Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Al nostro purulento occidente piacerebbe che la Russia tornasse alle "pussy riot"

Al nostro purulento occidente piacerebbe che la Russia tornasse alle "pussy riot"

di Antonio Catalano - 10/06/2022

Al nostro purulento occidente piacerebbe che la Russia tornasse alle "pussy riot"

Fonte: Antonio Catalano

AL NOSTRO PURULENTO OCCIDENTE PIACEREBBE CHE LA RUSSIA TORNASSE «ALLE PUSSY RIOT, ALLA NATO, A TANTA BELLA/BUONA/BRAVA GENTE»
Se da una parte Zelensky chiede l’estromissione della Russia dalla Fao perché «sta lavorando per far morire di fame almeno 400 milioni di persone, se non oltre un miliardo» dall’altra Putin, rivolgendosi ai giovani imprenditori del suo paese, tiene a chiarire che la Russia «non cadrà nella stessa trappola dell’Urss, la sua economia resterà aperta», sottolineando che la sfida è quella di «tornare a rafforzarsi». Certo se l’Europa dell’Ue continuerà a fare da piedistallo agli Usa e a darsi delle enormi martellate sui propri attributi questo rafforzamento non potrà che avvenire fuori, se non contro, di essa. A molti piacerebbe tornare alla Russia prima di Putin, quella nella quale scorrazzavano indisturbati i grandi pescecani della finanza internazionale, si vendevano bambini sul mercato internazionale dell’affidamento, e dove la mortalità degli stessi era molto elevata. Sull’onda di Gorbaciov ed Eltsin, nel nostro occidente si sperava che la Russia sarebbe definitivamente diventata una sua semplice appendice geografica. Ma non è andata così. E non grazie a Putin, come vuol far credere chi descrive la Storia alla stregua dei peggiori rotocalchi; Putin ha “semplicemente” rappresentato la sintesi di forze profonde che una grande nazione tira fuori al momento opportuno. E una grande nazione ha la capacità di non dissociarsi dal suo passato, anche quando lo ritiene definitivamente superato. Per questo Putin non si è mai dissociato dall’esperienza sovietica, pur considerando non fattibile l’ipotesi della sua riedizione. Celebre la sua frase pronunciata nel 2010: «Chiunque non abbia nostalgia dell’Unione Sovietica non ha cuore. Chiunque desideri che venga ristabilita non ha cervello». Ma a questo decrepito e purulento occidente piacerebbe tornare – come lapidariamente ed efficacemente dice Marco Lindo Ferretti – alla Russia delle «Pussy Riot, alla Nato, a tanta bella/buona/brava gente». Così iscrivendosi, anche lui, nelle liste di proscrizione democratica. Agli americani, e ai suoi servetti sciocchi europei, non va proprio giù che la Russia accampi il diritto di essere presente sulla scena internazionale, che la Storia prosegua e non si sia conclusa il 1989. Che noi umani non saremo destinati a morire “americani”.