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Cervelli in fuga

di Marco Travaglio - 13/09/2025

Cervelli in fuga

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Le guerre mondiali le ho sentite raccontare da nonni e genitori. Ma credo che il clima di oggi si avvicini pericolosamente a quello di allora. Nessuno ascolta né parla più con nessuno, la logica e il buonsenso sono aboliti. Barbero, alla Festa del Fatto, ricordava che persino Stalin distingueva fra i tedeschi e il nazismo. Ora si confondono interi popoli con i loro governi e si tenta con la bava alla bocca di far pagare ai primi le colpe dei secondi. Netanyahu ha stabilito che tutti i palestinesi sono di Hamas e devono pagare per il 7 ottobre. E fra chi giustamente vorrebbe punire Netanyahu e i suoi complici per lo sterminio di Gaza, molti se la prendono con l’intero popolo israeliano, o addirittura con tutti gli ebrei nel mondo, senz’accorgersi di sragionare proprio come Netanyahu. Come chi crede di combattere Putin mettendo al bando chiunque e qualunque cosa venga dalla Russia. Sui social ferve un mostruoso dibattito se la vita di Charlie Kirk, l’attivista trumpiano assassinato l’altroieri mentre parlava in un’università, valga più o meno della vita di altri con idee opposte. Per molti, siccome Kirk pensava e predicava idee estremiste, se l’è cercata e han fatto bene a metterlo a tacere: magari il killer che ci provò con Trump avesse fatto centro!
È lo sport più praticato in Occidente, lo stesso delle autocrazie: mettere a tacere chi non ci piace. Nel migliore dei casi, con censure mediatiche, o manganellate o arresti per chi manifesta; nel peggiore, a fucilate. L’Europa prepara spensieratamente la Terza guerra mondiale (la prima dell’èra atomica) contro la Russia per un pretesto mille volte più labile della Prima (l’erede al trono d’Austria ucciso da uno studente): 19 droni, probabilmente russi, atterrati in Polonia senza morti né feriti. Putin ha deciso di testare le difese della Nato sul fronte polacco (ma non si spiega perché anche la Bielorussia sua alleata sia stata colpita e abbia avvisato Varsavia)? L’ala dura degli apparati russi che tenta di piegare la mano a Putin dopo l’avvio dei negoziati con Trump? Uno sciame di droni destinato al fronte ucraino è stato deviato dai sistemi elettronici C/Uas di Kiev verso Bielorussia e Polonia (come il drone ucraino finito nel 2022 in Croazia dopo aver sorvolato l’Ungheria, senza che nessuno dichiarasse guerra a Zelensky)? Sono droni russi recuperati e rimessi in sesto da ucraini e polacchi per creare un false flag e trascinare l’Europa in guerra direttamente? Si spera in un’inchiesta indipendente e trasparente, vista la posta in gioco. Ma al momento nessuno sa nulla, a parte quelli che vogliono la guerra a ogni costo. E, se anche questo pretesto venisse polverizzato come l’attentato-farsa all’aereo della Von der Leyen, ne fabbricherebbero subito un altro.