghignanti, aspettano il momento opportuno di assalirli.

Quel quadro oggi siamo noi, i debosciati romani siamo noi, che viviamo solo di mollezze, piaceri e bagordi, svirilizzati e deresponsabilizzati, ma già c'è chi ci scruta.

 Pronto a prendere il nostro posto.