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Alcune lezioni dalla vicenda ucraina

di Pino Cabras - 27/02/2022

Alcune lezioni dalla vicenda ucraina

Fonte: Pino Cabras

Non tutte, ma alcune lezioni dalla vicenda ucraina ci sono già arrivate con una rapidità vertiginosa. Pochi giorni fa il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha partecipato alla conferenza di Monaco sulla sicurezza proponendo nel suo discorso di superare gli accordi del 1994 che tra l'altro limitavano il possesso o il dispiegamento di armi nucleari nel territorio ucraino. Grandi applausi dei colleghi occidentali, a suon di "vai, vai avanti, siamo con te!". Oggi Zelenskyy è solo, come rivela perfino la patetica foto che lo ritrae con l’elmetto in un desolato spiazzo grigio. Non potrebbe essere altro che così.
La rapidità dei duri, durissimi fatti, lo porta oggi a invitare Putin a un tavolo di trattative avente la neutralità ucraina come argomento. Nel frattempo, alla Camera, Enrico Letta stamane tuonava - con l’aria di chi sta cavalcando la storia e ti insegna a vivere - sulla necessità di mandare nostri soldati in Ucraina. Cavalcava male, già disarcionato. Scommessa persa. Io scommetto invece sul fatto che il tema ora sarà quello dismesso per otto lunghi anni: neutralità e convivenza pacifica, ridefinizione stabile e accettata dei confini.
Gli anglosassoni e i baltici hanno trascinato il combo NATO-UE verso un sogno insano, che ricalca le illusioni dall’esito tragico di Napoleone e Hitler: espellere la Russia da una funzione dirigente europea, affrontare in modo unilaterale questioni che investono la profondità strategica molto particolare della sovranità russa, considerando la controparte un soggetto petulante e fastidioso da demonizzare. Come si fa a incoraggiare il dispiegamento di sistemi d'arma nucleari in Ucraina pensando che la cosa passi in cavalleria agli occhi dello stato profondo della Federazione Russa?
Altro elemento di riflessione: Vladimir Putin è associato a immagine da leader duro e inevitabilmente la propaganda corre sulla sua "reductio ad hitlerum", assimilandolo al solito schema dell'autocrate pazzo (schema che tanti danni ha fatto perché condanna l'Occidente a non capire il mondo). Ma nello stato profondo russo esistono ben altre durezze. Potremmo ritrovarci scenari ben più problematici, con un altro interlocutore.
Ora siamo già in una nuova era geopolitica. Impossibile non notare l’appoggio diplomatico assiduo delle classi dirigenti cinesi all’operazione russa in nome di un nuovo ruolo dell’ONU. Tradotto: è finita definitivamente la “fase unipolare” in cui USA, vassalli e e clientes dettavano l’agenda e si autoidentificavano con il concetto di Comunità Internazionale. Sempre oggi il presidente Macron ha incontrato gli ex presidenti francesi Sarkozy e Hollande per una consultazione. Mentre Hollande ha detto frasi alla Letta, Sarkozy (cioè colui che aggredì la Libia spalleggiato dalla NATO) ha dichiarato solennemente che NATO, G7, G20 e ONU sono strutture novecentesche superate che non funzionano, da aggiornare profondamente inventando una nuova istituzione multilaterale. Fra le cose che non funzionano io aggiungerei la UE.
Mentre i partiti italiani nel dibattito parlamentare sulla crisi ucraina sono affogati nella retorica conformista, piena di timorosi tabù sotto l’ala di Biden, il mondo è già andato avanti, sapendo che discutere di certi temi non è tabù. Non solo: è necessario! Come Alternativa apriremo il dibattito in seno alla società italiana, che non merita i contraccolpi economici e l’insicurezza in cui viene precipitata da una classe dirigente che ci porta alla penuria e al pericolo.